La Red Bull è l’attuale condizione dei suoi piloti trasporta la mente a fasti passati. Il triennio di F1 che va dal 1988 al 1990 ci ha regalato una sceneggiatura che merita ampiamente di essere trasformata in un film. Non c’è nulla da inventare. Fu una lotta spietata fra due titani della guida per battersi a vicenda superando tutti i limiti. E per due anni quei due mostruosi piloti ebbero la stessa monoposto. Fu un “bagno di sangue” per la McLaren, con tensioni alle stelle anche all’interno del team.
Da allora si è tratta la morale che non ha senso avere due prime donne in squadra. Meglio avere una prima guida e un gregario per evitare inutili problemi. Nel 2016 una dominante Mercedes vide Rosberg figlio cogliere l’occasione della vita per battere Lewis Hamilton. Ne fu così stremato, Nico, che volle chiudere all’apice della carriera, avendo vinto il titolo mondiale. Sintomo di grande intelligenza (accade sempre meno che gli atleti chiudano quando sono al top) ma anche di debolezza.
Sapeva bene, il nostro, che molto probabilmente non avrebbe potuto ripetersi. Lewis aveva il talento, lui la determinazione. E alla fine vince quasi sempre la prima caratteristica delle due menzionate. Comunque, da quel momento, anche Toto Wolff abbandonò la velleità di avere un campione e un ottimo pilota e cercò un buon gregario, trovandolo in Bottas.
Direte. E ora che c’è Russell? Il paragone regge sino ad un certo punto. E’ chiaro che Russell deve prendere il testimone di Hamilton, che non potrà correre in eterno. Perché tutta questa pappardella? Forse il solleone della mia Sardegna mi sta dando addosso? E’ per dire che è normale, nella F1 degli ultimi decenni e se si è un team dominante (o si aspira ad esserlo), concentrare tutti gli sforzi su un solo pilota.
Un uomo che sia straordinario, che abbia il talento, e mettergli vicino un ottimo scudiero, un subalterno che se necessario svolga un lavoro di protezione e, solo raramente, possa avere qualche soddisfazione (vittoria in gara). Non sarà uno spettacolo per i tifosi, ma toglie un sacco di rogne. E poiché una scuderia è pur sempre un’azienda, si riduce notevolmente il rischio d’impresa, diciamo così.
Questi pensieri mi sono venuti d’incanto mentre pensavo alle parole di Mark Webber relative a Perez: “Persino un vecchio rincoglio**to come me potrebbe rimontare così in gara“, il commento caustico dell’ex Red Bull ora opinionista per l’emittente inglese Channel 4. Che ha poi aggiunto: “Penso che sia abbastanza chiaro come le qualifiche sono il suo punto debole in questo momento. Quando le condizioni della pista sono mutevoli va in difficoltà, non prepara le gomme adeguatamente per chiudere un giro pulito e sufficientemente veloce. A questo livello bisogna fare risultato in tutte le condizioni”.
Credo che Webber abbia ragione, sia chiaro. E siamo in tanti a chiederci come mai, avendo quel missile, Perez da almeno 5 Gran Premi faccia disastri in qualifica danneggiando inevitabilmente anche la gara. Mi sono dato una spiegazione complessa. Intanto non ha il talento di Max, anzi ne è lontanissimo, e mi pare pacifico. In secondo luogo la monoposto è disegnata “come un guanto” per dare il meglio con Verstappen e quindi il secondo pilota si deve adattare.
Non si tratta di affermare (e io non lo penso) che Checo abbia una monoposto di serie B. E’ che non è tarata sulla sua guida. E quindi lui deve continuamente adattarsi. Ma c’è un altro fattore che credo sia dirimente. La mente, o l’animo di una persona. Alla fine dei conti chi guida non è un automa, ma un essere umano. Con sensazioni ed emozioni spesso contrastanti. Non deve essere una passeggiata avere Max, Horner e il simpaticone di Marko che è morbido come la carta vetrata a grana 40.
Ma soprattutto: chi riuscirebbe a reggere la presenza, il peso, la forza e la pressione di avere vicino un pilota che appartiene alla non folta schiera dei grandissimi? E’ facile valutare le cose dal divano. Sì, avrà anche un’astronave, ma deve lottare contro Verstappen e sa che comunque lui è il numero due.
Credo che, all’inizio di questa stagione per un attimo Checo abbia accarezzato l’idea di poter davvero competere con Max. Ma immagino che questa sua velleità sia naufragata rapidamente scontrandosi con la dura realtà. Uno come l’olandese forse non riuscirebbe neanche a batterlo un suo clone, ora come ora. Il problema semmai è un altro. Chi, oggi, vorrebbe correre in una scuderia “verstappencentrica”, dove tutto dev’essere sacrificato al cannibale e tu sei solo un comprimario? Forse è questo il vero motivo per cui, alla fine dei conti, alla Red Bull conviene tenersi Sergio Perez. Anche questo Perez.
In altri tempi abbiamo visto piloti saltare per molto meno… Come mai non accade? Per semplice mancanza di alternative. E molti di noi ne sono ben felici, permettetemi la cattiveria. D’altronde chi, se non Perez, può darci la gioia di vedere ogni tanto al secondo posto finale in gara (e non solo) un pilota che non sia Red Bull? Non è mica detto che i matrimoni debbano essere per forza matrimoni d’amore? Anzi, storicamente, il matrimonio è stato (e in parte lo è ancora) in tutto e per tutto un “contratto”.
Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi
Immagini: Oracle Red Bull Racing
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Verstappen piloto TOP ma falso fenomeno creato e protetto dal Clan Verstappen
RB diverse→prestazioni diverse (è evidente, vedi telemetrie)
Oggi Albon e Gasly sono +veloci c/auto +lente, che quando guidavano lo “STESSO MISSILE RB” di MV
Casualità o REGOLA
Con macchine “UGUALI” Perez ha già dimostrato di essere un pilota TOP e di tenere testa a Verstapen. 20 giri in GP Jeddah + 40 giri GP Baku in cui Verstapen non è riuscito a togliere una “DECIMA” a Perez.
Nessun piloto TOP si dimentica di guidare una macchina da un GP all’altro
Quando Perez e diventato una minaccia sulla egemonia di Verstappen, allora sono cominciate ad emergere tutte le problematiche di trazione e bilancio di frenatura sopra tutto nelle curve de media e basse velocità (vedere dati telemetrici) dove la macchina di Verstappen guadagna tempo in forma anomala (in alcuni circuiti, p.e. Miami, Verstappen era +veloce di Perez di “3 DECIME”, no in 1 giro, bensì in 1 solo settore,
Cosa inspiegabile se in più di 60 giri di Jeddah e Baku andando al 100% entrambi non era riuscito a guadagnare ne anche 0.5 decime.
Su Weber, quando perse titolo con Vetel ha fatto peggio di Perez
Inoltre se è così semplice passare, xchè Perez è l'unico con 9 sorpassi
No Q2→Colpa box RB, Perez fermo uscita box 8min con gomme usate, impossibile scaldare gomme con tempo a disposizione per passare in Q2 (+0.092 sec con Alonso)
Sul lato economico Perez apporta di più a livello sponsor e marketing di Verstappen, cosicché Redbull ci penserà +2 di volte prima di scaricare a Perez.
Piuttosto bisognerà considerare se Perez vorrà continuare a fare il 2° piloto Redbull con tutte le anomalie preferenziali verso Verstappen che esso comporta.