Non possiamo di certo dire che FIA e Liberty Media non stiano provando a mettere pepe nei format dei gran premi. Dopo la sprint shoutout che ha fatto il suo esordio in Azerbaijan oggi è tempo di un’altra novità: l’ATR, acronimo di Alternative Tyre Allocation. Un sistema che Red Bull non ha accolto con gran favore e che prevede, a scalare, l’utilizzo della mescola più dura in Q1 fino ad arrivare alla più morbida, in Q3.
A proposito di pneumatici, Pirelli, per il Gran Premio d’Ungheria, ha portato i compound C3, C4 e C5, quindi il ventaglio più morbido della gamma. Il nuovo formato delle qualifiche potrebbe generare qualche problema soprattutto nella prima sezione quando, considerando che con la gomma dura si effettueranno più passaggi consecutivi, si potrebbe presentare parecchio traffico su una pista stretta, tortuosa e relativamente corta.
Diamo una sguardo alle condizioni ambientali:
Temperatura pista: 45°C
Temperatura aria: 26°C
Vento: 3 Km/h da Ovest
Gp Ungheria 2023/qualifiche Red Bull: la Q1
La prima e la seconda sezione saranno quelle più interessanti poiché più condizionate dal paradigma sperimentale. La RB19, con mescola hard d’ordinanza, prende la pista mentre l’ingegner Gianpiero Lambiase istruisce Verstappen della situazione del traffico che sarà bollente in questi primi diciotto minuti di attività.
Durante la pausa tra la FP3 e le qualifiche in Red Bull hanno lavorato sull’assetto della vettura per migliorarla nel giro singolo. Vediamo se le cose sono andate nel verso giusto. Come prevedibile si procede con un’alternanza di giri push e tornate di cool down. Il primo assalto vale la seconda piazza temporanea alle spalle di un sorprendente Valtteri Bottas. Ma siamo solo alle schermaglie iniziali.
1.18.658 nel secondo tentativo per l’olandese che viene richiamato ai box dove osserverà l’evolversi della situazione per valutare se scendere ancora in pista o se può bastare così per passare la tagliola della Q1. La pista migliora rapidamente e Max non si fida scendendo in pista per non rischiare sgradite sorprese. L’olandese marca il secondo tempo alle spalle di Zhou con una Alfa Romeo da urlo. Nel giro di rientro il conducente non appare molto soddisfatto lamentandosi dello scarso grip.
Gp Ungheria 2023/qualifiche Red Bull: la Q2
Seconda sezione delle qualifiche. Si passa alle gomme medie chela Red Bull ha ampiamente testato nei tre turni di libere precedenti. Ricordiamo che le hard non erano mai state “calzate” né da Perez né da Verstappen. Si giunge, quindi, in uno scenario più noto per gli alfieri del “rooster” di Milton Keynes.
Lambiase guida curva per curva l’olandese spiegando il posizionamento degli avversari in modo da metterlo in aria pulita. Il primo giro push di Max è implacabile: tutti i settori sono illuminati di viola. Alla fine sarà 1.17.269. La RB19 mostra una super aderenza con questo set di gomme e lo si percepisce soprattutto da come aggredisce l’interno dell’ultima curva. Ma c’è un colpo di scena che complica la vita del campione del mondo: viene rilevato il superamento dei limiti della pista. Tutto da rifare! La vettura è richiamata ai box per montare un set di Pirelli a banda gialla nuova.
La sosta è breve, il pilota di Hasselt ha fretta di sistemare le cose. E ci riesce con relativa facilità anche se non ottiene la migliore prestazione:1.17.547 e P3 per l’olandese che non si prende rischi visto che sia nel T2 che nel T3 non ottiene la sua migliore prestazione.
Gp Ungheria 2023/qualifiche Red Bull: la Q3
E’ il momento della verità per Verstappen. Ricordiamo che sia in Fp2 che in Fp3, sul giro push con pneumatici soft, la RB19 non aveva risposto al meglio. Solo adesso si capirà se il lavoro svolto dopo le ultime libere e la classe dell’olandese metteranno la vettura n°1 davanti a tutti.
Norris, Hamilton, Verstappen, Bottas, Piastri, Leclerc, Hulkenberg, Perez, Zhou e Alonso sono i dieci driver che si giocano la pole position. Nel giro di lancio Verstappen, poco prima del traguardo, si apre in radio e dice che le gomme stanno rapidamente perdendo temperatura. E’ il risultato di una posizione in pista non perfetta visto che Max ha svolto tutta la preparazione nel traffico.
I timori su una gomma non in finestra vengono fugati alla fine del giro push: 1.16.612 per l’olandese che precede di poco più di un decimo un redivivo Lewis Hamilton.
Per l’ultimo assalto si cura meglio il posizionamento sul tracciato. Il GPS mostra come Verstappen sia libero nel giro di preparazione in cui le gomme vengono portate efficacemente nella giusta finestra operativa. Max zigzaga vistosamente nell’ultimo settore per ottenere il massimo del grip. “Recharge off when you’re ready” gracchia la voce di Lambiase dalla radio: parte l’ultimo giro.
Max è autore di un passaggio non efficace e difatti non si migliora per un T1 e un T3 pessimi. Sulla sirena finale arriva la pole di Lewis Hamilton. Quando Lambiase comunica l’avvenimento al pilota Max reagisce con un “fuck“. Il sette volte iridato soffia il giro veloce all’olandese di soli tre millesimi. Da qui la reazione poco ortodossa dell’alfiere Red Bull.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1TV, Oracle Red Bull Racing