Formula 1

Red Bull pensa al futuro: a Milton Keynes si lavora in chiave 2025!

Red Bull si trova in una posizione così comoda che può già iniziare a pianificare il futuro. Quello tecnico, di breve periodo, si sta definendo in questi giorni come abbiamo avuto modo di evidenziare in un focus pubblicato ieri (leggi qui); quello sportivo, con un arco temporale leggermente più dilatato, potrebbe iniziare a scriversi in questi giorni.

Al centro della questione c’è la line-up piloti. Considerando che Max Verstappen è un punto cardine del team avendo un contratto attivo fino al 2028, tra l’altro molto ben remunerato, la casella del secondo (perché a Milton Keynes esiste una sola star) inizia ad essere oggetto di riflessioni profonde che fanno fischiare le orecchie a Sergio Perez.  Il legame del messicano col sodalizio austriaco termina alla fine del 2024 e Horner e soci non vogliono farsi trovare impreparati per quella data avendo l’intenzione di muoversi molto prima per capire come proseguire: con Sergio o con un altro driver?


Red Bull – Perez: “guerra” di tutele contrattuali

Il messicano e il team, quando hanno trovato l’intesa che ha aperto alla collaborazione, hanno pensato bene di tutelare, come normale che sia, i reciproci interessi. Alcuni cavilli contrattuali spiegano come le parti quasi non si fidassero l’una dell’altra arrivando ad introdurre delle reciproche clausole di protezione che raccontano di un amore forse mai pienamente sbocciato.

Sergio Perez a colloquio con Chris Horner e Helmut Marko – Oracle Red Bull Racing

Pare che la scuderia campione del mondo  abbia fatto firmare una nota contrattuale al pilota che prevede la decurtazione di parte dello stipendio se la forbice in punti da Max Verstappen è troppo aperta. La postilla si attiva se le lunghezze sono 125, proprio il gap che oggi separa i due alfieri. Discreta gatta da pelare per il messicano che, col suo nome, porta un bel po’ di vendite di bibite energetiche nel mercato sudamericano. 

A Milton Keynes e negli uffici dirigenziali di Red Bull GmbH è il cinismo ad alimentare il motore delle vittorie e dei fatturati, quindi si osservano le fredde carte senza concessioni di sorta. Perez, forse temendo che questa possibilità potesse concretizzarsi, aveva fatto inserire nel contratto un’appendice che vieta al team di arretrarlo in AlphaTauri come accaduto con illustri predecessori che rispondono al nome di Alex Albon, Daniil Kvyat e Pierre Gasly

Questa contromossa, sinceramente sagace, individuata dallo staff del conducente di Guadalajara, con ogni probabilità, farà sì che, qualunque sia l’epilogo della stagione 2023 e se anche si attivasse il taglio del salario, il posto nell’abitacolo della RB20 sarà garantito. E non è cosa da poco poter scorrazzare ancora in una vettura che, realisticamente, avrà il potenziale per vincere ancora. Se non per stravincere. 

Sergio Perez (Oracle Red Bull Racing) – Gp Gran Bretagna 2023

Red Bull guarda al 2025

Con un contratto che si avvicina alla data di scadenza il pallino del gioco ritorna nelle mani di Helmut Marko e Chris Horner che non parrebbero intenzionati a voler puntare ancora sui servigi dell’ex Racing Point. Ed ecco che iniziano a partire le prime frecciate mediatiche che sanno di antifone: “È fantastico riscontrare molto interesse per venire da noi. Per quanto riguarda il 2025 non ci sono solo Perez e Ricciardo, ma anche piloti che sono al di fuori della Red Bull“. Parole del team principal britannico che sanno di monito, a tutti. 

Il primo a dover intendere è proprio Perez che rischia di disputare una stagione intera da dimissionario. La cosa non sarebbe il massimo per un pilota che già non è messo al centro dei ragionamenti tecnici di un team che, comprensibilmente, fa all-in su Verstappen. Ma l’avviso si allarga anche al navigante Ricciardo che sogna di fare il grande salto proprio del 2025.

L’australiano, pur avendo sul groppone ben 234 gran premi disputati  è sotto osservazione come un novizio qualunque. Le difficoltà incontrate negli ultimi due anni ne avevano determinato l’uscita dal giro buono. Red Bull gli ha dato una seconda chance con l’ingaggio in AlphaTauri e decisivi saranno i prossimi dieci GP per capire se “honey badger” è davvero tornato.

Ma le parole di Horner, seppure concise, aprono anche ad altri scenari. Red Bull, come accaduto con l’ingaggio di Perez, valuta di puntare un pilota che non proviene dalla sua galassia. Dopo aver forgiato talenti cristallini come Sebastian Vettel e Max Verstappen e averne costruiti altri di caratura leggermente inferiore ma comunque valida come i vari Pierre Gasly, Alex Albon e via citando, potrebbe voler puntare su un pilota esterno. 

Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) si congratula con Lando Norris (McLaren F1) al termine del Gp d’Inghilterra 2023

I nomi? I piloti che hanno un contratto in scadenza a fine 2024 sono, oltre a Perez, Charles Leclerc, Carlos Sainz, Esteban Ocon, Alexander Albon, Nico Hulkenberg e Oscar Piastri. Una rosa eterogenea nella quale c’è un cavallo di ritorno (il thailandese della Williams), qualche sogno irrealizzabile (Leclerc che ci risulta avere una accordo per il prolungamento con la Ferrari) e un’idea stuzzicante come quella che porta a Piastri che McLaren vuole però blindare. E forse è proprio da Woking che potrebbe arrivare il pezzo forte, quel Lando Norris il cui legame scade nel 2025 e che potrebbe spingere per andare a Milton Keynes liberandosi un anno prima.

Ma anche in questo caso parliamo di fantamercato e di necessità di scontrarsi con un tipo tosto come Zak Brown che non vorrebbe rinunciare così facilmente al talento di Bristol. Dal quadro su descritto, Red Bull non ha poi così tante opzioni se vuole costruire un dream team. Ma il punto è proprio questo: cercano una punta di diamante o un gregario da affiancare a Max? In questo caso, molto probabile tra l’altro, sarebbe tutto più semplice.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Oracle Red Bull Racing

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Pubblicato da
Diego Catalano