La stagione della Aston Martin, pur partita a palla di cannone, può ritenersi di passaggio. L’arretramento prestazionale è da uno scotto necessario in una fase nella quale il team si sta ancora definendo nelle strutture (il passaggio alla nuova sede non si è ancora del tutto completato, ndr) e nell’organico.
Le ambizioni non mancano dalle parti di Silverstone. Proprio per tale ragione Lawrence Stroll ha spinto fortemente per chiudere un accordo strategico e tecnico con Honda che si propone di essere la struttura fondante dei successi del domani. Ma questo non può significare che in Aston si “dorma” nei prossimi due anni. E’ proprio il contrario: il biennio che sta per arrivare serve per consolidare la crescita e per preparare il campo ad accogliere un motorista col quale, evidentemente, lo scambio di comunicazioni è già in corso di svolgimento. Perché il futuro si scrive oggi.
A Silverstone hanno capito che per provare a diventare un top team è necessario affrancarsi dalle dipendenze di un motorista che lavora in primis per un’altra realtà. Il rapporto con Mercedes è sempre stato solido tanto che Stroll Senior ha anche dei legami commerciali con Toto Wolff. Proprio per questo il passaggio alla Honda è stato gestito senza polemiche, al chiaro di luce.
L’indipendenza dal reparto Mercedes AMG High Performance Powertrains si associa all’altro step che sarà compiuto nel 2024, ossia l’addio alla galleria del vento della Stella a Tre Punte dentro la quale sono stati concepiti e testati tutti i modelli recenti. In quel di Silverstone è in via di allestimento un impianto nuovo e ancora più efficiente che dovrà essere la ciliegina sulla torta.
Luca Furbatto, engineering director della Aston Martin, in una recente intervista rilasciatA ai taccuini di Motorsport, ha osservato come la massima serie si sia evoluta nella direzione di pretendere una totale compenetrazione tra motoristi, telaisti ed aerodinamici. In passato non accadeva ciò, ma l’introduzione dei propulsori turbo-ibridi ha rappresentato una sorta di cesura storica. In effetti, dal 2014, solo i team ufficiali hanno vinto il mondiale di F1. Parliamo chiaramente di due soggetti: Mercedes e Red Bull – Honda.
Furbatto si è detto molto soddisfatto dell’apporto offerto dalla casa di Stoccarda ma in termini di architettura della vettura i progettisti sono condizionati dalle scelte del team anglotedesco che a loro volta influenzano il comparto powertrains. “Riceviamo le dimensioni del propulsore, del cambio e della parte posteriore, quindi dobbiamo adattare i concetti della nostra vettura a ciò che ci forniscono. Entro il 2026, con un propulsore Honda e il nostro cambio, avremo il controllo del nostro destino. Se vogliamo compiere il prossimo passo verso la vittoria, questo è ciò che dobbiamo fare”.
Proprio per avere più libertà e per provare a prolungare il legame con Mercedes senza dover battere altre strade, Aston Martin si era messa a capo di una fronda che chiedeva una revisione regolamentare. In soldoni era stata fatta una proposta alla FIA che mirava alla standardizzazione delle parti meccaniche del cambio lasciando la libertà di disegno della scatola che contiene gli ingranaggi. L’idea aveva particolare senso in contesto di budget cap ma è giunta una dura opposizione, come ha spiegato Furbatto. Per ora non se ne parla ma può essere che da Place de la Concorde arrivi una sorta di linea di compromesso, con il design che diventerà un po’ più semplificato e unificato.
Stando così le cose e ritenendo che gli organi decisionali abbiano sprecato un’occasione ghiotta, Aston Martin ha deciso di sterzare e di avviare le trattative con Honda che sono andate avanti per diversi mesi tenendo un riserbo che raramente si è osservato nella storia della Formula Uno.
Furbatto spiega che diversi summit tecnici sono stati fatti dopo la ratifica dell’accordo di maggio. I round sono costanti e regolari. “Il motore 2026 si sta sviluppando rapidamente e ci stiamo scambiando idee e loro stanno rispondendo in modo incredibilmente positivo alle nostre sollecitazioni. Man mano che andiamo avanti, la cooperazione accelererà perché le scadenze sono strette e, in alcuni casi, non possono essere spostate”.
La sinergia immediata, nel rispetto dei vincoli contrattuali in essere e delle regole vigenti, serve per cominciare ad abbozzare alcuni concetti chiave per il 2026 in materia di progettazione del cambio. Attualmente Aston Martin acquista la trasmissione e la sospensione posteriore dalla Mercedes. Tra tre anni cambieranno le cose: tutto dovrà essere realizzato all’interno.
L’ingegnere ex Toro Rosso spiega che si tratta di una grossa novità perché, di fatto, il team di Silverstone non ha mai realizzato una trasmissione. Per tale ragione gli organigrammi aziendali devono essere allargati reclutando competenze e sviluppando conoscenze nuove in questo ambito.
Crescita dello staff che si abbina a quella delle strutture. Il perno intorno al quale ruota il futuro tecnico della Aston Martin è la propria galleria del vento. Furbatto spiega che è un impianto costruito secondo specifiche estremamente moderne che offrirà il vantaggio di eseguire normali turni settimanali senza dover attendere che un altro team, Mercedes nella fattispecie, liberi la struttura di sua proprietà. Tutto col vantaggio di averlo in casa, cosa dalla quale scaturisce una maggiore interazione fra le persone che guidano il miglioramento dei processi.
Wind tunnel e sede nuova andranno veramente a regime nel 2025, l’anno che precede la rivoluzione tecnica che sarà affrontata con un partner strategico come Honda. In quell’anno andranno in funzione i banchi prova per le trasmissioni che supporteranno l’azione della galleria del vento che farà il suo debutto nel primo semestre del 2024.
In Aston Martin dovranno essere bravi a gestire questa fase di transizione senza perdere di vista l’attualità. Il biennio 2024-2025 servirà per consolidarsi, non ci si può permettere di distrarsi cedendo il passo alla concorrenza. Solo così la squadra può arrivare pronta alle soglie della nuova era della F1. Stroll, dopo aver investito pacchi di soldi, pretende che ci siano finalmente ritorni sportivi.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Aston Martin, Albert Fabrega