Formula 1

Aston Martin: una (nuova) rondine farà primavera?

Ci avevano creduto in Aston Martin, ci aveva sperato Fernando Alonso. L’asturiano, dopo la bandiera rossa causata dalla pioggia torrenziale, aveva intravisto la possibilità di ottenere la vittoria n°33, in Olanda. Sappiamo come sono andate le cose, ma Nando ci è passato vicino e ci ha provato in ogni modo a rompere le uova nel paniere a Max Verstappen che ha alzato ancora una volta la coppa del numero uno dinnanzi al pubblico di casa. 

Lo spagnolo da vecchia volpe del motorsport, ha fatto affidamento sul suo talento e sulla sua esperienza in condizioni complicate ed è salito dalla quinta posizione in griglia di partenza alla seconda a fine gara. Ma ha provato ad ottenere di più chiedendo il lasciapassare per attaccare Max negli ultimi cinque giri dopo due passaggi dietro la safety car. Permesso accordato direttamente da Mike Krack.

L’aggressività dello spagnolo non è bastata per avere la meglio di un Verstappen in pieno controllo e in uno stato di grazia ormai perpetuo. In ogni caso, dopo quattro gran premi lontano dal podio, il caos di Zandvoort ha visto brillare lo spagnolo che ha mostrato la sua abilità sul bagnato ed è stato più forte anche di una sosta ai box disastrosa che poteva costare cara.

Dopo un mese deludente tutto si è tornato in una volta sola.  Sarebbe stato meglio procedere poco a poco. Ho chiesto al team il permesso di attaccare Verstappen. Ho detto a Mike <<ho un’opportunità, ho intenzione di fare di tutto se voi ragazzi siete d’accordo>>. So che questo secondo posto è molto prezioso. Ma era il momento buono, Max aveva più da perdere di me”.

il colloquio tra Fernando Alonso e Mike Krack (Aston Martin) – Gp Belgio 2023

Aston Martin: il fondo nuovo è l’alba di un nuovo inizio?

Krack, che ovviamente aveva dato libero mandato al pilota, denuncia le ambizioni del team che spera di essersi rimesso in corsa per la piazza d’onore grazie al fondo riprogettato che ha debuttato proprio sui saliscendi olandesi. A Silverstone non si lanciano in previsioni azzardate e provano a restare ancorati con i piedi per terra. 

Per Aston Martin, quindi, quello di Zandvoort è stato un weekend chiave poiché è coinciso con l’introduzione di un pacchetto di aggiornamenti che ha riguardato l’area del fondo. Un intervento messo in cantiere da tempo e che si propone di ridare verve a una vettura che dal Gran Premio di Spagna in poi, salvo sporadiche occasioni, sembrava essersi smarrita. 

Nonostante le sensazioni siano state positive, Mike Krack non vuole affrettarsi a confermare il passo avanti della squadra e sottolinea che devono analizzare le prestazioni delle prossime gare per trarre conclusioni più concrete. La pioggia e il trambusto che ha portato con sé hanno chiaramente infarcito l’equazione di variabili più o meno controllabili, ma sin dal venerdì la AMR23 aveva dato segnali di ripresa evidenti. 

È stato molto intenso. Ora dobbiamo calmarci. È stato intenso fin dal primo minuto. Non sono momenti piacevoli al muretto perché c’è così tanto da gestire che può andare bene e può andare storto. Fernando ha fatto una grande guida e penso che, dal punto di vista della strategia, abbiamo fatto molto bene”, ha spiegato Krack

Nonostante tutto, dopo un paio di gare difficili, abbiamo portato miglioramenti. Vorrei poter confermare che il passo in avanti è definitivo, ma ho bisogno di avere più dati. Dobbiamo vedere Monza, che è diversa, ma nelle prossime due o tre gare dovremmo avere più indicazioni. Continueremo a sviluppare e dobbiamo invertire la tendenza iniziata in Austria“.

Mike Krack, ingegnere lussemburghese della scuderia Aston Martin

Il team principal conferma che la scuderia procede con la politica degli step continui senza abbandonare il progetto 2023 che sarà la base concettuale della vettura della prossima stagione. Monza, in tal senso, rappresenterà una vera sfida perché l’AMR23 ha spesso sofferto quando c’era da metterla sulle velocità di punta. La monoposto inglese sprigiona tanto carico presentando però una certa resistenza all’avanzamento. Cosa che sulle rette brianzole potrebbe essere particolarmente penalizzante. 

La “verdona” è un’auto che nella prima fase del campionato si era adattata un po’ a tutte le piste. Poi ha smarrito questa virtù con un package ulteriore che non ha dato i riscontri desiderati. L’obiettivo degli ingegneri è quello di ritrovare questa piena adattabilità ad ogni contesto. Il castello di modifiche presentato venerdì ha proprio questo obiettivo, è chiaro che Monza rappresenterà lo stress test per antonomasia, perché quello dell’alto carico di Zandvoort è stato superato in scioltezza.

In Aston Martin, quindi si pensa al futuro, ma chiaramente anche al presente che è fatto da un secondo posto nel campionato costruttori da conquistare. Questo duplice piano temporale si incastra anche con la situazione che vive Lance Stroll. Inutile girarci intorno: a Silverstone c’è un solo uomo al comando che sta portando prestazioni e punti preziosissimi. E costui è Fernando Alonso. Stroll Jr. sta deludendo più di quanto si potesse immaginare.

Lance Stroll – Aston Martin AMR23

La cosa apre ad uno spunto di riflessione anche in chiave futura: per quanto tempo Lawrence potrà dilapidare un investimento affidando una monoposto di sicuro valore ad un pilota non in grado di sciorinare prestazioni accettabili? La sensazione è che, al di là di tutte le giustificazioni di comodo, il sedile del canadese non sia poi più così sicuro. Verrà il tempo delle analisi e se il driver dovesse continuare su questa china, nonostante la protezione del papà, il futuro di Lance potrebbe non essere così solido in seno alla scuderia.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Aston Martin

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Diego Catalano