Animale da gara. Questa è forse l’etichetta più calzante che si può affibbiare alla Mercedes W14. Le caratteristiche innate sono dure da modificare: la vettura anglotedesca soffre sul giro secco ma sa esaltarsi quando le distanze si dilatano. E sovente lo fa con Lewis Hamilton, uno che nell’amministrazione delle gomme è un vero cattedratico.
Il weekend del Gp del Messico si può sintetizzare con l’incipit di questo scritto. La vettura nera si comporta all’esatto opposto della Ferrari che ha fatto urlare di gioia i suoi tifosi durante le qualifiche ma che si è afflosciata in 71 giri in cui ha lottato con gli pneumatici. Nature diverse che tutto sommato arrivano a risultati simili visto che il distacco – di 22 punti – resta invariato a valle di una gara in cui Hamilton si è tolto anche lo sfizio del giro veloce che è valso un prezioso punticino suppletivo.
Dopo un sabato opaco l’obiettivo del clan di Brackley era quello di non perdere terreno sulla Ferrari. Detto, fatto. Ma solo grazie a Lewis perché Russell, ancora una volta, in gara ha smarrito la verve. Ad oggi – è questa l’amara fotografia – il pilota di King’s Lynn non sembra ancora essere maturo per sobbarcarsi il team sulle spalle.
Tornando alle prestazioni offerte in gara, la W14 ha mostrato un buon ritmo generale con i piloti che hanno mantenuto un delicato equilibrio tra le temperature delle gomme, quelle dei freni e quelle della power unit su un tracciato dalle caratteristiche uniche stante la quota di oltre 2000 metri. Alla fine dei lavori Lewis ha chiuso in seconda piazza, Russell in sesta dopo aver lottato con le coperture che non riusciva a tenere nella corretta finestra d’esercizio.
Proprio con George si apre il balletto delle dichiarazioni del clan Mercedes. “Mi sentivo davvero bene in macchina, il ritmo c’era. Questo è un aspetto positivo del fine settimana. Ero proprio dietro a Carlos quando i miei freni si sono surriscaldati. Eravamo preoccupati di arrivare alla fine, quindi ho dovuto fare marcia indietro ed è lì che ho perso tutta la temperatura delle gomme e non sono riuscito a riportarle nella finestra giusta”.
“È stato come guidare sul ghiaccio per gli ultimi 20 giri, quindi sono contento di essere riuscito a finire in sesta piazza. Un altro weekend difficile per noi, ma la macchina si stava comportando bene. Abbiamo solo bisogno di avere dei fine settimana puliti e mostrare costanza. Sono fiducioso che ci riusciremo. Non vedo l’ora che arrivi il Brasile e spero che anche lì mostreremo un buon ritmo; speriamo di essere in grado di lottare per il podio”.
Tutto è filato liscio sulla vettura gemella. “E’ un grande risultato considerando che siamo partiti dalla P6 – ha osservato un raggiante Hamilton – E’ stata una giornata fantastica per la squadra. Abbiamo spinto al massimo e sono orgoglioso di tutto il team per il lavoro svolto. Sono state un paio di settimane difficili per noi, quindi è bello riprenderci”.
“La macchina è stata migliore, il ritmo era forte. L’auto era ben bilanciata e siamo riusciti a gestire bene le gomme. Abbiamo scavato molto a fondo questo weekend per migliorare il setup. L’abbiamo fatto bene, il risultato della gara mostra il duro lavoro che tutti i membri del team hanno fatto per raggiungere questo obiettivo. Ora non vedo l’ora di arrivare in Brasile e spero di continuare così”.
Dopo la bandiera rossa, col vantaggio delle gomme medie nuove, qualcuno aveva pensato che Hamilton potesse impensierire Verstappen. Troppi, però, erano i giri da dover completare per vedere la bandiera a scacchi. Il britannico ha dovuto più amministrare il vantaggio su Leclerc (superato con un manovra potenzialmente rischiosa visto che Lewis ha messo le ruote dell’asse destro sull’erba, ndr) che pensare ad aggredire il tre volte iridato della Red Bull.
Toto Wolff non faceva parte del partito degli ottimisti e ha accolto con gran soddisfazione la piazza d’onore: “Avevamo una macchina forte, quindi siamo contenti del risultato e questo ci dà fiducia. Una volta che Lewis è riuscito a entrare in aria libera i tempi sul giro sono stati buoni e ha fatto un ottimo lavoro visto che è riuscito a ottenere il giro più veloce anche alla fine della gara. Il ritmo c’era e questo è positivo per noi sulla scia delle ultime due gare”.
“La gestione delle gomme su questa pista è delicata: pochi gradi di temperatura dell’asfalto e le auto escono fuori dalla finestra. George purtroppo ha completamente esaurito le gomme, quindi è stato difficile per lui difendersi. Non sappiamo ancora come ci comporteremo in Brasile la prossima settimana. Manterremo i piedi per terra, faremo del nostro meglio e speriamo di essere in grado di lottare davanti”. Ha così chiuso Wolff che sa che il secondo posto non è ancora in archivio e che Interlagos può essere un momento chiave.
Andrew Shovlin, ha sottolineato come il team non abbia avuto un weekend facile e che abbia dovuto fare gli straordinari per tenere le gomme nella giusta finestra. “Ripartire da qui dopo aver eguagliato la Ferrari in termini di punti, viste le nostre posizioni in griglia, è incoraggiante”, ha spiegato il tecnico. “La macchina funzionava bene, stavamo gestendo i freni e sistemeremo questo aspetto per il prossimo anno. Possiamo migliorare in questo, lavoreremo sodo per prepararci alla gara sprint il prossimo fine settimana in Brasile”.
San Paolo evoca dolcissimi ricordi per la Mercedes visto che l’anno scorso fu doppietta complice anche una giornata no per la Red Bull. Ripetersi sarà difficile, ma il tracciato brasiliano è spesso stato un palcoscenico amico per imprese epiche di cui si è reso protagonista Hamilton. Chissà che la storia non possa ripetersi.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG F1 Team