Dichiarazioni

Mercedes: nuovi strumenti conoscitivi per provare a svoltare

Il Gran Premio d’Ungheria 2022 fu una di quelle tappe in cui si iniziò a palesare il potenziale delle Mercedes W13 che nella seconda metà della stagione crebbero in maniera costante. In pole position si accomodò George Russell, in gara l’inglese fu terzo alle spalle di Lewis Hamilton e del solito Max Verstappen che iniziava la sua fuga solitaria verso il secondo titolo.

L’efficace evoluzione di una vettura i cui principi sono però stati bocciati è l’esempio fatto in casa da seguire per accaparrarsi qualche soddisfazione in un’annata per ora monocorde e per tracciare una parabola evolutiva efficace senza incorrere negli errori commessi dodici mesi fa, quando si ritenne che il concept zero-sidepod potesse avere un futuro.

In F1, però, non ci si può basare sulla ciclicità degli eventi. Quel che è valso in un contesto potrebbe non essere ripetibile in una situazione diversa. Nonostante ciò, in casa Mercedes si percepisce un moderato ottimismo o, quanto meno, non ci si approccia al tracciato di Budapest con ansia spropositata. Perché? Semplice, la pista potrebbe premiare le caratteristiche della W14 che nei tratti lenti, a Silverstone, si era ben disimpegnata. 

Lewis Hamilton (Mercedes AMG) saluta il pubblico di casa al termine del Gran Premio di Gran Bretagna 2023 che lo ha visto sul terzo gradino del podio

Mercedes: Ungheria per valutare definitivamente gli aggiornamenti portati sulla W14

Nell’avvicinamento all’evento ungherese è stato Toto Wolff a sottolineare che l’Hungaroring è un circuito di natura molto diversa se confrontato a Silverstone. “Sarà interessante esplorare come si comportano i nostri ultimi aggiornamenti nelle curve a lungo raggio e a bassa velocità”. La chiave del weekend è questa visto che l’ala nuova montata in Inghilterra ha dato riscontri positivi ma che il team vuole confermare su un layout diverso che pretende moltissima downforce. Quindi servirà un mix di efficacia meccanica e di produzione di spinta verticale. Un equilibrio da trovare nelle tre sessioni che precedono la qualifica con il nuovo tyre allocation.


Il Gp d’Ungheria coincide anche con un momento amarcord per la Stella a Tre Punte. Questa gara, difatti, segna anche un decennio dalla prima vittoria di Lewis Hamilton col team anglotedesco. La prima di una serie lunghissima di soddisfazioni che hanno portato trofei e gloria e che oggi sembrano così lontane.

A proposito di Hamilton. Il tracciato magiaro è un po’ come se fosse il giardino di casa sua. L’inglese ha vinto ben otto volte, conquistando 259 punti totali. Il fatto che Lewis sia così a suo agio su questa pista è un altro elemento che spinge a non avere sentimenti negativi, anche se non si può immaginare di puntare al gradino più alto del podio visto che la Red Bull è e resta l’assoluta favorita. 

L’obiettivo è il solito: essere la seconda forza tenendo a bada la Ferrari che pensa di poter essere molto consistente da queste parti. Ma non c’è solo la Rossa a spingere. Aston Martin intende risalire e Budapest, come Monaco, potrebbe rappresentare un boost importante per gli uomini di Silverstone. E poi c’è la McLaren che viene da due gare solidissime e che intende superare anche l’esame di un circuito tortuoso per validare definitivamente gli update introdotti a Spielberg.

Lewis Hamilton (Mercedes AMG) e Charles Leclerc (Scuderia Ferrari)

Mercedes: capire il presente per spiccare il volo nel futuro

Hamilton è consapevole che bisogna fare gli straordinari per tenere testa ad una concorrenza arrembante: “Cerco sempre di fare affidamento sulla mia capacità di guida per compensare il deficit. Ma alla fine non è stato sufficiente in molti circuiti. Ma questo è stato un tracciato buono per me in passato. Se guardiamo all’ultima gara, per qualche motivo, eravamo alla pari in termini di tempo nelle curve lente con Max nel suo giro di qualifica. Poi abbiamo perso nei tratti ad alta velocità”. 

Dato che si tratta di un circuito a media e bassa velocità spero che saremo più vicini. Ma ho sentito che la Red Bull potrebbe avere un pacchetto di aggiornamento anche per questo fine settimana. Quindi dovremo vedere come questo influenzerà le prestazioni”.

Hamilton ha un occhio al presente magiaro e uno al futuro. Le novità portate sulla W14 nel corso del campionato hanno offerto miglioramenti lenti ma costanti. A volte, secondo Hamilton, è successo che gli altri abbiano fatto passi più veloci, da qui quella sensazione di altalena prestazionale. “La cosa positiva – ha specificato Lewis è che stiamo andando avanti e stiamo lavorando per fare passi più grandi”.

Roma non fu costruita in un giorno. Hamilton lo sa e in conferenza ha predicato calma: “Ci vuole tempo per costruire le cose. James Allison è un grande, abbiamo un ottimo rapporto e sa quando essere severo. Non è mai stato tenero, a dire il vero. L’altro giorno abbiamo avuto una riunione con George in cui c’erano tutti i responsabili dei reparti e ci siamo assicurati che fossimo sulla stessa lunghezza d’onda. Abbiamo fiducia al 100% in loro.”

Uno dei problemi che Mercedes ha dovuto affrontare – e risolvere – è il cambio generazionale della F1. Non subito la correlazione pista – simulazioni ha funzionato ed è stato necessario implementare nuovi strumenti conoscitivi per gestire un passaggio che altrove, vedasi in Red Bull, è stato meglio amministrato

La cosa che non possiamo vedere è il flusso d’aria in tutta l’auto. In galleria del vento c’è una certa quantità di movimento della vettura. Ci sono nuovi strumenti che abbiamo dovuto creare per capire il flusso nelle strutture sotto la vettura. I vortici sono incredibili se si vede cosa succede sotto l’auto. Ed è molto diverso da quello che accadeva prima. Lavorare su questo aspetto richiede tempo e inoltre le risorse sono molto limitate”.

La power unit Mercedes che equipaggia le W14

Parole che lasciano intendere quanto sia stato tortuoso un cammino conoscitivo che probabilmente non è ancora del tutto completato. E per tale ragione la W14, come accadde con la sorella maggiore, si è trasformata in una specie di laboratorio viaggiante che serve come base per approntare l’arma con la quale disputare il campionato 2024 che vuole essere quello del riscatto. 

Decisioni delicate andranno prese per non sbagliare ancora e Lewis lo ha espresso senza giri di parole: “Bisogna fare attenzione alle scelte che si faranno. E’ necessario essere molto metodici nel seguire questo processo altrimenti si possono perdere settimane di sviluppo e decimi di prestazione. Vorrei che il percorso fosse più veloce, ma purtroppo non è così”.

Ma questo riguarda un futuro più lontano. L’immediatezza si chiama Hungaroring e un risultato positivo potrebbe essere un ottimo viatico su un percorso di stabilizzazione ancora non concluso.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Mercedes AMG

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Diego Catalano