Ferrari SF-23, una vettura difficile da capire. Ci provano da un bel po’ tecnici, ingegneri e piloti ma i risultati sono sempre altalenanti. In Texas l’auto italiana ha addirittura conquistato la pole, mentre in gara tutti i limiti sul passo con i serbatoi pieni hanno fatto presenza. Per di più la strategia sciagurata sulla numero 16 ha distrutto la prova del monegasco. Per lo meno, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, Sainz ha mostrato un passo discreto, salendo alla fine della corsa sul terzo scalino del podio.
Feedback sottobraccio il Cavallino Rampante si presenta in Messico con tante speranze. Senza dubbio il layout nasconde parecchie insidie oltre alla variabile altitudine che di fatto incide su raffreddamento, power unit e aerodinamica. Tutti aspetti decisivi all’interno di uno scenario competitivo complicato. La messa a punto della rossa prevede il massimo carico al retrotreno, condizione di fondo che solitamente mette in crisi il front end sbilanciando la piattaforma aerodinamica.
Proprio per questa ragione il team di Maranello ha studiato con cura il setup al simulatore, convinto di poter metter giù un’impostazione fattuale limitando al massimo il sottosterzo. Il ritorno al format classico con le tre sessioni di prove libere aiuterà non poco nella ricerca della messa a punto ideale. Per il resto, lato motoristico, l’unità di potenza 066/10 dovrebbe offrire qualche beneficio grazie ad una particolare impostazione.
I ferraristi stanno salendo in macchina dopo aver espletato vari conciliaboli con i propri ingegneri. Tutto è pronto, insomma. Sono in atto i consueti controlli alle vetture: power unit, sistema ibrido, impianto frenante e trasmissione. Le condizioni meteo sono buone: 22,1 °C la temperatura dell’aria, 37,4 °C quella dell’asfalto. Umidità al 52%, 1.4 Km/h l’intensità del vento che soffia dal quadrante est.
Le rosse scendono in pista con le Pirelli proto. Si cura in modo particolare il warm up, mentre il cambio è settato sulla solita posizione GX3. Molti i consigli per gli alfieri della rossa in questo outlap. Si passa alla mode push e si parte per il primo tentativo lanciato. Si nota facilmente la tanta prudenza richiesta in questo primo run con la pista ancora verde. Il grip è ancora parecchio basso. Dopo un cool down lap si passa ora su Engine 4 per il prossimo intento.
Il traffico è parecchio e non è semplice gestirlo. Durante il giro di raffreddamento gomme arrivano diverse raccomandazioni in merito alle impostazioni in frenata e all’utilizzo del differenziale a centro curva. Il pompaggio aerodinamico in questa fase è molto basso, quasi assente. Si nota un leggere atteggiamento sottosterzante specie nel T3, in parte dovuto alla scarsa aderenza dell’asfalto. In generale, per il momento, le rosse sembrano avere un bilanciamento accettabile.
In radio si parla parecchio di velocità minime. La necessità di trovare la giusta rotazione nei tratti più guidati impera, così come la rapidità in percorrenza nel T2. Sainz non è particolarmente contento della sua prestazione, sostenendo che oltre al sottosterzo pure il sovrasterzo ha fatto presenza. Lo spagnolo torna ai box chiedendo una modifica sul setup della vettura. Al contrario Charles preferisce testare ancora la SF-23 cecando di avvicinarsi al limite dell’auto.
Tenendo presente che in questo primo run le mescole utilizzate erano prototipi della Pirelli 2024, attendiamo la prossima sgambata in pista per avere riscontri più probanti. Anche il monegasco imbocca la pit lane. Nell’inlap realizza diversi test a velocità costanti per raccogliere dati importanti sull’aerodinamica. Dopo una breve pausa nella quale sono arrivati alcuni ritocchi sulla messa a punto (sistema sospensivo) delle rosse, i ferraristi abbandonano nuovamente la corsia box.
Questa volta le due SF-23 passano direttamente alle Soft. Il primo a calcare nuovamente l’asfalto è Leclerc. Tanta attenzione sulla track position visto che il traffico non amministrato alla perfezione potrebbe rovinare la tornata. Espletata l’attivazione delle mescole si passa alla mode push e si parte. Le rivoluzione del propulsore a orecchio sembrano più alte nel T1. benchè l’extra grip delle Pirelli a banda rossa si faccia senz’atro sentire, nell’ultimo settore il monegasco smanetta parecchio sul volante.
Charles effettua un doble cool down lap con passaggio in pit lane per realizzare un partenza da fermo alla fine della corsia box. Marcos suggerisce l’utilizzo delle configurazioni pre mappare tramite il toggle destro dietro al volante nel T2. Si tratta di massimizzare il rendimento nelle curve medio-veloci in appoggio. Nel mentre arrivano brutte notizie dal garage dell’iberico: la numero 55 ha sofferto un problema idraulico. Resta da capire se il madrileño potrà tornare in pista o sarà costretto ad alzare bandiera bianca in queste Fp1.
Per fortuna sembra che Carlos possa tornare a girare. Il motore è acceso in questo momento e finalmente viene dato il segnale. Soft anche per lui per questo secondo run. Nel frattempo un commento sulle prestazioni di Leclerc. In più di un’occasione all’apice delle curve il monegasco è stato costretto ad aprire la traiettoria per correggere un atteggiamento sovrasterzante. Due tentativi push e via nel garage. Sainz invece si lancia ora. Nel suo primo tentativo arriva largo allo stadio e decide pertanto di alzare il piede.
Adami cerca di consigliarlo per il meglio mentre raffredda le gomme. Lo spagnolo si auto corregge a livello di impostazioni, considerando una diversa mappatura relativa al differenziale nel T3. Anche lui come Charles passa dalla pit lane nel doppio cool down lap, effettua una practice start e riparte. Nel frattempo Leclerc, tornato ai box, dopo un ritocco all’ala anteriore torna in pista con le Hard. Si procede pertanto a una mini simulazione passo gara, con ogni probabilità. Tornando a Carlos, in ritardo nel programma di lavoro per il problema sofferto, l’iberico decide di non concludere il suo secondo tentativo giudicando sufficienti i feedback raccolti.
Anche lui come il compagno effettua una breve sosta per poi passare alle prove high fuel. Con alto quantitativo di carburante a bordo la vettura dell’ex Alfa Romeo pare stabile senza avere il bisogno di correggere nessuna traiettoria. Anche Sainz monta le Pirelli a banda bianca per testare la sua SF-23 con più benzina. Come per il suo teammate l’atteggiamento della rossa sembra più mansueto.
Da notare come inanellati 4 giro viene chiesto ai ferraristi di raffreddare le componenti interne della vettura tramite la pratica del lift and coast. Parliamo di un provvedimento reiterato. In collusione l’ultimo commento: per quanto concerne le simulazioni sul giro secco abbiamo notato una certa facilità nel perdere il posteriore in fase di inserimento nel raggiungere l’apice. Un atteggiamento non buono che però, nella mini simulazione con più carburante a bordo non si è notato. Al contrario con più peso le rosse sono parse più facili da guidare, decisamente meno nervose.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari