Red Bull per la vittoria (che sembra una pratica relativamente semplice da disbrigare), Ferrari per provare a continuare a compiere la scalata verso la seconda piazza nella classifica costruttori. Operazione molto complessa visto che Carlos Sainz è sesto e Charles Leclerc, a seguito dell’errore in Q3, parte solo nono. Ma le posizioni allo start sono la cosa che spaventa meno. A preoccupare è una SF-23 mai apparsa bilanciata sui saliscendi di Zandvoort.
Dopo un sabato in cui il bagnato è stato protagonista le condizioni meteo variabili tengono banco anche oggi. Alle 15:00, ora dello start, la pista e asciutta e il cielo non minaccia pioggia che, però, potrebbe giungere in corso d’opera stando alle previsioni. Diamo uno sguardo alle condizioni atmosferiche all’avvio delle operazioni:
Temperatura asfalto: 29°C.
Temperatura aria: 18°C.
Vento: 4 km/h da Sud.
Prima di calarci negli abitacoli rossi per i 72 giri del GP d’Olanda osserviamo le scelte dei piloti. Carlos Sainz punta sulla gomma soft per il primo stint, Charles Leclerc anche. Tutti i piloti hanno valutato come opzione migliore la mescola morbida eccezion fatta per Hamilton e Hulkenberg. Adami e Marcos avvisano i due conducenti della scelta del britannico prima del giro di schieramento. Contestualmente arriva l’avviso che a gara iniziata potrebbero cadere delle gocce.
Lo start del monegasco buono e riesce ad avere subito la meglio di Oscar Piastri. Dopo pochi istanti dal via la pioggia si abbatte improvvisamente sulla pista olandese. Charles, che nel frattempo era stato risuperato dall’australiano della McLaren, cerca di pescare il jolly fermandosi immediatamente. Ma ai box non sono pronti con le gomme: situazione abbastanza grottesca che penalizza l’ex Sauber. Sainz non lo segue e resta un giro di più in pista.
Da sottolineare che la vettura n°16, già prima di fermarsi, aveva l’ala anteriore danneggiata che non viene sostituita. Cosa di cui sarà avvisato al giro sette quando Marcos suggerisce di “sopravvivere” fino al prossimo pit stop. Al giro n°9 Carlos Sainz piomba sul compagno di squadra e lo supera agevolmente. P5 per lo spagnolo. Facciamo un recap al giro 10:
La pista migliora rapidamente, Hamilton si ferma ancora per montare le soft. In Ferrari attendono brevemente per capire il da farsi. Sainz reagisce subito e si ferma, Leclerc prosegue. L’ex Sauber viene chiamato al passaggio successivo per cambiare anche l’ala. Ma non è l’unico danno per la SF-23 che ha problemi al fondo causati dall’uscita dei primi giri di un Leclerc che non ha mai trovato il feeling col budello orange.
Al giro 14 sono tutti su gomme slick. Dopo il caos dei primi giri troviamo Sainz in quinta piazza, Leclerc in tredicesima con una gara intera da ricostruire. Al passaggio successivo arriva la comunicazione che in curva 13 scende una leggera pioggia.
Al passaggio 16 arriva la safety car: Sargeant a muro in Curva 9. Il botto è frontale e piuttosto violento ma il pilota esce incolume dall’abitacolo. Né Sainz né Leclerc reagiscono con un pit stop. “SOC 6” in questa fase e comunicazioni sulle strategie degli avversari. Contestualmente, Adami avvisa Sainz che non si aspettano altra pioggia.
La safety car rientra al passaggio n°22. Nessuno dei due alfieri della rossa guadagna posizioni. Ma nemmeno ne perdono. Sainz è molto vicino a Gasly, mentre Leclerc deve difendersi dagli attacchi di Hamilton che può contare sul DRS abilitato al giro 23. Charles è a sua volta a meno di un secondo da Piastri e riesce a difendersi, per ora. Al passaggio 25 Leclerc perde la possibilità di usare l’ala mobile e Lewis ne approfitta subito per staccargli davanti in fondo al rettilineo principale.
La gara del monegasco è un calvario anche a causa del fondo danneggiato. Nel frattempo Sainz è fisso in quinta piazza senza dare la sensazione di poter sopravanzare l’Alpine di Gasly. Adami comunica un diverso settaggio del brake balance che deve essere spostato di un grado verso l’anteriore.
Nel frattempo la Haas di Hulkenberg è sempre più minacciosa negli specchietti della SF-23. Il tedesco al passaggio 30 si sbarazza di Charles che è ora in 15esima piazza. Al giro 33 Xavi Marcos avverte che in una decina di minuti (sei giri circa) la pioggia potrebbe rifare capolino su Zandvoort. Ecco la situazione a metà gara:
Proprio allo scoccare del giro 36 anche Russell, su gomma hard, ha la meglio di Leclerc. che non può fare altro che vedere la Freccia Nera sfilare comodamente. Situazione che si ripete con l’Alfa Romeo di Valtteri Bottas. Charles è stizzito e in radio avvisa di essere troppo lento. Nel frattempo inizia a cadere qualche goccia, ma nulla che vada a condizionare le prestazioni.
Dopo che anche il debuttante Lawson ha la meglio del monegasco, Marcos si apre in radio e dice che è tempo di ritirarsi poiché la situazione sta peggiorando. Quando Charles la parcheggia ai box ha un gesto di nervosismo quando si sfila energicamente i guanti. Una gara da dimenticare per il ferrarista che vede mortificati suoi propositi di avviare la rincorsa verso le zone nobili della classifica.
Nel frattempo lo spagnolo si ferma ancora per montare un altro treno di soft per arrivare in fondo. E’ sesto dopo il rientro in pista con 27 giri da chiudere. Dopo il balletto dei pit stop il madrileno è ottimo terzo a seguito di un undercut perfetto ai danni di Alonso che ha avuto una sosta travagliata e lenta. Il leitmotiv della gara sarà mantenere il podio rintuzzando gli affondi della AMR23 che, col pavimento nuovo, ha ritrovate le performance smarrite da un po’.
Nando è una furia e recupera velocemente terreno. Al giro 51 è già in zona DRS. Adami fa spostare ulteriormente il bilanciamento dei freni verso l’anteriore: iniziano le manovre di difesa. Che durano pochissimo. In fondo al rettilineo la “verdona” si infila con facilità e si riprende il podio.
Dal muretto reagiscono solo comunicando che in sette giri potrebbe arrivare altra pioggia. Il ritmo di Sainz non è paragonabile a quello di Alonso che scappa via in pochissime tornate. Carlos deve guardarsi dal ritorno della Alpine di Gasly che dopo tre giri di studio passa il madrileno.
A 12 giri dal termine ritorna la pioggia. Altra variabile da gestire in un GP ricco di colpi di scena per i ferraristi. Il team reagisce subito e chiama il pilota ai box per fargli montare gomme intermedie. Dopo che tutti hanno effettuato la sosta, mentre Adami impone SOC 6, ecco la situazione:
La pioggia si fa sempre più intensa: “big rain” gracchia la radio. I tempi salgono sensibilmente ma viene subito deliberata la VSC per poi passare alla bandiera rossa poiché le condizioni della pista si fanno proibitive. Come l’immagine della telecamera on board della 55 dimostra:
Sono sette i giri che mancano al termine e la direzione gara, osservando l’evolversi delle condizioni meteo, valuterà se far ripartire o meno l’evento. Dopo una mezz’ora di stop si decide che si riprenderà con una rolling start. Tutti dovranno montare gomme intermedie e stare due giri dietro safety car. Pertanto saranno solo cinque i passaggi da effettuare. Con queste posizioni di (ri)partenza:
Prima del restart Sainz viene avvisato che deve fare del suo meglio per mettere in temperatura le gomme. Quando la safety car entra il madrileno mantiene la posizione senza problemi di sorta. Adami avvisa che Perez dovrà scontare una penalità di cinque secondi. Indicazione importante per lo spagnolo che deve stare entro questo delta.
Dal muretto continuano a dare i distacchi su Hamilton. Sainz, stizzito, dice di non parlare più. Sono fasi molto concitate con visibilità pessima e aderenza scarsissima. Il pilota preferisce essere concentrato sul pilotaggio. Carlos fatica più degli altri, il distacco dalla quarta piazza cresce repentinamente. “Soc 2” negli ultimi due giri. Il muro difensivo eretto da Sainz resiste. P5 alla fine delle operazioni, il massimo ottenibile con una vettura molto problematica. Ecco l’ordine d’arrivo:
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1TV, Scuderia Ferrari