Formula 1

Mercedes W14: la finestra operativa ristretta limita le potenzialità della W14

Le prime sessioni di lavoro in quel di Silverstone dovevano dare delle risposte alla Mercedes. Dopo due ore in pista gli anglotedeschi hanno più domande che certezze. E questo non è un fatto positivo, specie se è stata testata una nuova ala anteriore che va ad affinare ulteriormente il pacchetto di update presentato a Monaco che ha stravolto la filosofia concettuale della W14

L’elemento in questione è completamente nuovo e, con i normali distinguo del caso, si adegua al sentiero tecnico tracciato dalla Ferrari. Parliamo di modifiche di rilievo poiché il nuovo design dell’elemento avanzato, ossia la prima parte della vettura che impatta l’aria, va a condizionare tutto il resto. Sospensione anteriore, pance e fondo, difatti, subiscono una grande influenza da questa componente che gestisce l’iniziale indirizzamento dei flussi.

Mercedes, come accade sulla SF-23 ricerca l’interazione aerodinamica tra sospensione e ala anteriore. L’obiettivo è quello che a Brackley rincorrono da un po’: energizzare il flusso outwash; impostazione aerodinamica che serve ad incrementare la portata d’aria verso l’esterno della vettura. E’ chiaro che una tale modifica, che ripetiamo non essere di poco conto, abbia potuto generare qualche grattacapo agli ingegneri. 

Nuova ala anteriore Mercedes – Gp Inghilterra 2023

Mercedes in cerca di risposte

Entrambe le sessioni si sono chiuse con riscontri cronometrici assai modesti. Se in FP1 la W14 non ha mai montato gomme soft rimanendo normalmente attardata da tutto il resto del plotone che il giro push l’ha provato, è in Fp2 che certi segnali si sono fatti preoccupanti. Siamo alle solite: sulla tornata singola la vettura soffre, mentre riesce a districarsi abbastanza bene quando la distanza si dilata. Vecchi problemi che riemergono anche in presenza di soluzioni aerodinamiche nuove.

George Russell ha sottolineato questa evidenza quando ha spiegato, a motori spenti, che il passo gara con la gomma media sembrava ragionevole, cosa che induceva all’ottimismo per il push lap con pneumatici soft. Invece è emersa una certa fatica nel controllare il retrotreno della vettura che è parso parecchio leggero a fronte di un avantreno più stabile che forse è stato puntellato dalle nuove gomme Pirelli. La W14 è sembrata quindi fuori equilibrio aerodinamico quando c’era da trovare la prestazione pura.

Le difficoltà sono emerse quando le temperature si sono innalzate, cose già accaduta in Austria. Per ovviare a questa dinamica i tecnici hanno provato dei cambi d’assetto tra le due sessioni senza però cavare il ragno dal buco. Un altro problema che ha condizionato la W14 è quello relativo al vento. Lewis Hamilton ha sottolineato quanto le folate – tipiche a Silverstone – abbiano reso la macchina più incostante.

Lewis Hamilton impegnato nella guida della W14, Gp Inghilterra 2023

Ma questa non è una valida giustificazione e lo sa anche il sette volte iridato che si è così espresso: “Stiamo combattendo le stesse sfide che abbiamo affrontato per la maggior parte della stagione. La nostra è un’auto difficile da guidare e continua ad esserlo. Nel giro singolo non sembra che abbiamo fatto alcun miglioramento con le gomme, il che suggerisce che ci manca qualcosa. Il lato positivo per noi è che il ritmo sul lungo non era poi così male“.

Lewis ha ammesso che la Red Bull è ancora lontanissima e che la speranza è quella di riuscire a lottare per il podio. Cosa possibile se si osservano i passi gara, meno probabile se perdureranno le difficoltà nel mettere insieme un giro veloce decente. Partire troppo indietro sarebbe un bel guaio ed è per questo che in Mercedes hanno “sguinzagliato” Mick Schumacher che, nella notte, si è sobbarcato una bella sessione di lavoro al simulatore che potrebbe continuare anche mentre questo articolo viene confezionato.


Mercedes W14 è su un’altalena prestazionale

Sembrava di avere una macchina da corsa in grado di lottare per un podio e contemporaneamente una vettura che in qualifica avrebbe faticato ad entrare in top 10“. Questa la lucidissima fotografia di Andrew Shovlin, trackside engineer della Stella a Tre Punte. Basterebbe questa immagine per descrivere l’incostanza di un veicolo che, nonostante la terapia d’urto somministrata da Monaco in poi, non riesce ad avere un comportamento costante in condizioni di carico di carburante diverse.

Mercedes W14, Gp Inghilterra 2023

La cosa su cui indagare è il comportamento della macchina con gomma morbida a basso carico di carburante. Shovlin ha sottolineato che le prestazioni a serbatoi meno carichi, con hard e medie, sono state buone. Così come positivo è stato il ritmo sui long run simulati nella seconda ora di lavoro. Resta qual grande punto interrogativo del giro da qualifica e si spera che nella notte il buon Mick sia riuscito a venirne a capo insieme agli ingegneri.

Tornando all’inizio dello scritto risuona il quesito: gli aggiornamenti hanno funzionato? Secondo Shovlin la risposta è affermativa: “È stato incoraggiante che i nostri aggiornamenti sembrino comportarsi come previsto. L’elenco delle cose da sistemare non è quindi lungo, ma è molto importante farlo per quanto riguarda le qualifiche. C’è molto lavoro da fare, ma abbiamo molte idee e speriamo di fare buoni progressi“.

Le terze libere e soprattutto le qualifiche diranno molto. La W14 è una vettura con una finestra operativa piuttosto limitata. L’obiettivo che si sta cercando di inseguire è quello di aprirla sensibilmente in modo da dare a Russell e Hamilton una vettura efficace in ogni condizione. Se il passo gara sembra solido, bisogna ora rafforzare il push lap. Senza però modificare l’equilibrio rischiando di far arretrare la messa a punto per la domenica. Un bel rompicapo per i protagonisti della Mercedes.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Mercedes AMG

Condividi
Pubblicato da
Diego Catalano