Il tema è stato affrontato in uno scritto di qualche giorno fa: Mercedes è ancora sospesa tra la necessità di concentrarsi su elementi di breve termine e quella di impostare programmi di più ampio respiro. Come quello che prevede la definitiva messa in cantiere del modello 2024. Due cose apparentemente slegate ma che non lo sono. La W15, con ogni probabilità, sarà l’erede concettuale della W14-B che ha fatto capolino a Montecarlo.
Quindi è normale che il mezzo che calca le piste del mondiale 2023 debba proseguire nel suo piano di sviluppi che è la base di crescita della versione per l’anno prossimo che, nei desideri di Lewis Hamilton e di George Russell, deve essere pronta per lottare per qualcosa di più grosso di un semplice podio.
In questo doppio piano temporale, Mercedes sta affinando una vettura che ha subito un trattamento shock che ha smosso le acque ma di certo non ha totalmente invertito la rotta: Red Bull resta ancora lontana e non ci si è riusciti a mettere dietro in maniera definita Aston Martin e Ferrari che continuano a superarsi e a ri-superarsi in base ai tipi di di circuito che si affrontano e che, a turno, esaltano le caratteristiche di un modello e non di un altro.
Da un paio di gare, ancora, nel “mischione” si è inserito un altro soggetto: la McLaren che ha reagito immediatamente alla cura somministrata in Austria che ha ridato vita ad un progetto nato male e che Andrea Stella, team principal di Woking, non aveva esitato a considerare errato e da stravolgere totalmente. Cosa fatta in maniera piuttosto veloce ed efficace.
I progressi fatti dalla squadra inglese non sono passati inosservati. Lo sguardo lungo della concorrenza si è posato sulla MCL60 per carpirne i segreti e quelle trovate che le hanno permesso di trasformarsi da una macchina che a fatica accedeva alla Q2 ad una monoposto che, nei primi giri del Gran Premio di Gran Bretagna, era in grado di insidiare nientepopodimeno che la RB19 di sua maestà Max Verstappen.
James Allison, colui il quale ha l’arduo compito di rimettere in carreggiata la Mercedes dopo due anni di infruttuosa cura Elliott, non ha fatto mistero del fatto che i loro clienti di Woking siano ora un oggetto di studio:
“Teniamo d’occhio tutte le squadre che si aggiornano. Scattiamo molte foto e cerchiamo di capire cosa cambia di gara in gara. L’aspetto interessante e insolito dell’aggiornamento della McLaren è che l’effetto sul tempo sul giro sia stato piuttosto forte. È insolito avere un miglioramento di questa portata nella competitività nel bel mezzo della stagione”.
Il tecnico ex Ferrari, lodando l’operato dei colleghi, ammette che quanto prodotto a Woking sia molto interessante per Mercedes perché è possibile valutare l’evoluzione della macchina tra il prima e dopo. Cosa avvenuta in un arco temporale così ristretto che il materiale fotografico acquisito è facilmente confrontabile per desumere la linea di sviluppo. “Per noi è molto utile sapere a cosa sia dovuto questo miglioramento – ha spiegato Allison ai canali ufficiali della Mercedes – e capire se possa essere utile per sviluppare la nostra vettura“.
Proprio in un’ottica di progressivi miglioramenti, Mercedes, a Silverstone, ha portato una nuova ala anteriore la cui efficacia andrà meglio valutata anche su una pista da altissimo carico come quella dell’Hungaroring che i protagonisti della F1 stanno per affollare. Allison, a cui non manca la dote dell’onestà, ha intravisto passi avanti in terra amica ma non tali da far gridare al miracolo.
“È troppo presto per dire se [l’ala nuova] abbia funzionato. La caratteristica specifica di questo elemento è quello di migliorare il bilanciamento nel ‘guidato’. Silverstone è famosa per molte cose, ma non nelle curve lente”. Il budello magiaro, una delle piste più lente del mondiale e sulla quale servono dosi massicce di downforce (le configurazioni aerodinamiche usate sono le medesime che si adoperano a Monaco, ndr), dirà se la W14 si sia è davvero giovata di un elemento che assume vitale importanza nella gestione sia dei flussi diretti verso l’imboccatura dei canali Venturi che di quelli che devono aggirare le turbolenze prodotte dagli pneumatici anteriori.
Uno degli aspetti critici delle vetture anglotedesche degli ultimi due anni è stato proprio quello dell’inefficacia di quell’area nevralgica che si sta provando a correggere prima ancora di introdurre, nel 2024, un nuovo telaio che sia in grado anche di bilanciare meglio i pesi.
In Gran Bretagna, nelle parti più lente del tracciato, il veicolo era molto competitivo, stando a quanto riferito da Allison. E questo è sicuramente un punto a favore della nuova ala. “Credo che in Ungheria, un tracciato composto quasi interamente da curve lente, potremo sapere con certezza se questa ala sia stata un miglioramento. I primi riscontri sono promettenti, sembra fare quello che ci aspettavamo. Speriamo ci dia ancora di più sui tracciati che presentano un numero più elevato di curve lente“.
Ungheria e Belgio saranno pertanto due banchi di prova importantissimi per la W14-B che va considerata la base di sviluppo della vettura che affronterà le 24 gare che andranno a comporre il campionato del mondo di F1 2024. L’anno scorso, nella seconda metà della stagione, la W13 progredì in maniera sensibile. E’ questo l’obiettivo che hanno nuovamente fissato in Mercedes. Con un importante distinguo: evitare, durante l’inverno, di intestardirsi su scelte errate come avvenuto a cavallo tra il 2022 e l’anno in corso.
Proprio per questo motivo si proseguirà nel far evolvere la monoposto attuale pulendola da tutte le criticità che non devono concorrere al progetto 2024. Ecco perché sia Hamilton che Russell hanno riferito a più riprese che la macchina non va abbandonata al suo destino. I due non si aspettano vittorie e gloria per l’anno in corso, ma pretendono che il 2024 sia l’anno del riscatto.
Cosa che può accadere solo se la W14 continuerà a crescere e a colmare, progressivamente, il gap dalla RB19 che, attenzione, a Budapest dovrebbe presentare il secondo step evolutivo dopo quello di Baku. E il rischio che la forbice si riapra (si è mai chiusa?) rendendo vani tutti gli sforzi degli inseguitori è concreto.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG, McLaren