Analisi Tecnica

Ferrari SF-23: i dettagli sul piano di update per i prossimi mesi

Ferrari non ha alcuna intenzione di fermarsi. Lo abbiamo scritto e anticipato diverse volte sulle nostre pagine: Cardile ha ricevuto carta bianca per la stagione in corso. Il “direttore tecnico supplente” ha spinto molto con la dirigenza. Tante le riunioni che durante le ultime settimane hanno programmato il lavoro dei prossimi mesi. La ferma volontà di continuare gli sviluppi sulla SF-23 si attesta come cambio di tendenza se analizziamo il recente passato.

Tirare i remi in barca a metà campagna agonistica, operazione tanto gradita all’ex team principal Mattia Binotto, non è assolutamente contemplato. Al contrario proseguire nel percorso di comprensione tecnica della vettura, secondo il buon Enrico, porterà tanti vantaggi anche in chiave 2024. L’idea è quella di testare su pista quanto più possibile l’attuale monoposto, con l’obbiettivo di racimolare tutte le conferme necessarie sul progetto 676.

Una pianificazione differente che porterà il Cavallino Rampante a effettuare ulteriori step evolutivi durante il mondiale in corso. Resta da capire quali saranno le aree di interesse considerando che stravolgere la vettura 2023 non sarà certo possibile. I motivi sono oramai noti: tempi ristretti e budget cap vietano il restyling di telaio e componenti interne che di fatto ostacolano cambi invasivi sulla veste aerodinamica esistente.


Ferrari SF-23: update mirati per abbassare i riscontri cronometrici

Stillare percentuali relative a diversi pacchetti di aggiornamenti non è cosa buona. Questo perché quello che si vede sulla carta, soprattutto in Ferrari, difficilmente trova sempre un match con la realtà. Validare diverse revisioni sull’auto annovera la parola “tempo” come discriminante principale. Per di più alcune novità spesso possono sbloccare il potenziale inespresso di altre parti della monoposto. Insomma… Parliamo di un terno al lotto sul quale puntare dove fare numeri serve a poco.

Secondo le informazioni raccolte dalla nostra redazione, il piano operativo prevede ulteriori modifiche al fondo della monoposto. Sappiamo bene che delle diverse versioni del pavimento testate nell’arco della stagione poche hanno funzionato a dovere, probabilmente solo una. Per di più, entrando nel dettaglio tecnico, c’è una zona dell’auto che non sta lavorando come dovrebbe, elemento sul quale i tecnici di Maranello stanno profondendo i massimi sforzi.

pance e fondo Ferrari SF-23 versione Spagna 2023

Parliamo della zona compresa tra gomma posteriore e il diffusore, dove l’ingente massa d’aria viene spinta verso il basso dal rotolamento dello pneumatico “evacuando” lateralmente. Si tratta della così detta tyre squish area, dove fa presenza un fluido “disturbato” a bassa energia che tende a infilarsi sotto il fondo intaccando la struttura dei flussi.

Ferrari non sa amministrare al meglio questo fenomeno con la schermatura del fondo. La nuova conformazione delle pance introdotta in terra catalana non è in grado di “curare” il grattacapo, visto che la sezione finale che si avvicina al diffusore prevede forme che favoriscono l’inwash per alimentarlo. Aspetto che non possiamo definire sbagliato ma che comunque, a differenza di Red Bull e Mercedes, non limita le perdite di carico al posteriore.

L’assenza dello “scavo” stile RB19 che possa incrementare la componente Y del fluido con una portata d’aria pulita ed energizzata sta facendo la differenza. Resta da capire se Ferrari sarà in grado di mettere mano su questo punto, proponendo una risoluzione fattuale che possa incrementare la spinta verticale dell’auto al posteriore. In GES, a quanto ne sappiamo, ci stanno lavorando.

Un’altra componente che durante i prossimi mesi dovrebbe subire modifiche riguarda l’ala posteriore. In realtà il debutto di una specifica differente era al vaglio da tempo. Purtroppo però, le discordanze aerodinamiche riscontrate sul pavimento della monoposto hanno ritardato l’operazione, con gli ingegneri della rossa che hanno preferito prendere tempo prima di inserire i materiali nell’autoclave ulteriori esemplari.

Il target, anche in questo caso, mira alla gestione ottimale della struttura vorticosa in arrivo dalla parte centrale dell’auto. Si cercherà di ottenere un retrotreno più stabile che possa fornire ai ferraristi un feeling migliore quando stringono il volante della SF-23. A tale proposito, ultimamente, abbiamo assistiti a vari “esperimenti” relativi al carico posteriore installato, nel tentativo di allargare la finestra di setup utilizzando un diverso handling.

Frederic Vasseur, team principal della storica Scuderia Ferrari

Per il resto non possiamo escludere ulteriori modifiche all’imboccatura del fondo, inlet sidepod e ala anteriore. Mentre a livello sospensivo, benché il reparto dinamico stia studiando da parecchi mesi nuove soluzioni più efficaci, è difficile pensare a stravolgimenti nel prossimo futuro. Potrebbero arrivare alcuni accorgimenti, questo sì, che a livello meccanico potrebbero garantire un’amministrazione superiore delle gomme sulla lunga distanza.

Il piano operativo per affrontare al meglio delle proprie possibilità i dieci round iridati che ci porteranno alla fine del campionato 2023 è stato recentemente fissato. La conferma arriva dallo stesso Vasseur che in un clima di trasparenza totale, incurante di fornire riferimenti ai propri competitor, svela le disposizioni tecniche in ballo. Nonostante il gruppo di lavoro della Ferrari non sia al completo, l’attività tra le mura della gestione sportiva è più attiva che mai.


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz 

Immagini: Scuderia Ferrari

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Zander Arcari