La storia si ripete. E non è una storia buona per la Ferrari. E’ ormai da oltre tre lustri che il Cavallino Rampante illude i tifosi e gli addetti ai lavori con promesse di gloria disattese. Le fasi iniziali del 2022 erano state la grande speranza rossa che, in maniera beffarda, hanno iniziato a vacillare proprio nella terra amica di Imola. E’ quello il momento in cui si è cominciato a capire che la F1-75 non sembrava più la vettura da battere.
Poi sarebbero arrivati i problemi alla power unit, la procrastinazione delle soluzioni agli stessi, il blocco degli sviluppi, lo spostamento al 2023 delle risorse tecniche e finanziarie per metter su una stagione da ricordare. Probabilmente, è vero, la ricorderemo a lungo questa annata. Ma come monito. Come suggerimento alla calma, al volare basso, al tenere la lingua a freno evitando proclami mirabolanti e frasi ad effetto su una vettura che sarebbe dovuta essere la più veloce di sempre e che invece è là in mezzo a dare spallate sperando di chiudere seconda a distanze siderali dalla Red Bull.
Proprio da Milton Keynes è arrivata la fotografia di un meccanismo che Frédéric Vasseur è chiamato a fermare. E ci risulta che sia fermamente intenzionato a farlo. “Ci aspettavamo che la Ferrari facesse tesoro dello scorso anno e che anche la Mercedes fosse lì. Siamo stati completamente colti di sorpresa da quanto fossimo competitivi rispetto ai nostri rivali. Certo, a febbraio sapevamo di avere una vettura veloce, lo si vedeva dai tempi competitivi, ma credo che nessuno di noi pensasse che la macchina fosse davvero così efficace“. Così si è espresso Chris Horner a ESPN.
Il team principal cita anche la Mercedes che, durante l’avvicinamento al mondiale 2023 è stata più abbottonata, evitando citazione ad effetto e parlando di annata di crescita senza alludere concretamente al titolo. Una strategia comunicativa che ora anche in Ferrari hanno abbracciato visto che Vasseur, pur senza nascondere le legittime ambizioni che un team così glorioso deve covare, non si è lasciato andare ad entusiasmi smodati in vista del 2024.
La percezione di Horner, ampiamente diffusa nel mondo della F1, è che la Ferrari potesse giocare il ruolo della favorita dopo aver sacrificato il progetto 2022. Probabilmente è stato proprio quel blocco a causare i problemi più seri a Maranello che non ha cambiato filosofia aerodinamica e, dunque, non ha testato mano mano le novità che solo nei test del Bahrain si sono dimostrate inefficaci.
Gradualmente la SF-23 ha subito un lavoro di rimodellazione per portarla ai principi che sulla Red Bull hanno funzionato sin dall’avvio della nuova era regolamentare. Il ritardo accumulato e le catene del budget cap lucchettate dal meccanismo ATR hanno però reso vana la rimonta che al massimo servirà a competere con qualche arma migliore con Aston Martin, McLaren e Mercedes che, da par loro, non sono rimaste con le mani in mano.
La Ferrari deve ripartire da una nuova cultura del lavoro nella quale si mette al centro l’obiettivo vero: tornare a vincere. Per farlo è necessario il supporto di una comunicazione finalmente puntuale e, se necessario, “spietata”. Vasseur ha le spalle larghe, può e deve permettersi di spiegare ai tifosi che servirà del tempo per tornare stabilmente in cima. E’ meglio una dura verità che una comoda bugia. Regola non scritta che vale nella vita, in F1 e in ogni ambito lavorativo…
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Scuderia Ferrari