Dunque, mancherebbe solo il timbro ufficiale per continuare a vedere Sainz e Leclerc in Ferrari oltre il 2024. In realtà noi di Formula Uno Analisi Tecnica ne avevamo parlato con largo anticipo tanti mesi fa, prendendoci pure schiamazzi e facili ironie di chi non sa che se le cose le sappiamo le diciamo. Sennò preferiamo stare zitti, piuttosto che sparare nel mucchio che tanto, prima o poi, ci si prende. Comunque, al netto del sassolino dalla proverbiale scarpa che mi volevo togliere, “habemus Papam”…saremmo al traguardo.
Ne ha parlato con sicurezza anche recentemente Leo Turrini, sarebbe insomma solo questione di tempo per l’annuncio ufficiale. E forse non sarà un caso che d’improvviso, il mega presidente Ferrari, svegliatosi da un torpore verbale che durava da non so quanto tempo, ha rilasciato un’intervista alla BBC (curioso che lo abbia fatto con gli inglesi e non con gli italiani ma vabbè), caricando la squadra e, in sostanza, confermandola in blocco. Compresi i piloti, quindi.
D’altronde, lo sapevano pure i sassi e le piste che, al netto di qualche ordinario dispettuccio fra compagni di squadra, cosa assolutamente fisiologica nel motorsport, non erano e non sono certo i piloti il principale problema Ferrari. Semmai è il reparto tecnico assieme al muretto. E dici poco. Mi soffermo un attimo su Leclerc. C’è chi dice da tempo, e con validi argomenti, che d’altronde Charles, anche se avesse voluto, non avrebbe potuto salutare Maranello. Dove andare? Questo era il dilemma.
Io invece ho sempre pensato che quando sei un pilota di tali qualità, sei tu a fare il mercato e, se ti liberi, qualche posto importante per te si materializza. Naturalmente posso sbagliare, ci mancherebbe. In ogni caso non avremo la riprova dell’una o dell’altra tesi. Il rinnovo arriverebbe infatti come naturale prosecuzione di un legame solido. Tuttavia, qui ci scappa l’inghippo…
Il rinnovo arriva con qualche ritardo, ma arriva con una pressione che sarà maggiore per Ferrari piuttosto che per Charles. Dal 2019 il nostro non ha mai avuto la possibilità di avere una monoposto che gli potesse permettere di lottare per il mondiale. Unica occasione a metà, il 2022. Poi sempre ad inseguire. E nonostante questo, soprattutto in annate disastrose, il monegasco, appena ha potuto, la zampata l’ha data.
Il problema, anzi la proverbiale patata bollente passa a Cardile e compagnia cantante. In pratica non possono più sbagliare. Una pressione che diventerà ancora più alta in caso di nuova monoposto “zoppa”. Detto questo, appena finita l’ultima gara, questa domenica, avremo un breve inverno e poi a febbraio si ricomincerà. Presentazioni, mini test striminziti e via.
La mia preoccupazione è che comincino a trapelare le solite indiscrezioni, per le quali a dicembre siamo sempre campioni del mondo (d’altronde Babbo Natale è di rosso vestito) ma poi, appena arrivano i primi test, ci scopriamo ad arrancare. Insomma, sarebbe utile che Federico Valvassore imponesse un bel silenzio e un bel basso profilo. Le rodomontata, le dichiarazioni roboanti e inutili lasciamole al passato. Per la Ferrari deve parlare solo la pista.
E, sia chiaro, se malauguratamente nel prossimo anno la vettura italiana non avesse i numeri per vincere il titolo, non ci dovremmo stupire se Leclerc e/o Sainz decidessero di approdare verso altri lidi. I contratti, d’altronde, in F1 hanno la stessa durata di una pole position. Valgono sino a che… sono validi.
Autore: Silvia Napoletano – @silvianap13
Immagini: Alessandro Arcari – @berrageiz – Scuderia Ferrari