Formula 1

Gp Usa 2023/Analisi telemetrica: Ferrari SF-23 “avvelenata” dall’overheating al posteriore. Mercedes poteva vincere

Ferrari SF-23, una vettura di F1 in occasione nel Gran Premio degli Stati Uniti non rende al meglio in gara. In Texas il voler troppo ha portato a un nulla di fatto. Piloti e team non sono riusciti a coronare il lavoro di un weekend, costruito cercando compromessi di setup per non naufragare. Inoltre la squalifica arrivata nella notte non addolcisce di certo la pillola. I bump della pista di Austin hanno usurato eccessivamente la parte posteriore dello skid block e dopo le verifiche tecniche sulla numero 16 Leclerc è stato squalificato.

L’intelligente scelta iniziale di Ferrari relativa alla gestione della media a pieno carico di benzina è stata vanificata dal tentativo di effettuare una singola sosta con il monegasco. Eppure i tecnici di Maranello erano a conoscenza di quanto le vetture fossero in difficoltà sulle coperture dopo pochi passaggi. La scelta degli strateghi di provare a vincere facendo rientrare ai box un’unica volta Charles, pertanto, è stata dettata dalla foga di voler ottenere il risultato pieno a tutti i costi.

Un provvedimento che tenendo presente come la vettura fosse in costante overheating sulle coperture posteriori non è parso per nulla azzeccato. I team radio relativi a tyre management e trazione, erano focalizzati sulla gestione delle temperature dei compound. La consolazione, se così possiamo dire, arrivata dal terzo posto di Carlos Sainz, autore di una prova convincente se di solo pilotaggio parliamo.

Mercedes esce dal fine settimana a stelle e strisce ancora peggio. Parliamo di una possibile vittoria gettata al vento per il timing errato sul pit stop di Lewis, subissata dalla squalifica inflitta per la stessa motivazione che ha escluso il monegasco dal risultato finale della corsa. Il team di Brackley perde un piazzamento sul podio con Ferrari che si avvicina ulteriormente nella classifica costruttori.

Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) terzo al temine del Gp USA 2023

Hamilton è riuscito a far fruttare al meglio il carico aerodinamico suppletivo generato dagli aggiornamenti portati in pista, mettendo pressione a Verstappen nel finale. Mentre McLaren conferma i risultati delle gare scorse. Norris, secondo dopo la squalifica di Lewis, ha sofferto un degrado eccessivo nella seconda metà di gara. Il motivo è semplice: ha spinto troppo per provare a battere l’olandese.


Gp Usa 2023/Analisi telemetrica 1° stint Ferrari SF-23: Leclerc degrada e perde tempo a fine run, Verstappen in piena amministrazione

Il grafico che segue mostra l’andamento relativo al degrado degli pneumatici nel corso del primo stint. I top driver hanno scelto in modo univoco di partire con la gomma media. Verstappen, pur prendendo il via della corsa dalla sesta posizione, ha mostrato un consumo gomme inferiore ai propri competitor. Norris, primo dopo curva 1 in seguito al bel sorpasso su Leclerc, ha accusato un degrado maggiore con andamento parabolico. Stessa cosa per il britannico della Mercedes.

Degrado Stint 1 gara – Gp USA 2023

I ferraristi hanno sofferto parecchio con le SF-23 cariche di benzina. Entrambi subivano un degrado lineare causato dal pattinamento eccessivo sull’asse posteriore. Sainz è stato mediamente più lento rispetto gli avversari, mentre Leclerc ha accusato parecchio gli ultimi 4 giri del primo stint. Si può notare infatti come i triangoli rossi relativi all’andamento del monegasco crescano in maniera quasi esponenziale, costringendolo a pagare quasi due secondi rispetto chi aveva gomma fresca.

Vistoso il consumo gomme anche per Russell. Il giovane inglese non è stato abile nell’amministrare degli pneumatici come il suo compagno di garage. Il degrado sulla numero 63 e le prestazioni sottotono dell’intero weekend offerte da George, derivano principalmente da un mancato adattamento alle nuove componentistiche aerodinamiche montate in vettura. Parliamo dell’ultima specifica del fondo introdotta dai tecnici sin dal venerdì.


Gp Usa 2023/Analisi telemetrica 2° e 3° stint Ferrari SF-23: Sainz ottima gestione della media a fine gara, Hamilton poteva vincere

Concentrando l’attenzione sullo stint centrale, saltano immediatamente all’occhio le difficoltà di Leclerc nel gestire la propria gara. Charles ha amministrato bene gli pneumatici sino al giro 24 dei 33 giri compiuti con la Hard. Il degrado della sua SF-23 era lineare per poi “esplodere”, come denota la nuvola di punti in alto a destra, negli ultimi giri della sua corsa. In quel momento il monegasco girava oltre un secondo più lento rispetto ai piloti di testa.

Degrado Stint 2 gara – Gp USA 2023

Lo stint centrale è stato il più difficoltoso per Verstappen. La sua RB19 ha subito un degrado superiore rispetto alle altre vetture, causato da una monoposto instabile in uscita di curva e dalla mancanza di fiducia nella fasi di frenata. Anche Norris, in testa con le Pirelli a banda bianca ha sofferto parecchio. L’inglese ha chiesto troppo nella prima parte dello stint centrale, iniziando a perdere “lap time” dopo il sorpasso subito da Max. Hamilton è invece il migliore nella gestione gomme con un consumo quasi nullo.

L’ultima sezione analizzata del Gran Premio degli Stati Uniti è parsa tra le meno scontate dell’intera stagione, con Hamilton e Norris a caccia di Verstappen. Tra i tre è stato Lando ad accusare un’usura degli penumatici maggiore, aspetto che di fatti ha cancellato la benchè minima opzione di provare a vincere la corsa. Anche in questo caso la troppo foga ha giocato un brutto scherzo accorciando la vita utile dello pneumatico, eccessivamente stressato.

Degrado Stint 3 gara – Gp USA 2023

Nell’ultimo terzo di gara i migliori piloti nell’amministrazione dei compound Pirelli sono senza dubbio stati Lewis Hamilton e il ferrarista Carlos Sainz. La SF-23 numero ha mostrato un deterioramento delle coperture molto basso in questo frangente, sfruttando la combo poco carburante a bordo e mescola dura. Un abbinamento che ha concesso davvero un buon ritmo allo spagnolo della rossa, abile a sfruttare appieno tale contesto competitivo.


Gp Usa 2023/Analisi fuel saving: Ferrari spinge a inizio e fine gare, Verstappen in pieno controllo

Infine poniamo l’attenzione sulla gestione del carburante. L’analisi della gara è completa senza alcuna interruzione dovuta alla Safety Car. Ferrari mantiene un buon trend relativamente al consumo del ristorante nel corso della gara. I due piloti alla guida delle SF-23 hanno eseguito una prima e un’ultima parte più spinta, gestendo la benzina nel mezzo della corsa.

Norris risulta invece più costante nell’operazione fuel saving. L’inglese della McLaren si mantiene mediamente tra il 4 ed il 5% di risparmio carburante nel corso dei 56 giri, alzando il piede, quasi in modo sistematico, alla fine dei vari rettilinei, più o meno lunghi, che compongono il bellissimo tracciato statunitense.

Il compare tra i piloti Mercedes denota ancora una volta un feeling migliore di Hamilton. Lewis esegue alcuni giri come fosse in qualifica; in particolare si può notare come nel passaggio numero 3, il sette volte campione del mondo abbia chiesto il massimo per poter restare incollato alle vetture di testa. Russell risparmia più di tutti tra i top, offrendo una gestione regolare e alzando completamente il piede dal gas mediamente per più del 5% in ogni tornata.

Fuel Saving % in gara – Gp USA 2023

In casa Red Bull il talento di Hasselt ha un punto percentuale superiore nell’amministrazione del carburante rispetto a Perez. I dati dimostrano l’intelligente gestione di gara da parte dell’olandese nella prima parte di gara. Il fresco tre volta campione del mondo di F1 ha successivamente usufruito del combustibile risparmiato, riuscendo così a spingere maggiormente per conquistare l’ennesima vittoria di questa superlativa campagna agonistica 2023.


Autori: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo – Alessandro Arcari – @berrageiz

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Pubblicato da
Zander Arcari