Glamour e questioni tecniche si intrecciano in un mix non proprio nuovo per la F1. Las Vegas è la sublimazione del modello Montecarlo. E non lo è necessariamente in senso positivo. Anzi. L’appuntamento, il terzo in terra statunitense, è la sagra dell’eccesso, tanto che Max Verstappen, uno che di peli sulla lingua proprio non ne ha, si espresso in termini molto critici circa la presentazione dei piloti definendola, testuali parole, una pagliacciata. I piloti Ferrari, invece, sono apparsi pienamente cooptati dal clima pazzo del GP più stravagante ed eccessivo dell’anno.
A dirla tutta, sia Charles Leclerc che Carlos Sainz sono sembrati piuttosto divertiti, quasi eccitati, da tutto il contorno scintillante che avvolge il tracciato che sorge tra i casinò del Nevada. E infatti, nelle classiche conferenze che precedono l’evento, prima di focalizzarsi sui fatti inerenti la pista hanno fatto menzione dell’atmosfera e dell’avvicinamento alla penultima tappa del campionato, forse la più attesa dell’intero calendario e da Liberty Media che vede sublimare la sua idea di F1. Ma non bisogna lasciarsi trarre in inganno.
Se proprio vogliamo dirla tutta, nelle parole di Leclerc la sfera pistaiola si tocca poco. Il monegasco, dopo il triple header Austin, Messico, Brasile non ha fatto ritorno in Europa: “Sono rimasto in America e nello specifico sono stato a Los Angeles dove mi sono rilassato e divertito. Ho ricaricato un po’ le batterie e sono pronto a tornare in macchina. C’è sempre una forte componente di show quando si gareggia da queste parti, sia che siamo in Florida, che in Texas o qui a Las Vegas”.
“Credo sia importante bilanciare sempre bene lo sport e lo spettacolo – ha osservato Charles – ma credo che sia normale essere un po’ più a favore dello spettacolo quando si va in scena a Las Vegas. La cerimonia di apertura dell’evento è stata straordinaria, come lo è stato vedere già tanta gente sulle tribune al mercoledì”. E su questo fronte si nota una differenza percettiva enorme rispetto a Verstappen che ha demolito il succitato happening con giudizi tranchant.
Non è la prima volta per Charles nella grande città del Nevada: “Ho corso una gara di kart qui una decina di anni fa, anche se ovviamente l’ambiente era completamente diverso. Poi mi è capitato di venirci a fare un po’ di festa e ora siamo qui per affrontare il primo Gran Premio da quarant’anni a questa parte a dimostrazione di come la popolarità della Formula 1 sia esplosa negli States recentemente. Sarebbe bello raccogliere un grande risultato per tutto il team questo fine settimana”.
Sul fronte tecnico la sfida principale sarà rappresentata dalle temperature che si preannunciano bassissime. Oltre, ovviamente alle novità di un layout mai testata in precedenza se non al simulatore. Su questo aspetto si è focalizzato il “16”: “Ci attende un circuito cittadino tutto nuovo e non vedo l’ora di scoprirlo. Domani nelle due sessioni di prove libere scopriremo molte cose, compreso se è vero che questa pista dovrebbe essere più adatta alla nostra macchina rispetto alle ultime sulle quali abbiamo gareggiato”.
Carlos Sainz, nel suo avvicinamento, si è lasciato coinvolgere da eventi di contorno. Martedì ha infatti trionfato nella Netflix Cup di golf insieme al professionista Justin Thomas ed è entrato nel paddock indossando la giacca a scacchi che gli è stata donata insieme al trofeo che poi è caduto rovinosamente rompendosi: “Devo dire che mi sono divertito molto. E’ stata una settimana divertente qui a Las Vegas. Ho giocato a golf, tutti ormai sanno quanto io sia appassionato. Vincere con Justin Thomas mi ha fatto piacere, anche se poi ho rotto il trofeo”.
Pista nuova per inedite sfide. Sainz ha poi parlato di quello che lo aspetta da domani con i primi due turni di prove libere: “Oggi non faremo il track walk che avevamo previsto, visto che sta diluviando (per il resto del weekend non dovrebbe più piovere). Però guarderò con molta attenzione i giri che la Safety Car farà per cercare di capire un po’ di più della pista rispetto a quello che abbiamo già imparato al simulatore”.
“Sarà importante essere subito a posto con la macchina, perché entrare in sintonia con la pista è fondamentale quando si affronta per la prima volta un circuito cittadino. Bisogna girare il più possibile, arrivare a sfiorare i muretti e prendere confidenza con le frenate che qui arrivano al termine di lunghi rettilinei e sono particolarmente insidiose. Ci aspetta una giornata intensa domani: la dobbiamo sfruttare nella maniera migliore.
Lo spagnolo ha provato a scendere più nel dettaglio delle sfide che attendono gli uomini in rosso: “Penso che la nostra macchina possa adattarsi al circuito. Magari la combinazione di curve 1 e 2 sarà complicata per noi, ma il resto della pista penso possa essere buono per la SF-23”. In effetti le particolarità della pista dovrebbero esaltare le doti della Rossa che vuole costruire un week end all’altezza delle attese dopo alcune gare costellate da problemi tecnici ed errori tattici.
Il tracciato è composto da tre lunghi tratti ad alta velocità di percorrenza intervallati da curve di vario genere. Non sarà facile individuare un assetto valido in poco tempo. La definizione dello stesso dipenderà dalla capacità dei tecnici di operare con i pochi dati a disposizione. Cruciale, pertanto, è stato il lavoro al simulatore al quale si sono spese molte ore nella speranza di aver estratto indicazioni importanti sulle aree in cui porre l’accento per ricercare la massima competitività.
Leclerc e Sainz, mettendo al centro dei loro pensieri il lato mondano di Las Vegas, hanno semplicemente voluto rispondere alle domande che arrivavano dai media presenti. Una sorta di bluff poiché, nella loro testa, sono ben note le priorità: al centro di tutto c’è la sfida con Mercedes e la volontà di chiudere al secondo posto proprio sulla sirena finale.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Scuderia Ferrari