Il Gp USA 2023 si presenta all’insegna dell’imprevedibilità considerando i valori emersi nelle sessioni precedenti. Le differenze di passo alle spalle della solita Red Bull di Max Verstappen sono esigue. Questo, unito al fatto che l’olandese scatterà in sesta piazza, rende la gara potenzialmente avvincente.
Il Circuit of the Americas, da sempre caratterizzato da una superficie sconnessa, tende ad essere molto severo con le gomme. Condizione acuita da una asfalto abrasivo e da temperature che si preannunciano ancora elevate. Un fattore di cui tenere conto nella conduzione della gara specie perché Pirelli, per l’occasione, ha deciso di fornire alle scuderie le mescole C2, C3 e C5, ossia il pacchetto mediano del ventaglio introdotto per la campagna sportiva 2023.
Le auto che amministrano meglio il degrado potrebbero quindi emergere alla distanza. Per tale ragione le sorprese non potrebbero essere finite con le qualifiche che hanno visto Ferrari in grande spolvero con l’ormai solita incursione di Lando Norris e della Mercedes di Lewis Hamilton che si è subito trovato a proprio agio col fondo nuovo. Prima di lanciarsi nelle previsioni strategiche osserviamo quali sono i treni di gomme a disposizione dei conducenti aiutandoci con l’infografica rilasciata dalla Pirelli sui propri canali ufficiali.
La sprint race di ieri ha offerto un assaggio di ciò che probabilmente accadrà in termini di prestazioni degli pneumatici. Le indicazioni riconducono a una gara a due soste. Interessante è ciò che ha fatto Carlos Sainz che è partito con gomme morbide facendole durare per 19 giri riscontrare senza un calo massiccio. Va sottolineato che il ferrarista ha risparmiato molto i compound all’avvio delle operazioni, cosa che ha parzialmente celato il livello di degrado. Per tale motivo la mescola media C3 dovrebbe essere la scelta base per il primo stint.
Anche queste non sono esenti da degenerazione termica, ma sembrano essere il giusto compromesso. Il mix ideale, secondo Pirelli, dovrebbe essere la sequenza media – hard – hard per chi ha i set a disposizione. La prima parte dovrebbe aggirarsi tra i 14 e i 19 giri per poi spezzare in due tronconi la restante sezione dei 56 giri in programma.
Con uno stint centrale che porta il pilota fino a circa il 35° giro si può installare un secondo set di pneumatici a banda bianca per arrivare fino alla bandiera a scacchi. Ma questa strategia è disponibile per coloro i quali hanno conservato due treni di gomme dure per la gara: McLaren, Williams, Alfa Romeo, Haas e AlphaTauri.
Chi ha due mute di coperture C3 nuove le userà, con ogni probabilità, nel primo e ultimo stint. Questa è un’opzione valida per i ferraristi, per il duo della Red Bull e per gli alfieri della Mercedes. Tra l’altro, stando a quanto riferito dal gommista italo-sinico è proprio questa l’opzione leggermente più veloce. Anche se è quella che comporta i maggiori rischi del degrado. Situazione che in Ferrari potrebbero soffrire visto il crollo avuto da Charles Leclerc nella gara breve di ieri.
C’è la possibilità di usare anche la gomma soft in una tattica che prevede l’utilizzo di tutte e tre le mescole a disposizione. Chiaramente la cosa è possibile se i livelli di degrado risulteranno più bassi del previsto, ma in linea teorica un po’ tutti dovrebbero tenersi alla larga dalla C4.
Una strategia a una sola sosta è ritenuta possibile, ma è improbabile che venga messa in atto da molti visto che comporterebbe un’amministrazione del prodotto così spinta da riflettersi negativamente sulle performance. Safety Car che occupano la pista per lunghi tratti potrebbero favorire questo piano tattico parecchio improbabile in condizioni normali.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Pirelli Motorsport