Formula 1

Red Bull: quel balletto mediatico che rende incerto il 2024

Rincorrere la Red Bull è difficile, quasi impossibile. Il riferimento non è solo alle strabilianti prestazioni della RB19 che sta facendo man bassa di gran premi ma anche alla sfera comunicativa e strategica che cambia di settimana in settimana. Prendiamo ad esempio Sergio Pérez. Qualche mese fa sembrava sulla graticola e la sua sostituzione imminente con lo spettro di Daniel Ricciardo ad aggirarsi sui capannoni di Milton Keynes

Ma non solo, visto che Helmut Marko aveva aperto all’ipotesi Lando Norris. Suggestione alimentata da un incontro con l’agente nel paddock di Silverstone e da un pranzo organizzato a casa Horner in cui, tra gli altri, era presente proprio il talento della McLaren.

Dopo qualche giorno di congetture impazzite fu lo stesso Marko, che aveva aperto platealmente all’opzione Norris, a chiudere la cosa. Il superconsulente di Graz sembrava non voler rompere gli equilibri che affannosamente si erano trovati nel team.

Per il pubblico, la televisione e i giornalisti portare Norris in squadra sarebbe certamente l’ideale, ma non per la gestione e il successo del team che vuole vincere il Mondiale. È meglio se si ha una certa gerarchia in cui è chiaro chi sia il più veloce“. Parole riferite che confermavano, semmai ce ne fosse stato ulteriore bisogno, che in Red Bull esistono paletti ben precisi che mettono Verstappen al centro della squadra.

Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) si congratula con Lando Norris (McLaren F1) al termine del Gp d’Inghilterra 2023

Questa uscita si legava con alcuni particolari interessanti del contratto emersi nei mesi scorsi che riferivano di clausole di tutela bilaterali. Una di queste favorisce Red Bull. I legali della scuderia hanno fatto firmare una clausola contrattuale che prevede la decurtazione di parte dello stipendio se la forbice in punti da Max Verstappen è troppo aperta.

La postilla si attiva se le lunghezze sono 125, soglia ampiamente superata sotto la quale, con ogni probabilità, non si scenderà da qua alla fine del mondiale. Perez, in un normale meccanismo di contro-protezione contrattuale, aveva preteso ed ottenuto un’appendice che vieta al team di arretrarlo in AlphaTauri come accaduto con illustri predecessori che rispondono ai nomi di Alex Albon, Daniil Kvyat e Pierre Gasly


Red Bull: la posizione di Sergio Perez è di nuovo in bilico

Per tutti questi elementi sembrava che la permanenza dell’ex Racing Point fosse ormai scontata. E invece no: contro-contrordine! Altro giro di valzer mediatico che serve a dar pepe a una settimana con i motori silenti dopo il back-to-back Zandovoort Monza. Chi è che ha rimesso tutto in discussione? Ovviamente lui, il dottor Helmut Marko, il responsabile del programma piloti nonché grande agitatore di acque. 

L’austriaca Servus Tv è il palcoscenico dal quale l’ex pilota si è spesso esibito nelle sue giravolte mediatiche. Così è stato anche stavolta: “Sergio non è costante, non è sempre concentrato. Ha un contratto con Red Bull fino al 2024, mentre Norris ha un accordo sfortunatamente ancora lungo con la McLaren, fino al 2025“. E solo questo basterebbe per considerare il caso apertissimo ed esplosivo. 

Helmut Marco, consulente del team Oracle Red Bull Racing

Marko è andato oltre alludendo apertamente al pilota della McLaren: Norris è sicuramente un candidato. Con la Toro Rosso avevamo già raggiunto un accordo con lui, quando il suo manager – quel Mark Berryman con cui si è intrattenuto in favore di telecamere in occasione del Gp di Gran Bretagna si accorse che esisteva un’opzione in favore della McLaren. In termini di gioventù e velocità, sarebbe molto adatto a noi”.

Sergio invece ha già più di 30 anni e aspetta il suo quarto figlio. Ha dunque altri interessi e vedremo cosa accadrà dopo. Il volante del nostro team è uno dei più desiderati, ma è anche vero che ci sarebbe Verstappen come avversario. Servono una personalità e una mentalità molto forti”. Se non è una lettera di licenziamento poco ci manca. 


Red Bull: Perez non sente più la fiducia e si guarda intorno

Di certo l’ambiente intorno al pilota di Guadalajara si sta facendo bollente e destabilizzante. Queste parole non aiutano a ritrovare serenità e prestazioni. Il messicano non ha il talento di Verstappen, è evidente, ma questa politica marginalizzante lo sta penalizzando oltre misura e negarlo significa nascondere la polvere sotto al tappeto. Sergio non poteva rimanere indifferente all’ennesima bordata di poco gusto dell’ex pilota di Graz e stavolta ha pubblicamente detto la sua aprendo all’addio al team anglo-austriaco. 

Anche in questo caso è la TV il mezzo per veicolare il messaggio in una guerra apparentemente indiretta: “Ogni anno si imparano cose nuove. La cosa più importante è crescere dagli errori. Ora è importante disputare le prossime gare in un ambiente dove sento di dare il mio contributo”, ha spiegato a DAZN F1 Spagna. “Se non ci sarà posto per me nel 2024, dovremo cercare alternative. Ma il mio obiettivo principale è restare qui, vincere delle gare e provare a vincere mondiali con la Red Bull. Ho un contratto fino all’anno prossimo e ad un certo punto, nel 2024, sarà necessario sederi a parlare”. 

Sergio Perez (Oracle Red Bull Racing) – saluta il pubblico di Silverstone, Gp Inghilterra 2023

Sperticarsi in previsioni è un azzardo nel quale è inutile calarsi. In pochi mesi Marko ha cambiato molte versioni in una politica gestionale ondivaga, quasi schizofrenica. L’unica certezza è che la fiducia intorno a Perez ormai manca e in uno sport in cui si sfiorano i muretti a 300 km/h non è il massimo. La permanenza del messicano è tutt’altro che un’opzione remota per via dei contratti di cui abbiamo dato conto, ma è necessario ricreare un clima sereno evitando bordate pubbliche che avvelenano l’aria. 

Col vantaggio siderale che la Red Bull ha in termini di prestazioni ci si può permettere di avere un pilota scontento. Ma cosa accadrà se l’anno prossimo la distanza sui rivali si assottiglierà così tanto da rimetterli in gioco per la vittoria di ogni gran premio? Servirà una spalla motivata e non un driver depresso, con le valigie pronte e che tira i remi in barca.

Anche le continue allusioni a Norris sono una caduta di stile. Il pilota di Bristol è legato a McLaren da un contratto solido e quelle di Marko sembrano ingerenze che potrebbero destabilizzare il professionista. Nonché generare le ire di Zak Brown che non ritiene la sua storica scuderia un terreno di caccia. 

Chiaro che l’opzione Red Bull non dispiacerebbe affatto a Lando che è anche un grande amico di Verstappen. Ma certe trattative vanno impostate sottotraccia e non in maniera così sfacciata perché una condotta così “licenziosa” può sortire l’effetto contrario.

A Milton Keynes sono partite le grandi manovre. Per il 2025 c’è ormai la certezza che Perez non sarà in squadra, ma negli ultimi tempi cresce la possibilità che il commiato possa giungere alla fine della stagione dei record. E chissà che non si cominci a parlare della possibilità di ingaggiare uno dei due piloti Ferrari. Un sempreverde del racconto del motorsport


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Oracle Red Bull Racing

Condividi
Pubblicato da
Diego Catalano