Mercedes sta provando in tutti i modi a cambiare una narrazione negativa. La situazione, esattamente come per Ferrari, non è affatto semplice in questa campagna agonistica 2023. Uno scenario che di fatto non soddisfa per nulla le alte stanze della dirigenza tedesca, decisa a cambiare le sorti della scuderia dalla prossima stagione. Nel mentre si fa quello che si può. I tecnici lavorano all’unisono per dare un senso al campionato in corso ma purtroppo, considerando il ritardo prestazionale vigente, le due W14 fanno tanta fatica a restare incollate al vertice.
Come per il resto dei competitor esistono tracciati che vanno più a genio alle frecce nere. Monza, il tempio della velocità, tenendo presente i tratti distintivi delle vetture total black, non era di certo la pista più congeniale. Aspettativa che ha trovato conferme lo scorso weekend di gara. Ciononostante il lavoro svolto dalla squadra pluricampione sul percorso brianzolo non può e non dev’essere definito nefasto.
Al contrario, pregio endemico di questo forte ed esperto gruppo di lavoro, Mercedes ha saputo ottimizzare le proprie forze in campo probabilmente ottenendo il massimo. Senza dubbio le due penalizzazioni durante la corsa non hanno aiutato. Ma la bravura di ingegneri e piloti nel saper gestire tale contesto ha minimizzato le perdite prestazionali, consentendo alla squadra di raggiungere ugualmente l’obiettivo massimo prefissato.
A tal proposito vale la pena menzionare l’atteggiamento di Lewis Hamilton. Il sette volte campione del mondo di Formula Uno è un talento fantastico e continua a darne prova malgrado la “veneranda età”. Una gara la sua molto solida con una strategia azzeccata. Partito con le Pirelli a banda bianca, il Re Rero ha saputo amministrare ottimamente le coperture allungando il più possibile il primo stint.
Contesto che ha favorito la sua grande rimonta raggiungendo il sesto posto alle spalle del più giovane compagno di squadra. Da sottolineare appunto il bel gesto che l’ex McLaren ha riserbato alla fine della corsa. Appena sceso dalla vettura parcheggiata nel parc fermé, il britannico di Stevenage ha “fatto visita” di immediata a Oscar Piastri scusandosi con l’australiano. Un gesto di grande sportività che ribadisce lo spessore morale di questo immenso campione.
In queste ultime ora sta tenendo banco la polemica relativa ai record di Max Verstappen. In pratica il team principal austriaco ha snobbato i successi dell’olandese, definendoli come numeri inutili validi solo per le statistiche. Peccato che non la pensasse così quando era Lewis Hamilton sotto le luci della ribalta. La risposta di Horner non ha tardato ad arrivare difendendo il suo pupillo. Tuttavia tali scaramucce occultano una questione ben più interessante.
Ci riferiamo ai provvedimenti che andranno a regolare il futuro della F1 dal mondiale 2026. Campo di battaglia dove Mercedes e Red Bull si stanno sfidando, in veste ufficiale, su power unit e aerodinamica. Giusto stamane abbiamo fatto il punto della situazione, commentando in dettaglio l’importante partita che si sta giocando davanti all’occhio attento della FIA. L’obiettivo, nemmeno a dirlo, punta a tirar acqua al proprio mulino come si sul dire, cercando di far valere il proprio potere politico.
Ma torniamo al presente considerando i risultati dell’ultimo fine settimana. Ancora Monza, ancora Ferrari, argomento sul quale ci siamo spesi parecchio durante gli ultimi giorni. Il Cavallino Rampante ha dato il meglio di sé nel Gran Premio di casa. Nessuno si aspettava un exploit del genere, nemmeno Mercedes. Il co-proprietario della scuderia di Brackley si è definito alquanto sorpreso in merito al rendimento delle SF-23, applaudendo simbolicamente il lavoro svolto da tecnici e piloti.
Ma il vero intento delle sue parole cela la voglia di battere la rossa. Sono 45 le lunghezze che Mercedes può vantare rispetto al team di Maranello prendendo visione della classifica dedicata ai costruttori. Vantaggio costruito con grande sforzo che tale deve restare. Su questo aspetto però, al contempo esiste una certa preoccupazione. Tramite informazioni raccolte direttamente all’interno del paddock di Monza, ci è stato riferito come Wolff nutra un’inquietudine relativa alla competitività della SF-23.
Nonostante consideri Monza una pista pro Ferrari e non adatta alla W14, la capacità di ottimizzare il rendimento della rossa estrapolando il massimo dalla vettura non fa dormire sogni tranquilli all’ex Williams. L’occhio esperto di Toto, supportato dalla “pletora dati” raccolti in Italia, ha notato la “facilità” con la quale l’auto emiliana ha saputo adattarsi alla pista. Per di più è al corrente che il team di Modena ha incrementato la propria comprensione della vettura tramite “strumenti cognitivi” che dovrebbero, sotto il mero piano della messa a punto, consentire alla rossa di offrire sempre la miglior versione di se anche nei tracciati a lei più sfavorevoli.
Ecco perché Wolff ha ribadito ai media che accontentarsi di un quinto e sesto posto, malgrado tutto il possibile sia stato fatto, non è per nulla sufficiente. Tra poco più di dieci giorni il Circus farà tappa a Singapore. Un percorso che sebbene durante gli ultimi anni abbia sofferto alcuni cambi di layout, resta come caratteristiche agli antipodi di Monza. Contesto nel quale Mercedes cerca risposte, considerando che il carico più elevato dovrebbe favorirli rispetto a Ferrari.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – Mercedes AGM F1 Team