Ferrari riesce a limitare i danni. Come più volte rimarcato sulle nostre pagine, il layout di Suzuka non è troppo congeniale al progetto 675. Ciò nonostante l’obbiettivo di raggiungere le Mercedes nel campionato costruttori è stato centrato. Il distacco è ora di “soli” 20 punti. I “due” Carlo non hanno certo brillato come a Singapore. Tuttavia diversi fattori concorrono al ragionamento: Il Cavallino Rampante, all’interno di uno scenario non proprio amico, è migliorato nella gestione del fine settimana.
Chi fa festa in terra nipponica sono Red Bull e McLaren, protagoniste del podio grazie a un evidente minor degrado delle coperture. Con la sua tredicesima vittoria stagionale Verstappen ha garantito il sesto mondiale costruttori alla scuderia di Milton Keynes. Max ha fatto tutto da solo, mentre i meccanici erano impegnati a riparare i danni causati da Perez. Parliamo di un titolo strameritato per un team autore di una campagna agonistica davvero al top.
Norris e Piastri hanno mostrato come un pacchetto di aggiornamenti azzeccato sia capace di fare la differenza. Primo podio per l’australiano in carriera accompagnando il compagno di squadra. Senza dubbio la pista giapponese era congeniale alle caratteristiche intrinseche della MCL60. Aspetto sfruttato appieno ottimizzando l’approccio in pista della vettura tramite una messa a punto quasi perfetta.
Non possiamo certo dire lo stesso di Mercedes. Confuso, il team di Brackley non è riuscito a conferire la corretta competitività alla W14. i due britannici al volante hanno sfidato la Ferrari ma ancora una volta, utilizzando un strategia differente sommata a una certa esperienza in pista, sono riusciti a tenere dietro una delle due SF-23 malgrado il ritmo della numero 55 a fine gara fosse migliore.
L’articolo odierno mette in luce le modalità di fuel saving durante la gara orientale, pratica importante e necessaria per amministrare al meglio la corsa. Parliamo di una routine dei piloti che attualmente devono andare contro natura senza poter ricavare il massimo dal proprio mezzo. Per questo è fondamentare l’apporto dell’ingegnere di pista, in grado di offrire tutti i dati utili per ottimizzare il risparmio carburante.
Trovare il giusto compromesso tra prestazione e gestione benzina è assai complicato, soprattutto quando ci si ritrova impegnati in una battaglia all’ultimo sangue. Si cercano pertanto i “punti strategici” dove poter effettuare il fuel saving. Solitamente si sceglie di alzare il piede prima della staccata nei lunghi rettilinei. Questo permette alla vettura di continuare a viaggiare per inerzia ad alta velocità.
Purtroppo non potremo mai sapere, alla perfezione, come nell’arco di un Gran Premio venga riutilizzato il carburante risparmiato. Sotto questo aspetto vale la pena ricordare un fatto: la mappa motore deliberata il venerdì alla fine selle libere, non permette ai piloti di concludere la gara se non risparmiando combustibile nel corso della stessa.
I dati del seguente grafico illustrano la percentuale di fuel saving nell’arco di una tornata. Sulla sinistra, in bianco, viene indicato il pilota analizzato e la sua percentuale media di risparmio. Non sono considerati nell’analisi i passaggi pesi alle spalle della Safety Car e il giro 14 in regime di VSC, in quanto alzano la media generale della corsa non permettendo un’esame specifico.
Alla prima occhiata notiamo come le Ferrari siano le vetture che necessitano di un minor risparmio di carburante. Raramente i due piloti in rosso superano il 3% di fuel saving nel corso di un giro, infatti. Al contrario cercano di sfruttare al massimo la SF-23 concentrando l’operazione solo in alcune fasi della corsa: il terzo quarto per Leclerc e la prima metà per Sainz.
Dalla traccia relativa allo spagnolo, vediamo come l’inseguimento alle Mercedes dopo la seconda sosta sia andato in atto compiendo solo giri push, spingendo al massimo in ogni curva. Le McLaren sembrano avere una mappa motore più esigente in termini di consumo carburante, visto che il dato medio superiore è pari al 7%. Norris alza parecchio il piede dal gas soprattutto nella prima parte di gara, per poi sfruttare appieno la sua MCL60 nell’ultima fase. Piastri invece alterna giri di risparmio a tornate più spinte.
Per quanto concerne l’atteggiamento di Max Verstappen e Lewis Hamilton, notiamo come il due volte campione del mondo olandese concentri il periodo di fuel saving soprattutto nella prima parte di gara, mente il britannico ha un atteggiamento più alternativi. Anche Lewis come Carlos non lascia nulla al caso, dando tutto quello che ha negli ultimi giri per respingere gli attacchi di Sainz.
Grafico successivo 1° stint: in bianco sono rappresentate le varie tipologie di gomme. I riferimenti che si trovano sui due assi, invece, denotano i giri di ogni stint in coordinata X e il distacco rispetto al giro più veloce in gara sull’asse Y. Con il pieno di carburante le vetture girano almeno 1,5 secondi più lenti rispetto a quello più rapido.
Verstappen risulta il più veloce con un degrado che aumenta con il passare delle tornate. Il motivo è semplice: il giovane talento di Hasselt ha spinto molto per crearsi un gap di sicurezza sulle McLaren. Più lineare l’usura delle Ferrari, con Leclerc che lascia 7 decimi tra il giro più veloce e l’ultimo passaggio del run. Charles inizia il Gran Premio con un lap-time inferiore rispetto il compagno di squadra. Tuttavia Sainz riesce ad avere una gestione di gomma generale migliore, perdendo “solo” 5 decimi tra il primo e l’ultimo passaggio.
Più elevato il deterioramento delle coperte Medium della McLaren. Entrambi i piloti di Woking presentano un andamento parabolico della linea che rappresenta la perdita prestazionale sul giro. Si può, di fatto, come i triangoli arancioni abbiano una notevole crescita 4 giri dopo la fine della Safety Car. In questo frangente infatti, c’è stato un avvicinamento dei due piloti Ferrari, con Piastri richiamato in pitlane per la sua prima sosta alla fine del giro 13.
Mercedes è l’unica scuderia top a provare una differenziazione delle strategie sui piloti anche se, dati alla mano, non vediamo nessun giovamento in questa scelto, questo benchè Hamilton abbia concluso il suo primo blocco gara con soli 3 decimi di degrado medio tra inizio e fine stint. Inesistente invece l’usura di Russell con le coperture a banda gialla. L’alleggerimento graduale della propria vettura e la mancanza di traffico, hanno concesso laptime più rapidi rispetto alla prima parte di gara.
L’analisi relativa alla parte centrale della corsa evidenza maggiori differenze. Degrado basso per Verstappen, con un ritmo 6/7 decimi più basso rispetto ai suoi competitor, consumo gomme molto simile per i ferraristi. Nella fase centrale di gara la strategia del Cavallino Rampante era diversa rispetto a quella McLaren. Come si può notare dagli sticker i ferraristi montano nuovamente le Pirelli a banda gialla.
L’atteggiamento di Leclerc e Sainz è stato pertanto più aggressivo nel tentativo di avvicinarsi alle McLaren e, contestualmente, difendersi dall’attacco delle Mercedes W14. Il degrado sofferto ha visto un livello maggiore se paragonato al primo stint a causa dell’overheating sulle gomme posteriori. Aspetto che di riflesso ha obbligato gli alfieri della rossa a spingere meno per la chiara mancanza di grip.
Molto imitato il degrado delle MCL60. I piloti del team capeggiato dall’italiano Andrea Stella, ha scelto di impostare il secondo stint di gara in modo più lento per mantenere sotto controllo totale il consumo delle proprie coperture. Si osservano inoltre le difficolta di Russell nella parte finale dello stint.
Il giovane inglese è molto a difendere la terza pozione nella parte finale di questo secondo run, mentre nella prima, suo malgrado, l’amministrazione degli pneumatici non è ugualmente buona. Si nota infatti come nella seconda metà durante le sue 29 tornate con la Hard, Russell sia costretto ad alzare molto le sue prestazioni.
L’ultima sezione di gara è stata esigente per tutti. Il più bravo nell’amministrazione delle coperture è stato Piastri. L’australiano grazie a questo management della C1 è riuscito a conquistare il primo podio della sua carriera, impedendo a Leclerc di raggiungerlo malgrado gli sforzi del monegasco. Charles mostra un degrado per lo più lineare, lasciando però in pista quasi un secondo tra i giri di inizio e fine stint.
Norris e Verstappen risultano i più rapidi in questa ultima fase della competizione. Ultimo terzo di gara dove l’inglese della McLaren, guidato dal suo muretto, riesce ad abbassare il ritmo dopo il sorpasso su Piastri. L’olandese, capace di cancellare tutti i dubbi sulla competitività della RB19 dopo Singapore, alternava giri più spinti a passaggi di gestione gomma, concludendo il Gran Premio con quasi 20 secondi di vantaggio sulla vettura numero 4.
Autori e grafici: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo – Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari