Il venerdì della Ferrari ci ha mostrato una vettura non all’altezza di Singapore. Un approccio di base in merito al setup non preciso, successivamente corretto tramite le indicazioni dei piloti. Tra Fp1 ed Fp2 la vettura italiana ha subito una modifica alle altezze da terra sull’anteriore, aspetto che di fatto ha migliorato l’handling della rossa durante il primo pomeriggio.
Sul giro secco Leclerc si è avvicinato alla Red Bull, tornata a quanto pare imprendibile dopo la parentesi sfortunata di Marina Bay. E poteva essere ancora più vicina se il monegasco non avesse trovato traffico nel T1 e commesso un piccola sbavatura nel secondo settore. Per quanto concerne il passo gara va registrato un alto livello di degrado sulle mescole Medium, elemento che proprio in queste ore è oggetto di studio.
Secondo le informazioni raccolte dalla nostra redazione, i tecnici di Maranello contano di realizzare uno step competitivo nell’ultima ora di prove libere prima della qualifica. L’obiettivo mira a ottimizzare i riscontri cronometrici sul giuro push e, contestualmente comprendere come stressare il meno possibile le mescole durante i long run. L’operazione non è affatto semplice ma la fiducia del team sotto questo aspetto fa presenza.
Quando mancano all’incirca 15 minuti all’inizio della sessione diamo un’occhiata alle condizioni meteorologiche: Queste le condizioni meteorologiche attuali: 28,7°C la temperatura dell’aria, 44,2°C quella dell’asfalto. Umidità al 48%, 2.5 Km/h l’intensità del vento che soffia dal quadrante sud.
Sono in atto i consueti controlli alle vetture italiane: power unit, trasmissione, sistema ibrido e impianto frenante. A quanto pare tutto è in ordine. I piloti stanno controllando per l’ultima volta la telemetria a stretto contatto di gomito con gli ingegneri di pista. Due minuti più tardi è tempo di salire a bordo, in attesa che la bandiera verde rompa gli indugi. Motori accesi nel garage Ferrari. Ambedue le rosse montano un set di Pirelli a banda rossa per questo primo run.
Nell’outlap viene chiesto ai piloti di curare alla perfezione il warm up delle mescole. Il cambio settato su Gx3 e il vento è leggermente più forte di ieri. Completato il giro di riscaldamento delle coperture si passa alla mode push e si parte. Il primo tentativo di assaggio vola via libero. Un primo approccio abbastanza prudente, dove il sottosterzo continua a fare presenza. L’apex della 16 va preso maggiormente in considerazione dai ferraristi, così come l’utilizzo dei toggle relativi al differenziale a centro curva.
Solo un passaggio e si torna in garage. L’obiettivo era valutare lo stato della pista e la bontà della messa a punto ulteriormente affinata durante la notte. I commenti in radio a tal proposito non arrivano. All’interno del garage però si nota un certo chiacchiericcio relativo al da farsi. Facce non tese ma estremamente concentrate. Possiamo dire che il bilanciamento della piattaforma aero non sembra poi così tanto diverso rispetto al venerdì. Attendiamo ulteriori riscontri.
I “due Carlo” abbandonano nuovamente la corsia box nipponica. Leclerc commenta la configurazione della sua frizione, non perfetta secondo il suo giudizio. Ancora Soft sulle rosse. Parliamo delle mescole usate in precedenza. L’impegno nel T1 è davvero massimo ma continua ad affiorare un certa difficoltà in percorrenza rispetto alla Red Bull, dove Ferrari paga quasi mezzo secondo. Si tratta di una chiara mancanza di carico che non permette alle vetture italiane di raggiungere le medesime velocità minime a centro curva delle RB19.
In generale, in questo secondo run, possiamo dire che le correzioni al volante sembrano minime anche grazie ad un leggero ritocco alla downforce installata sull’avantreno delle monoposto. Messo da parte un giro push si torna nuovamente ai box, approfittando per realizzare un paio di constant speed nell’inlap. Tra i ferraristi, al contrario di quanto successo a Singapore, è lo spagnolo a mostrare qualche difficoltà in più rispetto al proprio compagno.
L’iberico paga il suo stile di guida meno aggressivo in ingresso che pretende avvantaggiare l’accelerazione. Tuttavia, considerando le caratteristiche del layout giapponese, l’ottima trazione della SF-23 non ha lo stesso peso specifico visto a Marina Bay. Per questa ragione la capacità di Charles di entrare più forte in curva per poi gestire l’handling in percorrenza lo avvantaggia. Ancora pista, ancora Pirelli a banda rossa. Leclerc chiede un controllo sulla potenza disponibile relativa alla modalità push. Tutto sembra in regola. Attivate le mescole si spinge nuovamente.
Ferrari è in modalità high fuel. Per i piloti della rossa è il momento di testare le proprie auto con alto quantitativo di carburante a bordo, per capire come viene gestito il degrado delle coperture sull’asfalto molto abrasivo di Suzuka. Solo una tornata e viene subito chiesto ai ferraristi di amministrare al meglio le fasi di accelerazione per non stressare eccessivamente le coperture. Curva 9 sotto stretta sorveglianza in tal senso.
Tenendo presente le gomme Soft, con ogni probabilità, in tale frangente si cerca di raccoglie info su un ipotetico secondo stint di gare con meno benzina visto che, le mescole rosse, non dovrebbero essere considerate per la partenza ma eventualmente per un ultimo stint di gara dopo la papabile seconda sosta. A riprova di quanto detto la brevità del long run che si sviluppo sulla lunghezza di soli tre giri.
Sebbene le vetture italiane siano abbastanza bilanciate come detto in precedenza, in questo caso abbiamo notato un po’ di sovrasterzo in uscita con più benzina a bordo. Probabilmente si tratta di una conseguenza della scelta sul setup. Terminato questo test si torna al garage, preparando la vettura per l’ultima parte della sessione che dovrebbe prevedere un ulteriore test sul giro push. Due minuti più tardi le rosse lasciano alla proprie spalle al pitlane, ambedue con un treno di Pirelli a banda rossa nuovo di trinca.
Gli ingeneri di pista chiedono di non esagerare nel T1. Si tratta di risparmiare parte dell’energia immessa sulle gomme per poi poterle sfruttare al massimo nel resto della tornata. Curato al meglio il warm up si passa alla mode push e si parte. Le prestazioni relative all’handling degli alfieri di Maranello sono ottime. Hanno dato tutto, insomma, sebbene il risultato non sembra cambiare risetto a prima. Si procede ora con un doble cool per poi realizzare l’ultima prova full gas. Il risultato non cambia e i toni rasseganti dei piloti in radio fotografano il contesto.
In ultima istanza dobbiamo sottolineare quello che abbiamo sostenuto nell’arco del racconto tecnico dedicato alle rosse in queste Fp3. Il T1 di Suzuka imita fortemente le SF-23 che proprio non riescono a digerire le curve ad alta velocità di percorrenza. La messa a punto studiata nella notte non è in grado di limitare i “difetti” della vettura italiana, con il delta di velocità a centro curva che resta parecchio alto rispetto ai primi.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari