“Sono veloci sul giro singolo, vedremo domani“. Parole pronunciate con algida determinazione da Max Verstappen non appena Gianpiero Lambiase, in radio, gli comunica che Carlos Sainz lo ha beffato per soli 13 millesimi. Breve esternazione che sa di minaccia, di vendetta sportiva da consumare nella domenica dei sogni rossi. In Red Bull sapevano che Monza poteva restringere il campo dei valori tecnici ma forse non s’aspettavano che accadesse in misura così massiccia.
La prima fila di Max poteva addirittura essere una seconda se Charles Leclerc non fosse stato leggermente impreciso perché aveva nelle corde un tempo migliore che avrebbe potuto completare una doppietta clamorosa. I fatti dicono che alle 15:00, quando scatterà la gara, l’olandese sarà stretto nella morsa rossa che avrà nel pubblico amico un motivo in più per far bene.
Max è un tipo tosto. Ma anche freddo, che sa distaccarsi dalla pressione e fare ciò che deve fare: vincere. Non c’è calcolo, non ci sono ragionamenti: l’olandese vuole proseguire nella striscia record, Red Bull vuole fare altrettanto. E mettere in pratica il piano “a casa loro” è un qualcosa che darebbe ulteriore lustro ad una stagione da incorniciare.
Poche parole in radio, poche parole ai microfoni della F1 alla fine della sessione: “Non sono sorpreso dalla pole di Sainz. La loro macchina si adatta bene a questa pista e si vede che hanno portato un’ala specifica per questo tracciato. In gara sarà un’altra storia, è tutto aperto. Cercherò di vincere e non temo per la mia incolumità. Non credo proprio di correre dei rischi per via dei tifosi”.
Max ha altro per la testa, le dichiarazioni altro non sono che l’ottemperare ad un protocollo imposto. Fosse per lui sarebbe corso nel retro box per iniziare ad analizzare come e cosa fare per condurre al meglio la gara. La simulazione del venerdì e quella svolta in Fp3 hanno detto che la RB19 è ancora la vettura da battere.
Come sempre si giocherà tutto sulla gestione delle gomme che qui sono quelle più morbide del ventaglio Pirelli. Le doti di amministrazione della vettura austriaca danno fiducia al bi-iridato che, anche stavolta, dovrà vedersela da solo perché il compagno di squadra, dopo un avvio che lasciava sperare, si è smarrito nel momento chiave.
Stavolta, però, Perez potrebbe avere delle validissime attenuanti. Il messicano scatterà dalla quinta posizione, alle spalle di George Russell che potrebbe essere una pratica relativamente veloce da sbrigare a causa della lentezza relativa della W14 alle speed trap. Sergio è stato autore di una sessione non brillantissima che affonda le radici nel problema tecnico avuto nella mattinata di ieri e che ha determinato la sostituzione della power unit con una versione con più chilometri sulle spalle.
“Non è stata una grande giornata. Per montare l’altro propulsore ho perso gran parte delle FP3, cosa che ci ha impedito di utilizzare le gomme morbide prima delle qualifiche. Quindi eravamo meno preparati per la Q3. Nel complesso non credo che abbiamo massimizzato le nostre prestazioni e mostrato ciò che potevamo fare oggi”.
Perez si aggrappa al venerdì, a quanto mostrato nelle simulazioni ad alto carico di carburante. “Abbiamo avuto un buon venerdì e un ottimo passo gara al sabato. Sono ottimista sul fatto che possiamo ancora mostrare il nostro forte ritmo e faremo del nostro meglio per arrivare in fondo”.
La gara è quanto mai aperta e Red Bull, pur giocando il normale ruolo della favorita, non ha il vantaggio espresso in altre circostanze. Una situazione quasi inedita per gli esponenti di Milton Keynes che vogliono rompere le uova nel paniere a Sainz e Leclerc che pregustano, pur mantenendo saldamente i piedi per terra, la prima vittoria in una stagione di delusioni e patimenti. Alle 15:00 l’aria intorno Monza sarà bollente, statene certi.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing