Formula 1

Mercedes tra tensioni presenti e dilemmi tecnici futuri

La voce del padrone. Quanti di voi, specialmente quelli con qualche anno in più e con la passione della musica, hanno immediatamente pensato al logo della casa discografica che raffigura un Jack Russell Terrier intento ad ascoltare i suoni che provengono dalla tromba di un grammofono? Anche se l’immagine è suggestiva e poetica, non s’intende parlare di note e pentagrammi. Quello a cui ci si riferisce è il canto di chi tira le fila in casa Mercedes.

Dopo due gran premi passati in convalescenza a seguito di un intervento programmato ad un ginocchio, Toto Wolff ci rimette faccia e corpo in occasione del Gran Premio degli Stati Uniti, round n°18 del campionato del mondo di F1 2023 che vede coinvolta proprio la Stella a Tre Punte in uno degli ultimi duelli che hanno ancora senso di esistere: la seconda piazza in entrambe le classifiche.

Per la posizione d’onore nella classifica piloti la partita sembra potersi giocare tra Sergio Perez, Lewis Hamilton e Fernando Alonso (solo facendo parlare la matematica perché le tendenze per l’asturiano dicono ben altro), con le incursioni dei due ferraristi meno probabili stante il distacco che si registra ora. 

La Mercedes W14 di George Russell tiene agevolmente a bada le Ferrari durante le fase iniziali della Sprint Race del Gp di Qatar

Il campo risulta essere più ampio per quanto attiene la corsa alla posizione d’onore nella coppa costruttori. Qua sono quattro i team che compileranno la pratica: Mercedes (326), Ferrari (298), Aston Martin (230) e McLaren (219). La squadra di Brackley ha perso una bella occasione per allungare definitivamente in Qatar con Lewis Hamilton e George Russell a giocare all’autoscontro


Mercedes vuole rimuovere le scorie qatariote

Losail non è stato un episodio singolo se vogliamo essere puntuali nelle valutazioni. Forse è un caso, ma con l’assenza di Toto Wolff certe dinamiche più o meno nascoste sono deflagrate in casa Mercedes. L’assenza del grande boss, il “padrone” di cui all’inizio di questo scritto, si è sentita anche a Suzuka quando il fuocherello s’era acceso.

Bisogna ricordare che le prime scintille s’erano avvertite a Marina May, quando la W14 era stata la vettura più veloce in pista. Il “44”, pur non avendolo apertamente affermato, riteneva di dover essere favorito dal team in virtù di un passo gara nettamente più solido del rivale interno nelle ultime fasi.

Losail è sembrata la chiusura di un cerchio rovente. Il botto col quale Lewis si è autoescluso dalla gara condizionando quella del compagno di squadra è l’ennesimo scricchiolio sinistro in vista della prossima stagione. Non c’è ancora una frattura sistemica, ma di certo è necessario estinguere il rogo prima che sia troppo tardi. Hamilton e Russell ci hanno messo del loro nel fare i pompieri perché subito dopo la gara hanno mostrato maturità e intelligenze, ma è dall’alto che deve arrivare il diktat. 

A questo punto serve tutta l’arte diplomatica e dirigenziale del timoniere viennese che deve rendere noti ai piloti gli obiettivi e le strategie per raggiungerli, chiedendo sacrifici ove necessari e soprattutto ottenendo collaborazione. Wolff, in poche parole, deve fungere da caposquadra dei vigili del fuoco per evitare che tensioni striscianti deflagrino l’anno prossimo quando il team è chiamato ad uno sforzo tecnico elevatissimo per provare a recuperare terreno su una Red Bull che, a Losail, ha dimostrato una volta ancora di possedere ancora un bel margine di sicurezza sulla concorrenza. 

James Allison e Toto Wolff (Mercedes AMG F1 Team)

Provare a calmare le acque è proprio ciò che Wolff ha fatto in vista della gara che si disputerà al Circuit of the Americas e dalla quale, in Mercedes, non si aspettano le stesse performance sciorinate in Qatar. “L’ultimo round in Qatar è stato un esempio di quello che sarebbe potuto essere. Come squadra non vuoi mai vedere le tue auto scontrarsi. È stato frustrante lasciare molti punti sul tavolo, soprattutto perché il ritmo della macchina era forte”.

È stato incoraggiante vedere come hanno reagito i piloti e il team. Sia Lewis che George sanno che la squadra viene prima di tutto e non hanno mai intenzione di metterla a repentaglio. Sono sicuro che cresceremo tutti da questo momento. Ora siamo concentrati su Austin e ci assicuriamo di ottenere il massimo da ogni fine settimana“, ha spiegato Wolff in tono accomodante. 

D’altro canto questo modo di affrontare le cose era stato già individuato dal direttore delle comunicazioni della Stella a Tre Punte, quel Bradley Lord che nelle ultime due gare ha sostituito in alcune mansioni proprio Toto Wolff. “Penso che esperienze come quella del 2016 e altre che abbiamo avuto nel corso degli anni ci diano strumenti per capire come affrontare certi momenti come squadra. Impariamo e lavoriamo anche attraverso essi”, aveva spiegato l’inglese.

C’è tensione competitiva tra i due driver, ma è esattamente quello che vogliamo nel team per farci andare avanti”. Una tensione sportiva che termina in pista visto che i due sono molto collaborativi, come ha ammesso James Allison, quando si deve lavorare per lo sviluppo della vettura individuando i limiti e le caratteristiche della stessa. A proposito di ciò, Mercedes farà evolvere ulteriormente la vettura che ad Austin avrà un fondo nuovo.

Il COTA è una delle piste moderne più impegnative e una vera emozione per i piloti. Porteremo un fondo modificato, che è l’ultimo aggiornamento significativo che porteremo in pista quest’anno. Speriamo che porti un piccolo guadagno, ma soprattutto è un’altra pietra miliare nell’impostare il nostro percorso di sviluppo per la W15“, ha chiuso Wolff.

Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1) – Gp Qatar 2023

Mercedes: in Texas per sperimentare

Sebbene in Texas ci sarà un solo turno di libere a causa del sabato sprint, Mercedes intende introdurre un nuovo elemento in quel percorso conoscitivo che serve a gettare le basi della vettura che affronterà le 24 gare della prossima stagione. James Allison ne ha dato conto la settimana scorsa smorzando però gli entusiasmi e tenendo basse le aspettative.

Non sarà un enorme passo avanti. Dovremmo guadagnare qualcosa in termini di tempo ma ci interessa raccogliere dati per capire se la direzione presa è quella giusta. Cercheremo di eliminare il porpoising che continua ad esserci seppur in maniera ridotta. Sicuramente quello del bouncing è un fenomeno legato molto anche al vento e ad altre condizioni particolari”, ha concluso l’ex Ferrari.

Prosegue, dunque, la politica del binario duplice in casa Mercedes. Da una parte il tentativo di chiudere in entrambe le classifiche in seconda piazza tenendo a bada le irruenze dei due piloti e ottimizzando il materiale che si ha a disposizione; dall’altro lato la necessità, sicuramente più impellente, di definire un progetto competitivo in vista di un 2024 che non può essere un altro anno di transizione.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Mercedes AMG

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Diego Catalano