Formula 1

Ferrari “sacrifica” il carico installato: proteggere il front end e bilanciare la SF-23

Per la storica scuderia Ferrari il weekend statunitense si svolgerà all’insegna di una semplice parolina: compromesso. Sì perchè nel momento in cui a una vettura di Formula Uno manca qualcosa per esprimersi al massimo, in qualche modo si cerca di “nascondere” i difetti e al medesimo punto esaltarne i pregi. Per farlo bisogna avere una grande conoscenza della propria monoposto, necessaria per capire che direzione prendere in merito alla messa a punto. I tecnici di Maranello hanno studiato a fondo la pista a stelle e strisce giungendo a una conclusione.

La scelta risulterà ancora più cruciale in merito al particolare format che, ancora una volta durante la campagna agonistica 2023, prevedere la tanto chiacchierata Sprint Race. Una condizione che limita fortemente il lavoro in pista, considerando la sola ora a disposizione per testare le vetture prima del parc fermé. Parliamo di uno scenario di per se già parecchio complicato che si aggrava quando il layout della pista non si addice perfettamente alle caratteristiche della tua auto.

Naturalmente, benchè il ragionamento valga per tutti, godere di un cospicui vantaggio prestazionale allarga non poco le possibilità. Lo sa bene Red Bull, scuderia che possiede una F1 quasi perfetta con una finestra di setup davvero ampia. C’è poi Mercedes, al momento seconda nella classifica costruttori. Per il team di Brackley sarà un fine settimana di grande studio, tenendo presente che in terra texana le vetture total black monteranno l’ultimo grande aggiornamento del campionato.

La Ferrari SF-23 braccata dalla McLaren MCL60, stagione 2023

Un nuovo fondo che cerca di anticipare alcuni concetti utili nel presente ma soprattutto in vista della prossima vettura, una W15 che lancerà la sfida al vertice. Nel mentre però si cercherà di validare questa nuova componente cercando di renderla il più fattuale possibile. Un provvedimento che mira a massimizzare la gestione dei flussi verso il retrotreno donando stabilità alla piattaforma aerodinamica per bilanciare ulteriormente fornendo peraltro un quantitativo di carico più alto.


Ferrari SF-23: meno downforce al posteriore per stabilizzare la piattaforma aerodinamica

Dando un’occhiata alle varie configurazioni dei top team per questo diciottesimo round stagionale, notiamo come le decisioni prese con le gambe sotto il tavolo in merito al setting delle monoposto porta con se varie differenze. Osservando i bolidi austriaci in pit lane tramite i consueti controlli della Federazione Internazionale, notiamo come il gruppo di aerodinamici capeggiati da Adrian Newey ha deciso di utilizzare un’ala posteriore da alto carico. Riflettendoci su parliamo dell’una squadra che di fatto più permettersi una scelta del genere considerando l’alto livello di efficienza che solo le auto di Milton Keynes sanno esprimere.

Un fattore che permette di massimizzare il carico prodotto e al contempo raggiungere velocità di punta molto competitive. Forte dell’update che verrà testato da una sola vettura per realizzare prove comparative nelle Fp1, anche Mercedes si presenta al COTA con una downforce installata al posteriore molto alta. Ambedue le W14 montano l’ala da alto carico che prevede la distribuzione della pressione a doppio picco. Una decisione in linea con quanto fatto lo scorso anno, quando i tecnici ex grigi avevano utilizzato la stessa specifica. Resta da capire, in tal senso, se le top speed saranno all’altezza della situazione.


La Ferrari invece punta a qualcosa di diverso. Al contrario di quanto la logica poteva imporre, quello da noi ipotizzato non si verificherà. Gli aerodinamici del Cavallino Rampante in effetti optano per una versione di ala posteriore meno carica rispetto a quanto visito durante la stagione passata. La specifica 2022, infatti, prevedeva un main plain più pronunciato per gestire il primo settore. Sappiamo però che la rossa attuale lavora meglio con il medio carico, in quanto imponendo più spinta sul posteriore la monoposto tende a sbilanciarsi togliendo troppo grip all’avantreno. Problema che meccanicamente non si riesce a risolvere e tanto meno caricando l’anteriore.

ala posteriore Ferrari SF-23 – Gp Usa 2024

Proprio per questa ragione, tenendo presente tutto il discorso legato all’unica ora disponibile per trovare la messa a punto più fattuale, sarà molto interessante capire se gli uomini della Ferrari riusciranno comunque a trovare il corretto bilanciamento con un setup diverso rispetto al mondiale passato. Secondo le indiscrezioni raccolte dalla nostra redazione c’è fiducia in merito. Convinzione che però, come sempre, succede in questi casi, andrà confermata in pista.


Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich

Immagini: Albert Fabrega – @AlbertFabrega

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Pubblicato da
Zander Arcari