Le due Ferrari SF-23 non riescono a capitalizzare quanto di buono costruito durante le qualifiche del Gran Premio del Messico. Lo staff tecnico del Cavallino Rampante ha deciso di svolgere la gara con un unico stop, Si tratta di scelta che ha pagato solo in parte, a causa di una mancanza di passo sulla gomma Hard dopo il restart della corsa stoppata per il botto di Kevin Magnussen in curva uno.
Verstappen dal primo giro è stato incontrastabile. Il sorpasso effettuato al via sui due ferraristi ha immediatamente messo in chiaro come si sarebbe evoluta la corsa messicana. Lo spunto in partenza non esaltante da parte dei due piloti della rossa pertanto, ha permesso a Max, di ottenere la leadership e trasformarla nell’ennesima vittoria.
Ottima la gara di Hamilton che è stato in grado di gestire al meglio la mescola media e garantirsi il secondo scalino del podio. L’inglese ha sfruttato le mescole a banda gialla alla perfezione, potendo sciorinare un passo migliore nei primi giri dopo la red flag e sorpassare Leclerc. Dopo il sorpasso ha gestito alla perfezione le proprie coperture, facendo segnare all’ultimo passaggio addirittura il crono più rapido.
L’analisi di oggi si divide in due sezioni principali. La bandiera rossa ha “splittato” in due la corsa e per questo abbiam scelto di analizzare il primo stint dei top driver e la seconda metà di gara. La prima parte dei 71 giri corsi in Messico, illustra come la scelta di tutti i piloti nelle prime posizioni sia volta nell’usare le gomme medie al via.
Norris ha montato la gomma Soft nel tentativo di recuperare delle posizioni dal fondo della grigia. Questa decisione gli ha permesso di recuperare le posizioni sperate solo in parte però. Il motivo è la mancanza di passo sulla mescola rossa che lo ha costretto a fare il primo pit stop solamente dopo 8 giri.
Decisamente più lineare il degrado dei “due Carlo”. Leclerc è stato in grado di gestire le gomme a banda gialla molte meglio rispetto al compagno di garage, perdendo circa due decimi da inizio a fine stint. Il monegasco si trovava alle spalle del fresco tre volte campione del mondo, il quale era in piena gestione gomma.
Usura di tipo “parabolica” per Daniel Ricciardo e Lewis Hamilton che perdono nel corso dello 1° stint circa mezzo secondo dal talento di Hasselt. L’inglese, con ogni probabilità, avrebbe potuto mantenere un ritmo senza dubbio migliore “chiedendo” di più alla sua W14. Tuttavia ritrovandosi alle spalle della numero 55 di Carlos Sainz, ha perso parecchio lap time per raffreddare la sua monoposto e successivamente tentare l’attacco sul madrileño della Ferrari.
La seconda sezione della corsa indica come Norris sia stato capace di sfruttare alla grande la sua vettura dopo la bandiera rossa. Al restart, infatti, il giovane britannico era in decima posizione completando la gara al quinto posto. Come detto, il lap time della numero 4 era elevato nella prima parte dello stint a causa del traffico che si viene a creare nel mezzo del gruppo. Effettuando i sorpassi, il ritmo della MCL60 è migliorato con un degrado lineare negativo di ben un secondo.
Verstappen nella seconda parte della corsa aveva il passo migliore di tutti. Nonostante questo, Max ha mostrato il peggiore consumo gomme tra i primo. Sono circa 7 i decimi persi giro dopo giro dalla numero 1 nell’arco dello stint. Ciononostante, grazie al grande vantaggio accumulato in precedenza, l’olandese si è anche concesso un certo quantitativo di gestione gara per poter preservare le parti meccaniche della sua RB19.
Prendiamo ora in considerazione lo stint finale di Mercedes e Ferrari. La gomma dura non ha garantito alla scuderia modenese le prestazioni sperate. Il problema non era l’usura ma bensì una mancanza “endemica” di passo con le coperture più dure. Le linee che raffigurano il degrado dei due ferraristi e quella Hamilton sono entrambe lineari, parallele e negative.
L’altezza maggiore della linea rossa e gialla indicano un distacco superiore per quanto concerne i piloti della rossa rispetto a Lewis che ha effettuato il giro più veloce dello stint proprio all’ultimo passaggio della corsa. Sainz e Leclerc non sono stati in grado di ricavare prestazione da un setup creato per lenire lo scivolamento anteriore ma, al medesimo tempo, non in grado di attivare la mescola più dura a dovere.
Infine vediamo qual è stata l’amministrazione del carburante nel corso della gara. Grande attenzione per i piloti Mercedes che effettuano un risparmio medio di carburante superiore al 7%. Russell è più regolare nel togliere il pedale dal gas, mentre Hamilton alterna passaggi spinti a giri più lenti. In particolare le barre di colore verde indicano un grosso risparmio nella parte centrale di gara, mentre il Re Nero ha spinto in modo sempre maggiore verso la fine della competizione.
Ferrari ha una percentuale di benzina risparmiata simile a quella della Red Bull. I tre hanno un atteggiamento alternato nel risparmiare combustibile. Intorno al giro 44( n° 38 nel grafico), l’ingegnere di pista di Leclerc si apre in radio chiedendo al monegasco di “salvare” del carburante. Si vede infatti come il ferrarista aumenti ad oltre il 5% la fase di “acceleratore alzato”. Norris spezza in due la gestione, risparmiando benzina nel corso del primo stint, mentre verso fine gara sfrutta il carburante rimasto cercando il massimo della prestazione.
Autori e grafici: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo – Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari