Formula 1

Ferrari, Leclerc: tra adattamento forzato e fiducia nel futuro prossimo

102 a 99. Sono solo tre le lunghezze che dividono Carlos Sainz, quinto in classifica, e Charles Leclerc, sesto ex aequo con George Russell che ha ottenuto meno podi del monegasco. A proposito di piazzamenti tra i primi tre, lo spagnolo della Ferrari non ne ha racimolato uno in stagione. Eppure, grazie alla regolarità da passista che ha mostrato, riesce a stare davanti al compagno di squadra, anche se di pochissime lunghezze.

Il duello interno alla scuderia emiliana sarà uno dei motivi di interesse della parte conclusiva dell’annata. I due alfieri della Rossa, pur avendo un ottimo rapporto fuori dai recinti degli autodromi, sono animali da corsa. Ipercompetitivi per natura, Charles e Carlos sanno che, anche in un’annata difficile e deludente a causa di una vettura assai modesta (per non dire mal riuscita), vincere la tenzone intestina è tutt’altro che un dettaglio marginale. Per ora il conto è di uno pari. 

Nel 2021, nell’anno del debutto, fu lo spagnolo ad avere la meglio. L’anno scorso, nella prima annata delle wing car, è stato l’ex Sauber ad affermarsi nel duello con margine amplissimo. Proprio per questo sorprende che nel 2023 Charles stia faticando ad imporre nuovamente al compagno il suo smisurato talento. 

Leclerc braccato da Sainz

Ferrari: La SF-23 è una vettura indigesta a Charles Leclerc

L’imprevedibilità è il difetto principale della SF-23 secondo il monegasco. Ma ce n’è un altro che è addirittura più inficiante: la tendenza a produrre sottosterzo: “La cosa più difficile è che io adoro le auto sovrasterzanti. Questa è stata una caratteristica di tutta la mia carriera – ha esordito Charles ai microfoni della BBC Il problema della SF-23 è che non è una monoposto sovrasterzante. E’ molto imprevedibile. La direzione del vento ci condiziona molto più rispetto ai nostri concorrenti. Il comportamento della vettura è impossibile da prevedere”.

All’inizio della stagione ho faticato parecchio: ho dovuto gestire un po’ di sottosterzo per abbassare la ‘percentuale’ di imprevedibilità e questo non è quello che si vuole né l’equilibrio che mi piace di più, perché non si adatta al mio stile di guida. Ci abbiamo lavorato. Abbiamo avuto una buona reazione. Abbiamo fatto un grande passo avanti su questo aspetto e ora dobbiamo solo aumentare le prestazioni e lavorare ancora su questo punto debole per migliorare la macchina”.

Osservando quanto è accaduto in Olanda, si nota che la problematica resta irrisolta visto che Charles non è mai riuscito ad interpretare al meglio il veicolo. L’uscita in Curva 9 durante le qualifiche ne è testimonianza. In quella circostanza la Rossa ha palesato un evidentissimo sottosterzo che il pilota non è riuscito a prevedere né tanto meno a controllare. Se a nove gare dal termine certi comportanti dinamici restano bloccati è impensabile che passi avanti si facciano nelle ultime fasi della stagione quando, nei fatti, saranno portati semplici adattamenti alle piste che si susseguiranno.

L’uscita di pista di Leclerc durante le qualifiche del Gp d’Olanda 2023

Si farà solo lavoro sul setup e sulla guida per tenere il fenomeno quanto più confinato possibile, ma l’eventualità che riemerga, come successo a Zandvoort, va messa in conto. Lo stile di Sainz, che l’anno scorso non s’era adattato alle vetture next gen, sembra più confacente a veicoli con un avantreno che tende ad allargare. Da qua un’adattabilità superiore che, però, non determina prestazioni di un certo livello. La SF-23 è una macchina sbagliata e per ‘anno prossimo, lo ha ammesso Leclerc, si prenderà una direzione tecnica del tutto diversa. 

Il 2024 deve essere l’anno della svolta, anche se lo stesso Leclerc è stato parecchio abbottonato circa le possibilità di vittoria della Rossa visto che ritiene il vantaggio della Red Bull così ampio che può essere amministrato fino al 2026, anno della nuova rivoluzione normativa già calendarizzata. Ma questo non significa che in Ferrari abbiano già alzato bandiera bianca. La storia ha narrato che recuperi clamorosi non sono affatto impossibili. 

Moderata fiducia nel futuro, totale affidamento al metodo Vasseur del quale Leclerc condivide i programmi di lavoro. ”Condivido tutti i suoi piani. Porta un metodo di lavoro differente rispetto a Mattia Binotto, è interessante il punto di vista di chi da fuori ti fa vedere cose che non avevi notato prima in tanti anni. La nostra relazione è diretta, mi parla apertamente senza tergiversare, il che mi aiuta come pilota. Non è che mi mancasse prima, ma con Fred c’è questa schiettezza”.

Charles Leclerc – Frederic Vasseur (Scuderia Ferrari) Gp Monaco 2023

La frecciata alla vecchia dirigenza non è nemmeno tanto velata. Il rapporto tra Leclerc e Binotto si era incrinato chiaramente durante il 2022. Questa ventata di freschezza relazionale favorirà il rinnovo di contratto e creerà quel clima di lavoro che serve ad un pilota per offrire il massimo delle prestazioni.

Agli ingegneri – e qui arriva il difficile – il compito di mettere in pista una macchina all’altezza delle ambizioni del monegasco che freme per vincere un titolo. O quanto meno di poterselo giocare ad armi pari con Max Verstappen di cui, come Charles ha dichiarato ieri sera al Tg1, non ha paura.   


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Scuderia Ferrari

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Diego Catalano