Analisi Tecnica

Gp Messico 2023/Red Bull vs McLaren: RB19 anteriore puntato e DRS meno efficiente. MCL60, EOSS e gestione gomme

Red Bull e McLaren si presentano in Messico più agguerrite che mai. Ad Austin la RB19 è parsa sensibile ai cambiamenti sul ride height dovuti ai bump presenti nella pista. McLaren, invece, seconda con la vettura numero 4 dopo la squalifica di Hamilton, ha sofferto un certo degrado delle mescole dovuto agli sforzi laterali. Una problematica che non si era mai palesata sulle vetture color papaya le quali, grazie al buon bilanciamento aero-meccanico di base, con i nuovi aggiornamenti portati in pista non avevano riscontrato problemi d’usura.

In questo weekend l’entità degli sforzi laterali sulle gomme non sarà importate. Le uniche curve che potrebbero creare qualche grattacapo in tal senso sono quelle del settore centrale. Parliamo di una variabile sulla quale potrebbe incidere la gamma di coperture portate in pista da Pirelli. Si tratta di uno step più morbido rispetto al 2022: C3, C4 e C5.


Gp Messico 2023/Anteprima Red Bull RB19: l’aria rarefatta non esalta l’efficienza, il grip meccanico sarà determinante

In terra messicana Red Bull potrà ritrovare parte del vantaggio perso in Texas a causa delle altezze da terra più alte. La pista di Città del Messico, infatti, non presenta particolari sconnessioni dell’asfalto. La vettura di Milton Keynes può dunque “recuperare” carico aerodinamico dal fondo grazie ad un effetto venturi più potente. Sarà invece minore il vantaggio che proviene dall’utilizzo del DRS, uno dei punto forti dei campioni del mondo. La “facilità” di perforare l’aria dovuta alla rarefazione dell’ossigeno, quindi, permetterà agli avversari di poter accorciare il gap.

Un fattore chiave per le RB19 sarà sicuramente l’assetto puntato sull’anteriore. È noto come questo tipo di mesa a punto esalti lo stile di guida di Verstappen. Il talento di Hasselt riesce ad avere una precisione in inserimento maggiore rispetto agli altri piloti e contestualmente è in grado di controllare le fasi d’uscita dalle curve grazie ai settaggi sul differenziale posteriore e all’utilizzo del gas. Nei tratti più guadati la vettura progettata da Adrian Newey riuscirà ad esaltare il proprio grip meccanico recuperando parte del vantaggio perso nei rettifili.

ala posteriore Red Bull RB19 – Gp Messico 2023

L’iterazione sospensivo-telaistica concede ai bolidi austriaci un buon ottimo bilanciamento nelle curve lente, in particolar modo se sono sono in successione come per il circuito dedicato ai fratelli Rodríguez. La compostezza della vettura colorata blue racing aiuta altresì nel trasferimento di carico laterale, gestito da una rigidezza più elevata delle barre anti-rollio. La RB19 monta una specifica high downforce accoppiata ad una beam wing che genera la massima spinta verticale.

Parliamo di una setup che offrirà il carico aerodinamico necessario per affrontare al meglio il T2. Per di più pare che verrà testato un nuovo fondo durante il weekend, aggiornamento in funzione 2024. Il pavimento potrebbe essere montato nel corso delle Fp1, ma non è assicurata la sua permanenza per l’intero fine settimana.


Gp Messico 2023/Anteprima McLaren MCL60: velocità di punta più elevate e tubi di pitot per verificare l’andamento dei flussi

Per quanto riguarda McLaren, le ultime prestazioni in pista hanno portato un boost al morale nella rincorsa prestazionale verso Red Bull. Sebbene in Texas il team di Woking abbia sofferto nella mera amministrazione delle gomme, Verstappen non è riuscito a scappare via. Per di più, i risultati delle ultime qualifiche hanno permesso a Norris e Piastri di competere con tre volte campione del mondo in carica.

Lo “svantaggio” della RB19 in rettilineo diventerà un beneficio per la MCL60 a livello di velocità massime. Il problema della vettura color papaya, irrisolto anche a valle degli aggiornamenti portati nel corso della stagione, è l’incapacità di penetrare al meglio l’aria in rettilineo. Sicuramente i tecnici della storica squadra britannica saranno al lavoro nella nuova galleria del vento per migliorare tale difetto, ma per questo weekend McLaren potrà contate con un’alleato: l’aria più rarefatta per avere una EOSS migliore.

L’ala posteriore della McLaren MCL60 – Gp Messico 2023

Tramite le immagini scattate dal collega Albert Fabrega, si nota come McLaren presenti una specifica mono pilone ad alto carico aerodinamico. La presenza di una “rastrelliera” formata da sensori a tubi di Pitot verrà utilizzata durante la prima sessione, per raccogliere dati relativi ai flussi d’aria che investono la monoposto attraversata da una bassa percentuale d’ossigeno, col l’obiettivo di comprendere la quantità effettiva di carico generata.

Concentrandosi sulla meccanica, aspetto cruciale per 2/3 della pista, lo schema pull-rod all’anteriore della MCL60 aiuterà non poco nelle fasi di inserimento. Il tirante che caratterizza la sospensione all’avantreno delle vetture messe a confronto in questo scritto, può inoltre lenire il sottosterzo. Evitare lo scivolamento anteriore sarà senza dubbio importante soprattutto nel T3, dove le gomme soffrono il leggero banking presente all’interno dello stadio.

Come sempre solo la pista ci dirà chi tra questi due team la spunterà a livello prestazionale. Red Bull, è ovvio, resta la chiara favorita. Il terzo incomodo potrebbe essere Mercedes che grazie agli aggiornamenti portati ad Austin ha aumentato parecchio la downforce generata dal corpo vettura. Una W14 che come la MCL60 troverà beneficio dalla minor resistenza dell’aria migliorare la propria EOSS.


Autori: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo – Alessandro Arcari – @berrageiz

Immagini: Albert Fabrega – @AlbertFabrega

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Pubblicato da
Zander Arcari