La confusione Ferrari nel preparare il weekend di Zandvoort si è palesata nella giornata di ieri. Un approccio sbagliato a figlio di uno studio simulativo errato. La messa a punto più scarica puntava a garantire maggiore efficienza aerodinamica. Tuttavia, dopo pochissime tornate, la strada intrapresa si è rivelata difficilmente percorribile. Leclerc lo ha rivelato in radio e, dall’esterno, osservando la SF-23, le conferme sono prontamente arrivate.
Nel tentativo di correggere tale scenario i tecnici del Cavallino Rampante hanno deciso di fornire più downforce alle due monoposto italiane agendo sull’incidenza delle ali. Una deportanza che di fatto ha generato un fastidioso sottosterzo, a sua volta “curato” attraverso una differente configurazione meccanica. Il provvedimento messo in atto dal reparto dinamico modificando la barra antirollio ha irrigidito il retrotreno e spostato il bilanciamento verso l’anteriore per avere maggiore aderenza.
Per questa semplice ragione, prendere in considerazione i riscontri cronometrici delle vetture modenesi non ha alcun senso. Ancora. Secondo le informazioni raccolte dalla nostra redazione, durante la “notte simulativa” passata in GES uno spiraglio prestazionale pare essersi aperto. Lo stesso Vasseur lo ha lasciato intendere nel post Fp2. Non resta che attendere più tardi e verificare la bontà del lavoro svolto.
La terza ora di lavoro ha un’importanza cruciale perché è l’ultima sessione prima del Parco Chiuso, dopodiché non si potrà più intervenire sulla vettura. Ma il tempo non è clemente visto che la pioggia è protagonista. I problemi emersi ieri e affrontati nella notte potrebbero dunque non essere corretti prima del blocco della attività di settaggio. Prima di calarci nell’abitacolo delle auto rosse andiamo ad apprezzare le condizioni in cui si è svolta la seduta:
Temperatura aria: 15°C
Temperatura asfalto: 18°C
Vento: 2 km/h da sud-ovest
Al momento dello start la pioggia è sottilissima, ma la pista è bagnata. Sainz e Leclerc, pertanto, attendono prima di assaggiare l’asfalto. Apre le danze l’idolo di casa che vuole tributare il suo popolo con un saluto. Leclerc, in auto, osserva per capire quali sono i punti più problematici del tracciato.
Dopo una prima fase in cui la pista sembrava poter migliorare è un team radio dell’esordiente Lawson ad avvisare che la pioggia è in aumento. Ferrari temporeggia col monegasco, mentre Sainz scende in pista con gomma full wet. Ma nel momento dell’uscita viene deliberata bandiera rossa per un’uscita di Magnussen che la parcheggia all’uscita di Curva 3 dopo un errore. Adami avvisa immediatamente di rientrare.
Servono dieci minuti per rimuovere la Haas. Alle 11.47 la sessione riparte. Leclerc è uno dei primi a scendere in pista. Gomma full wet a banda blu per il “16”. Marcos spiega in quali curve deve attendersi più bagnato. Nel primo giro lanciato, a curva 1, dopo che l’ingegnere spagnolo aveva avvisato di impostare Soc.5, Charles va lungo e si ferma a pochi centimetri dalle barriere. Il monegasco la rimette in pista e, dopo un conciliabolo con il muretto, decide di rimanere sul tracciato. Le gomme non hanno subito danni. Ma l’attività non dura molto perché appare un’altra bandiera rossa: Zhou è fermo nella via di fuga di curva 13.
Carlos Sainz non ha fatto in tempo a scendere in pista prima del secondo stop. Nel frattempo la pioggia continua a cadere rendendo la situazione più critica. Sarà una sessione poco proficua, con ogni probabilità.
Alla ripresa, a 26 minuti dal termine, Carlos non perde tempo e scende in pista per saggiare le condizioni dell’asfalto perché sia le qualifiche che la gara potrebbero essere bagnate. Gomma full wet per il madrileno che viene avvisato che Norris è su intermedie. Il tracciato migliora rapidamente non appena la pioggia cala d’intensità.
In questa fase, condotta con modalità “Engine 4”, la gomma da bagnato estremo funziona ancora bene. Ma, dopo tre giri, Adami suggerisce di rientrare per montare l’intermedia perché, osservando i riscontri cronometrici degli altri, il tempo di crossover si avvicina. Nel frattempo, nell’altro lato del garage, si sente la power unit accendersi: Charles è pronto per assaggiare le intermedie. Cosa che però fa prima lo spagnolo.
Anche Sainz, seppur con meno velocità, si avvicina alle barriere di Curva 1 dopo un errore in frenata. Il pilota riprende agevolmente la pista. Passano pochi secondi e l’ennesima bandiera rossa (Ocon la stampa nelle Tecpro nella via di fuga della prima curva) interrompe le operazioni. Quasi in coro Adami e Marcos chiamano i rispettivi piloti.
Red Flag durata pochissimo. Ultimi otto minuti di lavoro ancora con gomme a banda verde per i due alfieri del Cavallino Rampante. Adami dice che c’è il tempo per fare cinque giri fino alla fine della sessione. La pista migliora rapidamente e lo dimostrano i settori intermedi che si illuminano di viola. Ma non quelli della Ferrari. Persistono le difficoltà della SF-23 a curva 1. E’ ancora Leclerc ad andare lungo. Stavolta il monegasco, per venirne fuori, deve in granare la retromarcia. La cosa viene ripetuta due giri dopo. Charles si apre in radio e dice: “First corner is so bad“.
Le indicazioni emerse da una sessione così spezzettata e con una pista in continua evoluzione non possono essere molto chiare. Resta comunque la difficoltà alla staccata di Curva Uno che Leclerc ha sbagliato almeno tre volte e che ha causato delle problematiche anche a Sainz. Non resta che lavorare sull’interpretazione della vettura visto che gli assetti sono ormai definiti.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Immagini: F1TV, Scuderia Ferrari