E’ il passatempo preferito dai tifosi, una pratica che diverte anche gli addetti ai lavori: chi è il più forte di sempre in un determinato sport? Una domanda alla quale ognuno di noi ha una risposta che spesso – per non dire sempre – è più figlia del tifo e delle pulsioni derivanti dalle passioni che di un calcolo razionale. In F1, uno sport che è una bandiera della mutabilità, la replica al quesito è ancora più difficile. Troppe le variabili da inserire nel computo per rendere l’indagine credibile e probante.
Ma, nonostante ciò, il giochino è sempre in voga e serve a riempire contenitori mediatici che, tra una gara e l’altra, restano semivuoti. Quella che viviamo è la stagione di Max Verstappen. Inutile stare a ripercorrere i record che l’olandese sta scrivendo, è roba d’attualità facilmente consultabile. Viene da sé che quando siamo dinanzi ad un dominio di tale caratura ci si cominci ad interrogare: è merito della macchina o è il pilota che fa la differenza. Chi, insomma, “pesa” di più nel pacchetto RB19-Verstappen?
Se ci si riferisce a quanto sta facendo Sergio Perez verrebbe da dire che gli equilibri li sposta il talento di Hasselt. Ma, analizzando più approfonditamente le cose, bisogna considerare che il messicano non è messo proprio nelle condizioni di poter dare il meglio. La conferma arriva dalle ultime esternazioni del dottor Helmut Marko che, senza troppo stile, ha quasi messo alla porta il conducente messicano ammettendo un flirt (corrisposto?) con Lando Norris che per ora è maritato saldamente con la McLaren.
Tralasciando queste dinamiche, i numeri dicono che siamo comunque dinanzi ad un pilota, Verstappen, che siede a giusta ragione nel novero dei grandissimi della Formula Uno. Dove collocarlo nella classifica all time? Un mistero irrisolto e irrisolvibile visto che anche il più vincente di sempre, Lewis Hamilton, non è ritenuto da tanti il migliore di ogni era.
Secondo Jacques Villeneuve, però, Max è senza dubbio il driver più forte di questa era sportiva: “Verstappen è semplicemente il migliore degli altri, questo è quanto”. Così esordisce l’ex Williams con quel fare perentorio che ha accompagnato la sua carriera.
Villeneuve ritiene che quello a cui stiamo assistendo non è il dominio della Red Bull, bensì quello di Max Verstappen. Cosa che sarebbe avvenuta per una spiccata dote in possesso dell’olandese che, alla lunga, è capace di fare la differenza: “Nelle prime gare Perez è stato all’altezza di Max, se non leggermente meglio. Ma Max lavora e riesce a cucirsi addosso la macchina e a quel punto schiaccia Perez. Alla Red Bull non importa del secondo pilota, hanno l’olandese”.
“Stanno ottenendo quel che vogliono anche a livello di immagine. Perché mai dovrebbero ingaggiare un giovane che vuole dimostrare di essere il nuovo campione del mondo e causare problemi? Penso che Max, probabilmente, avrebbe voluto Hamilton al suo fianco, per dimostrare al mondo di poterlo battere. Ma non sono sicuro che questo desiderio abbia incontrato la volontà della Red Bull”.
Quella postulata dal campione del mondo 1997 è una suggestione che non trova conferme né nel gruppo Red Bull né in Mercedes. Né tantomeno nel clan di Lewis Hamilton che ha spinto forte per trovare un accordo con la Stella a Tre Punte che è stato ratificato nel giovedì che ha preceduto il Gran Premio d’Italia.
Tra i due pluridecorati, sportivamente parlando, non corre buon sangue. Lewis, proprio nella conferenza pre Monza ha lanciato stilettate pungenti sul livello tecnico dei compagni di Verstappen che non sarebbero stati, nell’arco della carriera, sullo stesso piano di quelli che si è trovato dinnanzi il trentottenne di Stevenage. Provocazione (non proprio infondata ad essere onesti) sulla quale il campione del mondo in carica ha glissato in una tattica votata alla superiore indifferenza che forse fa più rumore di una replica pubblica e diretta.
Quello teorizzato da Villeneuve è uno scenario privo di basi logiche e non supportato da alcuna trattativa evidente. Si tratta di un sogno, un desiderio di vedere i due piloti più rappresentativi di questa era sportiva regolare i conti a parità di vettura. Cosa a cui vorremmo assistere un po’ tutti per decretare, una volta e per tutte, chi è davvero il più forte tra i due. Ma Red Bull, col suo modello vincente a una punta, avrebbe dato pari opportunità sportive ad entrambi? Forse è questo quesito a raccontare che uno scenario del genere non è ipotizzabile anche nelle fantasie più spinte.
Per quanto ci riguarda ci basterebbe poter vedere una Mercedes nuovamente competitiva per riproporre il duello a cui abbiamo assistito nel 2021. Una sfida alla quale, magari, potrebbe aggregarsi anche la Ferrari per realizzare finalmente quella categoria iper competitiva ed imprevedibile che Liberty Media ha in testa ma che non si riesce a concretizzare proprio a causa della forza tracimante del pacchetto Red Bull – Verstappen.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1,Mercedes AMG F1, Oracle Red Bull Racing