Ferrari contribuisce alla fase di crescita dei prodotti Pirelli. In questi giorni tocca alla rossa fornire i dati necessari per continuare lo sviluppo delle nuove mescole che entreranno in scena dalla prossima stagione. Nel mentre la F1 sta lanciando un piano per cambiare la narrazione della categoria quando le condizioni climatiche avverse imperversano. Pareva tutto semplice all’inizio, ma purtroppo, ancora una volta, le idee teorizzate dal reparto tecnico della Federazione Internazionale non hanno trovato i giusti riscontri.
Il target è arduo: permettere il normale (o quasi) svolgimento di una corsa quando l’entità della pioggia rende difficile la marcia pista delle wing car di ultima generazione. E qui arriva il primo intoppo non considerato in fase di studio. Le attuali monoposto sono parecchio suscettibili a qualsiasi fattore estero, motivo per il quale il progetto Wet Weather Package (WWP) lanciato in pompa magna da Nikolas Tombazis è ancora in fase di stallo dopo quasi un anno.
Da quello che è stato riferito alla nostra redazione i famosi “paraspruzzi” non stanno facendo fare sogni tranquilli alla FIA. La riduzione pensata di circa il 50% dello spray alzato dalle vetture resta un traguardo ammirevole. D’altra parte consentirebbe alle monoposto di scendere in pista più o meno liberamente in tutte le sessioni. Scenario che se raggiunto concorrerà a cancellare le giuste lamentele degli spettatori paganti, costretti a stazionale sulle tribune osservando il nulla cosmico.
La FIA sta vagliando diverse soluzioni per risolvere questa difficile equazione. Alla nostra redazione è stato detto che queste particolari appendici verranno nuovamente testate prima della conclusione del mondiale in corso. Il tutto, è ovvio, se verrà trovato il “rimedio” per rendere effettivo questo provvedimento. Si tratta di quantificare il volume delle gocce d’acqua all’interno del campo di flusso delle auto, in quanto la forma dei fluidi in tale contesto pare già nota.
La raccolta dati che poi andrà messa a confronto con i potenti calcolatori a disposizione passa per Pirelli. La casa milanese dovrà al contempo creare un prodotto capace di amministrare al meglio il tedioso effetto l’acquaplaning, con il chiaro obiettivo di portare allo zero spaccato ipotetici scenari pericolosi che, se non attenzionati a dovere, potenzialmente sarebbero in grado di creare incidenti e mettere a serio repentaglio la salute dei piloti.
Tornando all’incipit, come dicevamo, tra oggi e domani tocca al Cavallino Rampante la sperimentazione nel circuito di Fiorano. Lavoro che verrà sommato ai test svolti da AlphaTauri e McLaren in quel di Monza. Ferrari però, a differenza dei gli altri team citati, si incarica di collaudare le gomme da bagnato. Questo sebbene in mattinata la SF-23 numero 55 abbia effettuato qualche tornata con le gomme slick.
Il motivo è semplice: Carlos, al volante della rossa, ha raccolto le informazioni necessarie per il calcolo del crossover, dove la mescola intermedia lascia spazio a quella da asciutto. Condizione nella quale la rossa avrebbe approfittato per svolgere un paio di test aerodinamici a velocità costante. Questa l’indiscrezione. Il lavoro proseguirà anche nella giornata di domani, quando al volante della Ferrari ci sarà Charles Leclerc.
In ultima istanza un’ulteriore questione che per ora resta alquanto complicata. Avere una gomma intermedia che non necessità di un tempo di attivazione non pare affatto semplice. La sfida è di quelle importanti, ma il binomio Pirelli-FIA è convinto di poter sistemare le cose in tempo per rendere fattuali le bramosie e, di conseguenza, dare ancora più lustro a questa Formula Uno in cerca costante di approvazione e spettacolo.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari