Il Gran premio del Giappone per dimostrare che quella di Singapore era stata una battuta d’arresto estemporanea e che non dipendeva da nuove direttive deliberate e da vecchie rafforzate. Dopo le qualifiche la F1 è tornata allo status quo ante Marina Bay con una Red Bull a comandare con sicurezza ed un Max Verstappen a fare quello che gli riesce meglio: stracciare la concorrenza.
La RB19 doveva esaltarsi a Suzuka e così è stato. E le probabilità che le cose si ripetano, moltiplicandosi per 53, ossia per il numero dei giri della gara, sono altissime. A spaventare gli avversati è il modo in cui la vettura affronta il T1, quello che comprende il complesso di curve che vanno dalla tre alla otto.
La monoposto è talmente a suo agio che quella sezione sembra essere stata disegnata per essere cucita addosso e non il contrario. Sovrapponendo questa fotografia con il passo che l’olandese ha mostrato nei test ad alto carico c’è ben poca speranza per una concorrenza che per ora insegue con un margine tale da non ritenere possibili, in condizioni normali, sortite per la vittoria.
Come al solito la RB19 sembra funzionare solo con il campione del mondo, ma bisogna fare attenzione a Sergio Perez che, seppur quinto e staccato di circa otto decimi, in gara tende sempre a crescere. Un’insidia per le Ferrari – nella cui morsa è stretto – e per le McLaren le cui prestazioni ormai non sorprendono più.
Dopo una settimana di analisi più o meno fondate, congetture e conclusioni affrettate sugli effetti di alcuni provvedimenti federali sulla RB19 le cose sono tornate alla normalità. Max ha alzato la voce e ha messo insieme un giro perfetto dato che ha acceso di viola ognuno dei tre settori del circuito di Suzuka. Cosa che spiega quanto fosse affamato e quanto la RB19 sia a suo agio da queste parti visto che non arriva nella parte finale con la temperatura degli pneumatici fuori controllo.
“Vorrei innanzitutto ringraziare i fans che ci hanno sostenuto per tutto il weekend, hanno una grande passione per la F1 e li ringrazio per essere venuti. Da parte nostra, finora, è stato un weekend incredibile, specialmente in qualifica. Ossia quando si può spingere davvero al limite. E’ stata davvero una splendida sessione. Siamo reduci da un weekend negativo ma sentivo che questa sarebbe stata una pista per noi, anche se non puoi saperlo con certezza. Fin dal primo giro, però, siamo andati molto bene, siamo riusciti a trovare miglioramenti qua e là e fare la pole qui è fantastico”.
In Red Bull torna il sereno, dunque. Gli uomini di Milton Keynes sapevano che sarebbero ripartiti di slancio. Buona parte dell’opera è stata fatta, adesso è necessario completarla con una gara da “punto esclamativo” che potrebbe, anche grazie alle difficoltà in cui è invischiata la Mercedes, portare il sesto titolo costruttori per la scuderia anglo-austriaca.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing