Ferrari SF-23, una vettura imperfetto che nelle mani di Charles Leclerc conquista la pole position. Il team di Maranello ritrova la partenza dal palo dopo l’ultima ottenuta a Singapore. La numero 16 si si aggiudica il miglior tempo sfruttando la meccanica del veicolo, la configurazione aerodinamica più scarica e un Verstappen di certo non ineccepibile. L’handling con le gomme rosse è migliorato tantissimo, fornendo precisione e rotazione in fase di inserimento cura.
L’olandese per una volta non si è dimostrato “disumano”, incappando in un errore relativo ai quanto mai tediosi track limits in curva 19. Il tre volte campione del mondo in carica ha subito un sovrasterzo in uscita di curva che ha fatto scivolare la sua RB19 al di fuori della linea bianca. Molto buona la prestazione Hamilton che ancora una volta mostra un grande feeling con la pista americana. Gli update al fondo della W14 sembrano funzionare a dovere, garantendo un livello più elevato di downforce generato dal corpo vettura.
Gp Usa 2023/Analisi telemetrica T1: Ferrari SF-23 in difesa nel guidato, Mercedes ha il carico migliore
L’analisi telemetrica relativa al primo settore mostra come Ferrari abbia la migliore top speed in curva 1. Norris e Leclerc hanno un’impostazione molto simile alla prima staccata. Il monegasco guadagna qualcosa frenando posticipatamente sfruttando molto bene la trazione. Hamilton ha un’impostazione di curva differente, sacrificando l’uscita per guadagnare nella fase di frenata.
Nello snake presente nel primo settore, Charles e Lando entrano con la medesima velocità, 282 km/h, anche se successivamente Norris ha un comportamento migliore con la propria monoposto. Il grafico relativo all’acceleratore mette in luce una W14 con un livello di carico superiore. Come ci confermano gli on board, Mercedes è più precisa e aggressiva sui cordoli delle curve rapide. Il 7 volte campione possiede top e low speed migliori in curva 5, 6 ,7 e riesce a mantenere il 100% del gas alla 4.
Gp Usa 23/Analisi telemetrica T2: Ferrari SF-23 fa la differenza con l’ala più scarica: maggiore velocità di punta
Il settore centrale si apre con la staccata di curva 7, dove il Re nero riesce a portare 12 km/h in più rispetto gli altri due piloti analizzati. Norris è più efficace in uscita della 8, curva nella quale porta una velocità 5 km/h superiore rispetto al monegasco. Il giovane inglese in questo caso ha fatto una precisa scelta relativa alla traiettoria, prediligendo perdere ritmo nella parte centrale dello snake per avere una buona linea d’uscita tra curva 8 e 9 e, di riflesso, affrontare il breve rettilineo che porta a curva 11 al meglio.
Il rettilineo tra le varianti 11 e 12 rende chiara la scelta effettuata dalla Ferrari. La scuderia ha optato per un assetto più scarico al posteriore. L’obbiettivo era pertanto quello di difendersi nel settore guidato, per avere meno resistenza all’avanzamento nei rettifili. Si può notare come Leclerc possieda il delta velocistico maggiore nel tratto suddetto, sfruttando appieno il DRS.
In trazione il pilota della rossa risulta il migliore grazie alla meccanica della sua SF-23 che si esalta nelle curve lente. Il monegasco si presenta alla staccata di curva 12 con la top speed migliore, andando sul gas con grande efficacia in uscita. Ancora una volta si vede uno stile differente tra la coppia Norris-Leclerc, con Hamilton che frena e accelera sempre posticipatamente.
Gp Usa 23/Analisi telemetrica T3: Leclerc poteva perdere la pole con la sua SF-23 per un errore alle 19
Il terzo settore conferma quanto appena descritto. La W14 numero 44 imposta le curve con un punto di corda sempre posticipato. il giovane britannico della McLaren, esattamente come il ferrarista, hanno uno stile di guida molto simile. Il neo-ventiseienne della rossa però si dimostra più efficace nelle fasi di staccata e trazione. Il cerchio rosso fa notare un errore di Charles in curva 19, aspetto che avrebbe tolto la pole dalle mani di Leclerc senza la cancellazione del giro di Max.
Il ferrarista, infatti, è costretto a “cedere” quasi 15 km/h di velocità in percorrenza a causa di una sbavatura nell’impostazione della piega che prodotto instabilità di guida. Interessante notare come l’assetto scelto sulla SF-23 conceda alla monoposto italiana grandi doti di scorrevolezza in appoggio. Si può infatti vedere come nella sequenza di curve 16, 17, 18 e 19 la linea rossa della velocità sovrasti le altre.
Gp Usa 23/Analisi Fp1 vs Q3: il tratto guidato nel primo settore permette di guadagnare la maggior parte del tempo
Volendo analizzare ancora più specificatamente le prestazioni del pole man, possiamo effettuare un compare globale sull’evoluzione prestazionale avvenuta tra Fp1 e Q3. Questo miglioramento è influenzato da moltissimi fattori e tra i principali si possono inserire: l’upgrade sul setup tra le due sessioni, una power unit più spinta, la track evolution e l’apprendimento del tracciato da parte del pilota. Tra le due sessioni Charles si è migliorato di circa un secondo e mezzo.
Si osserva come durante le libere tutte le curve vengono affrontate con una velocità minima sino a 10 km/h più bassa. La differenza più marcata si riscontra nelle pieghe del primo settore, affrontate con maggior consapevolezza ed un set up migliore in qualifica. Nel rettilineo l’intervento della parte ibrida nel Q3 si fa sentire, ponendo l’attenzione nel piccolo gap tra le curve di velocità nei rettilinei (come quello tra la 11 e la 12).
La miglior gommatura del manto stradale permette un arrivo più repentino al 100% del guadagnando, parliamo di qualche decimo tra le due sessioni. Anche in questo caso entra in gioco la mappatura del sistema propulsivo. Con i motori costretti all’impostazione fissa per regolamento, risulta fondamentale nelle varie fasi del weekend la gestione di questo aspetto “nascondendosi” nelle libere.
In ultima istanza un pensiero: la mancanza di prove high fuel non ci permette di capire in cosa può tramutare questa pole della Ferrari. L’ala posteriore meno carica potrebbe favorire un pattinamento eccessivo e dunque più usura. Allo stesso modo però, il compromesso con una vettura più stabile all’anteriore potrebbe lenire il sovrasterzo garantendo una migliore gestione della mescola.
Autori: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo – Alessandro Arcari – @berrageiz