Anche a Spa Francorchamps, gran premio del Belgio, cosa fa il nulla aggiunto al niente? Un noioso, infinito, illimitato nulla cosmico. E il nulla infinito è un concetto che la mente umana fa fatica a comprendere. Anzi lo rifiuta spaventata. E’ quello a cui abbiamo assistito per la 12esima volta da quando è cominciato questo mondiale. E il copione non cambierà per altre 10 volte, statene certi. Dovrebbe accadere l’imponderabile affinché in questo campionato la Red Bull non vinca tutte le gare in calendario, stabilendo un record che ancora manca.
Non si tratta di dire che non sono bravi. Sono eccelsi. E sono dove sono meritatamente. E qui si pensa, si scrive e si ripete che ogni intromissione che tenda a svilire il valore dei migliori, intesi come quelli più bravi e meritevoli in una competizione, non è etica né tantomeno sportiva. Accadrà perché i padroni del vapore con il regolamento del ’22 sono stati chiari. In un modo o nell’altro il livellamento ci deve essere per fare contenti tutti, prima di tutto spettatori e sponsor.
Però, in maniera altrettanto franca, permetteteci di dire che è uno spettacolo talmente soporifero e noioso, talmente scontato che non c’è bisogno di ingurgitare litri di camomilla o sedativi di qualsiasi marca/tipo. Basta assistere al Mondiale 2023 di F1 (e alla seconda parte di quello 2022) per andare filati in un sonno profondissimo che neanche le cannonate potrebbero svegliarti.
Si potrebbe pensare di utilizzarli, questi gran premi, come rimedio medico portentoso contro l’insonnia. Ma è meglio non dare suggerimenti a Domenicali che quello, lesto come un levriero, vi prende l’idea e la fa sua, giusto per spremere ancora di più la mucca, per ora obesa, domani non si sa.
La Formula 1 è questo mitologico animale che sarà pure opulento, tuttavia i più attenti vedono già che i suoi arti sono sinistramente sottili, deboli e fragili. Non adatti a sorreggere la mole del bestione.
Ditemi: come è possibile vedere queste gare e non ronfare bellamente? Domenica stavo guardando la gara assieme ad un caro amico. Eravamo al 23esimo giro. Ad un certo punto lui è scivolato in un confortevole sonno. E dico la verità, l’idea di svegliarlo non mi è neanche passata per l’anticamera del cervello. Dormiva così bene. Capisco e anticipo le critiche al discorso che sto facendo.
“E allora, tu dove eri quando per 8 anni di fila Mercedes vinceva tutto?” e poi il classico “Eh ma allora Schumacher?”. In definitiva i domini, i cicli tecnici soporiferi in F1 ci sono sempre stati. E non ci piove. E io mi lamentavo eccome in quegli otto anni. Così come sono ormai stanco di ricordare che i 5 anni di dominio Ferrari non furono un vero e proprio dominio. Il risultato finale dice quello. Ma in mezzo ci sarebbero tante storie da raccontare. Solo due anni furono davvero dominanti. Quindi quando si parla dei 5 anni, c’è molto di fake news e poco di sostanza.
Una novità, però, comincia ad esserci per catalogare questo dominio quale unico e a suo modo irripetibile. E mentre non lo pensavo ad inizio mondiale, ora comincio a pensarlo con sempre maggiore insistenza. No, non è un dominio unico nella durata. Quello resterà un altro caso irripetibile nella storia della F1 targato Mercedes.
No, non è un dominio unico neanche nei distacchi inflitti agli avversari. Nel 1992 Mansell e Patrese facevano un altro sport. Idem Prost nel 1993. E Hamilton infliggeva distacchi abbastanza abissali dal 2014 e per molto tempo. Nel 1988 Senna e Prost vinsero con la luciferina MP4/4 15 gran premi su 16, ma almeno se le davano di santa ragione fra di loro…
No, quello per il quale questo dominio ti frega e cancella qualsiasi entusiasmo per questo sport è l’intensità, complice il numero enorme di gran premi per ogni anno. Ve lo immaginate il prossimo anno 24 gare tutte uguali? C’è n’è abbastanza per decidere di disintossicarsi da questo sport. Il problema è che non c’è nulla che possa fermare le Red Bull. In particolare quella di Max. Perez è un caso a parte. Ma se non si rovina lui da se medesimo, non c’è comunque storia.
I piloti avversari, ridicolizzati oltre modo, tutti, sono i primi a neanche pensare ad una seppur minima resistenza, soprattutto con Max, spesso anche con Perez. Quelli là sembrano essere di un’altra categoria, ci sono loro e poi noi comuni mortali. Deprimente.
Ne “L’arte della guerra” di Sun Tzu, si afferma che la più grande vittoria si consegue quando non si versa neanche una goccia di sangue. Vincere il nemico senza bisogno di combattere, quello è il trionfo massimo. Cioè la tua sola presenza incute tale timore che l’avversario si arrende senza combattere. Trovo analogie quanto mai interessanti fra l’attuale dominio delle bibite energizzanti (che ti mettono le ali) e il sunto della magistrale opera di Sun Tzu.
Però c’è l’altro lato della medaglia. Perché qui parliamo di sport, non di guerra. La noia, l’insopportabile tedio che assorbe tutto in un nulla ovattato, silenzioso e spaventoso. I tifosi di Max fanno bene, anzi più che bene, a festeggiare il loro pilota. Idem quelli Red Bull. E ci mancherebbe non lo facessero! Però, davanti a tale correre, giostrare, vincere quasi irridendo per la siderale superiorità gli avversari, sono intimamente convinto che neanche quei tifosi, in fondo, siano davvero contenti. Certo non ce lo verranno a dire. Ma quella vocina interiore…
E’ un sentimento molto umano. La perfezione annoia. Come sempre, il troppo stroppia. Al punto che arriva pure a sminuire gli stessi autori di questo meritato e magistrale dominio. Per ora, almeno questo strazio ci viene risparmiamo per qualche settimana. A fine agosto ci troveremo di nuovo davanti al grande nulla. Per ora basta.
Red Bull, Perez, Vestappen etc etc. Voto: il nulla perfetto e agghiacciante.
Leclerc. Voto: DIECI. Sì, è arrivato terzo a Spa Francorchamps e si è preso il mezzo minuto regolare (che su un circuito di 7 chilometri non è neanche tantissimo). Ma cosa poteva fare di più Charles con quello strano ircocervo della Sf-23?
Sainz. Voto: 4. Ha fatto tutto da solo. E dopo lo scontro con Piastri ha perso ogni motivazione. Poi il mesto ritiro.
Mercedes. Voto: TD40!
Tornano i saltelli in casa Mercedes. Pronti alla DT 040?
E poi non si sa mai… ci potrebbero essere mal di schiena cronici! Restate sintonizzati!
“E’ una gara magica Max”, dice Horner. Magica sì! Vuoi mettere come ti fa addormentare, altro che camomille e rilassanti vari…
Domenicali. Voto: misteri buffi.
Dunque, ricapitoliamo. Solo una sessione di prove libere a Spa Francorchamps perché le garette “saturnalie” piacciono ai nuovi tifosi (che conosce solo Domenicali). Il parco chiuso si anticipa a venerdì prima delle Q1 e sostanzialmente dopo le FP1 (quindi altro non senso), che tanto piacciono solo agli ingegneri (sempre secondo il “vangelo” domenicaliano). Le condizioni meteo a Spa più o meno sono queste quasi ogni anno. E tu ci piazzi il format alternativo. I team non hanno possibilità di avere un set up ottimizzato. Ciò crea un curioso cortocircuito con il motto “safety first” di cui cianciano spesso Fia e F1. Ipocrisia, portami via…
Binotto papabile faraone in Alpine. Voto: un valore aggiunto. Per gli altri.
La reazione delle inconsolabili vedove binottiane dopo i rumor relativi a Mattia da Losanna:
“Non è neanche arrivato e fa già andare forte le Alpine!”
I trofei rotti. Voto: quello ungherese era un capolavoro, questo ni.
Marko che cercava di proteggere i trofei. Voto: tenerezza. E’ straniante accostare Helmuth a “tenerezza”. Eppure, una volta tanto…
La pausa estiva. Voto: boiata pazzesca.
Seppur nell’anno del Signore 2023 l’abbia invocata e attesa trepidante, per mettere almeno una piccola pausa a questo lungo monologo bibitaro, io non l’ho mai capita questa storia della pausa estiva. Dove in fabbrica nessuno lavora e i computer sono spenti. E c’è pure chi ci crede!
In un momento in cui quasi tutti sono in vacanza, non piazzi qualche gran premio che farebbe un’audience mostruosa? Come accadeva sino a qualche tempo fa. Si correva pure a Pasqua. Taluno dice… sì, ma dovranno pur riposarsi. E certo. E poi… ci sono così tanti gran premi… Mettiamo tutti d’accordo. Si gareggia tutta l’estate e si finisce il mondiale prima. In Inverno (sì, si può scrivere anche maiuscolo e a me piace) team, piloti e meccanici e ingegneri si riposeranno ben bene. E così folle?
Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi
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Per ravvivare le molto soporifere gare io eliminerei i. 4 meccanici per ruota durante il cambio gomme, ne basta 1 per ruota.
Poi eliminerei totalmente la telemetria in gara ,i piloti devono correre e basta ,ora sono telecomandati.
Giuseppe