Mercedes: sta lottando per il secondo posto nella classifica costruttori. L’obiettivo è concreto ma non dovesse arrivare poco male. Il reale target della scuderia tedesca è progredire. Per farlo i tecnici di Brackley stanno cercando di aggiornare il più possibile la W14, vettura già ampiamente modificata sulla base del concetto “zero pod”. Parliamo di un’impostazione abbandonata dopo un anno e mezzo di tiritera, in quanto i mirabolanti vantaggi della concezione “slim” sono rimasti sulla carta senza mai fare presenza in pista. James Allison è tornato al comando tecnico della squadra e le cose hanno iniziato a migliorare.
La casa della stella a tre punte non sta attraversando un buon momento. La vittoria latita dalla passata stagione e ultimamente, sebbene il pompiere Wolff faccia di tutto per spegnere gli incendi, il rapporto tra George Russell e Lewis Hamilton, quasi impeccabile fuori dalla macchina, pare un po’ troppo teso sotto certi aspetti. Troppe incomprensioni tra i due, scontri in pista e visioni differenti sul futuro a breve termine. All’interno di questo scenario non è mai facile esprimersi, questo malgrado il gruppo di lavoro faccia di tutto per raggiungere sempre il massimo risultato.
Austin è un tracciato particolare. Uno dei pochi “tilkodromi” ben riusciti, potremmo dire. Un circuito che offre diversi spunti tecnici visto le diverse tipologie di curve presenti nella pista a stelle e strisce. Parliamo di uno scenario competitivo dove Mercedes pensa di potersi muovere abbastanza bene. Questo considerando che ad esempio, parlando del T1, il susseguirsi di curve ad alta velocità di percorrenza con diversi cambi di direzione, potrebbe essere gestito bene dalla W14. Vetture che durante le ultime gare ha mostrato un certo miglioramento sotto questo aspetto.
Quello che preoccupa di più riguarda il settore centrale. Il lungo rettilineo non si sposa propriamente con le caratteristiche della monoposto total black. L’efficienza aerodinamica è molto importante in questo tratto e la vettura tedesca, come sappiamo, specie se messa a paragone con Red Bull e Ferrari, paga un certo gap prestazionale che di riflesso incide sui riscontri cronometrici. Una messa a punto ottimale dovrà fare presenza, pertanto, fattore che inevitabilmente dovrà essere amministrato al meglio per offrire la miglior versione di se.
Come detto Mercedes non si ferma. La factory britannica dove vengono prodotti gli update ha recentemente sfornato una nuova componente. Si tratta di un ulteriore versione del fondo, elemento cruciale per la generazione del carico aerodinamico delle wing car. Il pavimento può essere definito come uno dei punti deboli dell’auto ex grigia. La struttura vorticosa in arrivo dall’avantreno viene assimilata da questa componente che si incarica di indirizzare i flussi verso il retrotreno. Proprio in questa fase si crea un certa instabilità a determinate velocità che troppo spesso ha messo in crisi i riscontri cronometrici.
L’obbiettivo degli ingegneri Mercedes mira a finalità molto semplice: stabilizzare la piattaforma aerodinamica e far lavorare meglio il diffusore della monoposto. Come dichiarato dallo stesso team principal austriaco sarà l’ultimo aggiornamento di rilievo, in quanto la spietata scure del budget cap non consente di produrre nuove parti dell’auto a profusione. Secondo le informazione raccolte dalla redazione di Formula Uno Analisi Tecnica vige un certo ottimismo in tal senso.
I calcoli ottenuti al simulatore sono molto buoni. Il guadagno atteso, frasi di circostanza a parte, dovrebbe essere buono. Per di più il reshaping del pavimento andrà analizzato in ottica 2024. Sì perchè esattamente come succede per la storica scuderia di Maranello, anche i tecnici britannici stanno sperimentando. Lo fanno per racimolare ulteriori elementi che possano in qualche modo contribuire alla definizione del percorso di sviluppo sulla W15. Una curva di apprendimento che dev’essere necessariamente percorsa al meglio per continuare a nutrire l’anelito tanto bramato: tornare di prepotenza nella mera lotta al vertice nella prossima campagna agonistica.
Nel mentre sebbene non di vitale importanza, l’intento mira a tenere lontano il Cavallino Rampante. Nell’arco della stagione in corso abbiamo potuto constatare come le due squadre abbiano a turno performato meglio dell’altra. Un’altalena prestazionale dove la discriminante principale che ha definito la performance è stato il layout. Il resto lo ha fatto la capacità di minimizzare i difetti della propria auto e al contempo la bravura nell’ottimizzare i punti forti. Aspetto sul quale, e ci buttiamo dentro pure le strategia di gara, Mercedes prende un voto più alto analizzando i diciassette appuntamenti iridati andati in scena sin ad ora.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Mercedes AMG F1 Team