Formula 1

Ferrari non copia Mercedes: Singapore stimolo a progredire, non punto di arrivo

Così come i record sono fatti per essere superati, anche le strisce di vittorie consecutive nascono per essere spezzate. Quella Red Bull, che durava da Abu Dhabi 2022 e che aveva raggiunto quota 15 trionfi, si è interrotta nella calda notte di Marina Bay. Il protagonista del “tiro mancino” è stato uno straordinario Carlos Sainz che da qualche gara ha ingranato la marcia superiore e si è preso la Ferrari sulle spalle. Pole position e vittoria per il pilota spagnolo che, fino a qualche mese fa, sembrava essere in discussione in seno al team che secondo qualcuno aveva puntato tutte le fiches su Charles Leclerc.

La realtà è che le contrattazioni per il rinnovo sono ancora in corso. Se non sono ancora concluse è semplicemente perché Ferrari attende una fase più calma della stagione, mentre Carlos esige di sapere il suo futuro prima che il campionato 2024 abbia inizio. Ricordiamo che l’accordo tra le parti scade proprio alla fine della prossima annata e che Sainz ha sul piatto diverse opzioni, tra cui quella Audi. Ma la verità è che in cima alle volontà dello spagnolo c’è proprio la Ferrari. L’ex McLaren vuole rinnovare e sta facendo di tutto per far capire che è il pilota sul quale si può puntare anche per qualcosa di più grosso di una vittoria di tappa.

Nell’eterno e ridondante dibattito tra chi sia più forte tra Leclerc e Sainz va solo registrato che probabilmente parliamo di una delle migliori coppie della Formula 1; un duo totalmente complementare nel quale la super velocità innata del monegasco viene compensata dalla visione strategica del madrileno che anche ieri ha impartito un’altra lezione su come si gestisca la tattica e su come si possa essere algidi in momenti delicatissimi come quelli finali nei quali ha sfruttato Lando Norris tenendolo costantemente in zona DRS per annullare, di fatto, il vantaggio dell’ala mobile delle due arrembanti Mercedes W14 che erano su una strategia di gara diversa. E forse più premiante.

Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) vince il Gran Premio di Singapore edizione 2023

Ferrari pensa a Suzuka con uno sguardo al futuro

Il Gran Premio di Marina Bay è andato in archivio. La Formula Uno è già protesa verso il prossimo Gran Premio del Giappone il cui primo semaforo verde scatterà venerdì all’alba italiana. È probabile che rivedremo una Red Bull agguerrita dopo un weekend deludente, a tratti disastroso, proprio perché nessuno s’attendeva che una vettura così dominante potesse improvvisamente calare nell’anonimato. Condizione acuita da una strategia di gara stranamente inefficace. 

A Suzuka, in poche parole, capiremo se le idee che serpeggiano nel paddock e che alludono ad una RB19 condizionata dalla Direttiva Tecnica 018 troveranno conferma. Vedere infatti una monoposto nuovamente annaspare nelle zone meno nobili della classifica sarebbe un’ulteriore conferma di un sospetto ad oggi infondato.

I team che operano alle spalle della franchigia sportiva di Milton Keynes proveranno dunque ad approfittare nuovamente di eventuali impasse della RB19. Questo per quanto riguarda il breve periodo ma l’obiettivo ben più ambizioso e di difficile realizzazione è quello di arrivare ad essere più competitivi degli austriaci sin dal 2024. 

In tale direzione sta lavorando Aston Martin che si è un po’ smarrita negli ultimi tempi. Su questa strada sta operando McLaren con aggiornamenti continui e sempre efficaci, come ha dimostrato il Gran Premio di Singapore. Anche Mercedes, che continua a puntare al secondo posto nel costruttori, sta spingendo sul progetto W15 sfruttando la conoscenza sempre più approfondita del modello attuale. Stesso dicasi per Ferrari che, dopo la vittoria di ieri, cova ancora maggiori ambizioni di ritorno in auge.

Lewis Hamilton incalza George Russell nelle fasi finali del Gp di Singapore 2023

Ferrari non segua il modello Mercedes

Ma il difficile viene qui. A Maranello devono stare in campana capendo che il trionfo di ieri è arrivato anche grazie a circostanze eccezionali. Facciamo un flashback a Brasile 2022 che, per certi versi, può essere considerato un evento deviante molto simile a quello che si è costruito tra i muretti di Marina Bay. A San Paolo, quasi un anno fa, è stata la Mercedes ad approfittare di un weekend davvero opaco degli uomini di Milton Keynes che smarrirono la strada del corretto setup e che in gara pasticciarono creando un momento di tensione tra Verstappen (che si rifiutò di aiutare il compagno) e Sergio Perez che era in piena corsa per il secondo posto nel campionato del mondo piloti. 

Quella vittoria ottenuta dalla Mercedes fu la base concettuale con la quale si ritenne quello Zero Sidepod un concept in grado di portare la vettura a competere per il campionato del mondo 2023. Mike Elliott era persuaso che le forme slim, ripulite da bouncing e pompaggio aerodinamico, potessero realizzare quei super guadagni cronometrici visti nelle analisi computazionali effettuate in fabbrica. 

La doccia fredda per gli uomini della Stella a Tre Punte arrivò ben presto, già nei test del Bahrain 2023. Quando si comprese, in effetti, che il mezzo non era in grado di tenere il passo della red bull ma anche di altre vetture come ad esempio la Aston Martin, che erano andate proprio nella direzione filosofica impostata da Adrian Newey l’anno precedente. 

Ferrari, in pratica, non deve fare lo stesso errore. Gli interventi operati sulla SF-23 vanno tutti nella direzione di quanto definito dalla Red Bull, ossia provare ad energizzare l’effetto downwash. Nessuno ha fatto mistero a Maranello che l’anno prossimo la filosofia definita con la F1-75, prima, e con la macchina 2023, poi, debba essere superata. Lo ha ammesso Frédéric Vasseur. Lo ha ribadito Charles Leclerc proprio qualche giorno fa, quando ha parlato di una monoposto che cambierà molto nell’aspetto ma soprattutto nei principi aerodinamici rispetto alle ultime due.

Lo staff tecnico italiano sa bene cosa deve fare per cercare di colmare il gap dalla Red Bull. Proprio per tale motivazione la vittoria di ieri non deve rappresentare una tentazione di ritornare sui propri passi immaginando che le peculiarità su cui si è basata la SF-23, ottimizzate in qualche modo, possano essere la panacea dei mali ferraristi.

Ormai si sta realizzando quella convergenza tecnica che i vertici del motorsport avevano ipotizzato nel momento in cui vennero deliberate le regole 2022. Questa generazione di auto, in poche parole, funziona al meglio con i principi definiti dai campioni del mondo in carica. E verso quella direzione tutti stanno correndo a rotta di collo.

Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) – SF-23 – Gp Singapore 2023

E verosimile immaginare, quindi, che nei prossimi anni, almeno fino al nuovo stravolgimento normativo del 2026, vedremo il campo compattarsi sempre di più con il progressivo ridimensionamento delle posizioni di dominio che sono emerse fin qua. Ferrari non punta all’egemonia, né lo fanno Mercedes o qualsiasi altro competitor. L’obiettivo è chiudere la distanza e giocarsela anche di strategia grazie a piloti di primissimo livello che hanno nelle corde la possibilità di battere un fenomeno come Verstappen.

Per aumentare la cifra tecnica, quindi, il Cavallino Rampante mutuerà concetti che hanno funzionato bene sulla Red Bull e su altre vetture come la McLaren MCL60, accantonando la tentazione di ripescare idee che l’anno scorso sembravano vincenti ma che la storia ha bocciato. 

Ferrari ha l’esempio della Mercedes che rimase abbagliata da se stessa e dal finale di stagione 2022 in cui la W13 chiuse in oggettivo crescendo. Il Gran Premio di Singapore deve essere solo uno stimolo a fare di più e una bella e fresca ventata di ottimismo dopo mesi difficili e nei quali certi spettri erano ricominciati ad aleggiare sulla GeS. Vasseur sta cominciando ad incidere col suo metodo.

Serviva tempo, lo sanno in Ferrari, se ne stanno avvedendo anche i tifosi più impazienti. Ecco perché non bisogna specchiarsi in se stessi prendendo decisioni umorali. Il cammino tecnico è stato tracciato ben prima di Marina Bay e la Rossa non devierà da questo anche se dovessero arrivare, come si augurano nel team, altre vittorie da qui all’epilogo di Abu Dhabi.  


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Scuderia Ferrari, Mercedes AMG F1

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Diego Catalano