Formula 1

Hamilton/Mercedes: due “aziende” che cercano un punto d’incontro

Il rinnovo di Lewis Hamilton ricorda la storia di Godot. Ogni giorno un annuncio da formalizzare viene rinviato all’indomani in un’attesa che si sta facendo troppo lunga e snervante. Diverso, però, sarà l’epilogo rispetto al dramma di Samuel Beckett. Didi e Gogo lo vedranno arrivare il nobiluomo che si materializzerà nella forma di un bel pacco di pagine firmate e controfirmate che sanciranno il prolungamento dell’intesa con la Mercedes

Sì, ma tutto ciò quando avverrà? Domandona che non ha risposta al momento. Godot potrebbe giungere questa settimana, così come la prossima o l’altra ancora. Ma potrebbe anche decidere di rendersi manifesto a mondiale concluso, come avvenne per l’ultimo rinnovo siglato tra le parti. Noi, moderni Vladimiro ed Estragone, ce ne stiamo in attesa e ci facciamo domande. 


Hamilton – Mercedes: l’attesa figlia di ulteriori valutazioni?

Tanto si è detto in questi mesi. Hamilton starebbe procrastinando la firma dei documenti per capire se la Mercedes ha davvero la forza di recuperare terreno nei confronti della Red Bull. Questa è una delle linee interpretative che sono andate per la maggiore e che hanno comunque un fondo molto solido di coerenza. Lewis si aspettava di più dalla W13 e dalla W14. In realtà ha trovato due vetture problematiche, che hanno avuto bisogno di massicce dosi di aggiornamenti che alla fine non hanno portato i risultati sperati. Ma questa non è una questione dirimente. 

Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1) – Gp Belgio 2023

Il pilota non lega la sua permanenza in F1 alla bontà dei progetti anche perché parte dal presupposto convinto di lavorare nel miglior team in griglia. La fiducia di Hamilton per la squadra è totale e su questa si fonderà il nuovo accordo.

Né incide sullo slittamento perpetuo il presunto abboccamento tra la Ferrari e il sette volte iridato. Una notizia che negli ultimi giorni è stata alimentata nuovamente ma che non sembra poggiare su pilastri marmorei. L’opzione Maranello è spesso stata presa in considerazione dal driver di Stevenage per far leva contrattuale sulla Mercedes. Una carta da spendere al tavolo delle trattative più che un’opzione fattivamente percorribile. Dall’altro lato, ancora, il Cavallino Rampante ha puntato, punta e punterà convintamente su Charles Leclerc, l’uomo che deve riportare l’alloro iridato in Italia. 

Se Carlos Sainz dovesse svestire il rosso – e questa prospettiva è tutt’altro che remota – difficilmente la Ferrari punterebbe su un pilota così ingombrante e che potrebbe infastidire lo stesso Leclerc. La storica scuderia, quindi, potrebbe più probabilmente contare su un modello simil Red Bull con un pilota centrale e uno a supporto di caratura più bassa. 

Lewis Hamilton (Mercedes AMG) e Charles Leclerc (Scuderia Ferrari)

Hamilton – Mercedes: il nodo è la questione commerciale

Cosa ha rallentato la trattativa allora? E’ David Coulthard a dare un’interessante chiave di lettura che potrebbe essere la spiegazione concreta della situazione reale. “La Mercedes vorrà da Lewis una certa quantità di tempo per i propri partner. Il team ha venduto sponsorizzazioni che prevedono la presenza dei piloti. Molte di queste aziende sono diventate partner della Mercedes perché c’è Lewis e non per la presenza di George Russell. L’impegno di Lewis va ben oltre la possibilità di guidare in un Gran Premio. Si tratta dei diritti che conserva in termini di immagine e di quelli che vende alla squadra. La Mercedes non sta comprando solo i servizi di guida di Lewis, sta acquistando la sua immagine promozionale”. 

Lewis Hamilton non è un semplice pilota. E’ un brand, un’azienda che produce utili. E questo aspetto, come sottolinea l’ex McLaren, va contemplato. Il rapporto con Toto Wolff è solidissimo e forse lo è ancor di più quello con Daimler AG con cui Lewis ha svolto tutta la carriera nella massima serie. Elemento, questo, che sottolinea come sia solo questione di tempo e di pazienza. 

David Coulthard

La quantità di tempo che sta richiedendo il superamento dei piccoli ostacoli che sorgono in una negoziazione che contempla molte sfaccettature non è un problema per le parti in causa.  I termini chiave del contratto sono stati definiti da tempo: ingaggio e durata dell’accordo. Bisogna definire come marginali, “banali” come le ebbe a definire il team principal viennese. 

Elementi, questi, che lasciano pensare che alla fine Godot arriverà in un epilogo di una storia che non avrà sussulti e che si è lasciata raccontare in questi mesi come succede quando di mezzo ci sono personaggi grandi e trasversali che amano catalizzare su di sé ogni attenzione.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Mercedes AMG

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Diego Catalano