Il rendimento della Ferrari SF-23 a Las Vegas ha stupito un po’ tutti. Sebbene ci si aspettava una rossa molto competitiva, nessuno immaginava che lottare per la vittoria fosse possibile. Proprio per questo la delusione di Leclerc a fine gara era grande: il monegasco sapeva che la possibilità di tagliare il traguardo prima di tutti era possibile ma, per diverse circostanze, lo scenario competitivo americano è risultato ostile al team di Maranello.
Chiusa la terza parentesi a stelle e strisce di questa campagna agonistica 2023, la F1 sbarca ad Abu Dhabi per il suo ultimo appuntamento iridato. Yas Marina è una pista peculiare, specie a seguito dei cambi sul layout che hanno reso il percorso mediorientale più “dipendente” da altri fattori tecnici. Per questa ragione, con alle spalle un anno in più di esperienza sul corpo normativo vigente, sarà interessante capire cosa succderà.
Senza dubbio Red Bull resta la favorita, su questo pochi dubbi fanno presenza. Tuttavia il Cavallino Rampante è convinto di poter disputare un fine settimana all’altezza. L’obiettivo è battere Mercedes e laurearsi vice campione del mondo di F1. LA configurazione aero della SF-23 prevede un’ala posteriore con profilo a cucchiaio, monopilone, utilizzata l’ultima volta in Austria. Parliamo di una specifica a medio carico che la rossa in linea generale gestisce bene.
In aggiunta dobbiamo menzionare la beam wing a doppio elemento per supportare la spinta verticale della vettura, con il flap superiore a corda ridotta. Sarà molto importante per Ferrari riuscire a bilanciare la vettura alla perfezione, scegliendo le altezze da terra corrette sui due assali. Considerando l’asfalto liscio e privo di bump, l’operazione non dovrebbe presentare particolari problemi tecnici.
Per la prima sgambata in terra araba del fine settimana, Ferrari mette in macchina Robert Shwartzman al posto di Charles Leclerc. il pilota di origini russo-israeliane cercherà di familiarizzare con la vettura italiana raccogliendo più dati possibili. Mentre Carlos lavorerà sulla messa a punto per indirizzare il lavoro nella corretta direzione. Queste le condizioni meteo attuali: 28,1°C la temperatura dell’aria, 42,2°C quella dell’asfalto. Umidità al 58%, 2.2 Km/h l’intensità del vento che soffia dal quadrante sud.
In questo momento stanno andando in scena i soliti controlli alle monoposto: power unit, trasmissione, impianto frenante e sistema ibrido. Tutto è pronto per scendere in pista, si attende solo il semaforo verde. Le due rosse abbandonano la corsia box. Ambedue montano un set di Pirelli a banda rossa, con la vettura 39 che presenta una vistosissima rastrelliera al retrotreno. numero Si cura particolarmente il warm up, anche considerando lo scarso grip della pista.
Il motore endotermico è settato sulla mappatura 12 per effettuare un paio di costant speed in sesta marcia. Dopodiché si passa a Engine 5 per preparare il primo push lap con la mode race inserita. Il cambio è settato sulla posizione GX3. Al termine della lunga retta parallela al traguardo si nota un leggero clipping negli ultimi metri, fattore normale considerando le basse mappature utilizzate in questo momento a livello ibrido.
Si passa ora alla modalità Engine 4, spostando il brake balance di qualche punto all’anteriore. Il tracciato è molto “verde” e per questo la prudenza si palesa. Adami suggerisce di frenare meglio alla 5, consigliando una mappatura differente sul differenziale a centro curva. Nel single cool down lap Shwartzman continua a realizzare test a velocità costante per poi rientrare ai box. Al contrario lo spagnolo spinge nuovamente per testare il livello di aderenza dell’asfalto.
Sebbene la SF-23 numero 55 sembra avere un bilanciamento buono il sottosterzo fa presenza specie nel T3. Tuttavia la gommatura scarsa del piano di riferimento va considerata. Carlos procede con un doppio giro per raffreddare le gomme e nel mentre, in radio, arrivano una pletora di informazioni su come gestire meglio la vettura. Una passaggio in pit lane e poi ancora pista, mode race e si parte nuovamente full gas.
Al momento la vettura di Sainz mostra alcune indecisioni nel raggiungere l’apice. Tuttavia non possiamo parlare di scarsa rotazione in quanto, come detto, il grip del manto stradale è scarso. Messa assieme la tornata l’iberico viene richiamato ai box. Nell’in lap si testa nuovamente la vettura a velocità costante. Dopo una breve sosta in garage Robert torna a calcare l’asfalto mediorientale, questa volta con l’obiettivo di spingere.
Il ventiquattrenne della rossa torna in pista con le Soft, lo segue due minuti più tardi il madrileño con le medesima mescole, dopo aver chiesto e ottenuto una modifica al ride height per stabilizzare ulteriormente la sua SF-23 e un cambio di carico sviluppabile all’avantreno. La numero 55 pare subito più docile soprattutto nel T3, dove in precedenza si erano notate le correzioni maggiori. Carlos sta mettendo assieme una mini simulazione high fuel. Saranno infatti ancora 5 i passaggi spinti senza alzare il piede dall’acceleratore. Si passa ora a Engine 1 per testare il propulsore.
Il muretto box nel mentre si complimenta con Shwartzman che malgrado abbia trovato molto traffico nel suo giro push, si avvicina al riscontro cronometrico del compagno. La prova high fuel di Carlos sta per terminare. Parliamo di un lavoro molto importante che il team ha deciso di realizzare sin dalle Fp1. In questa configurazione il bilanciamento pare buono, condendo all’iberico un handling “comodo”. Mentre il pilota originario dell’Israele prosegue la sua fase di apprendimento Sainz torna ai box per poi anch’egli rientrare nel garage.
Robert torna in pista per prima, qualche minuto più tardi, con un treno di gomme Soft nuove. Lo segue Carlos poco dopo. Robert prepara il giro e piazza un buon tempo, malgrado qualche sbavatura. Il suo tentativo è avvenuto in Engine 3. Il sostituto di Charles fa sapere che si è trovato piuttosto a suo agio con la vettura e ringrazia il muretto. Anche lo spagnolo termina il suo giro ottenendo un riscontro cronometrico in linea con il suo compagno.
Dopo un doppio cool down lap arriverà un ulteriore tentativo, l’ultimo della sessione. Shwartzman chiede se dopo il raffreddamento gomme la prestazione delle coperture sarà la medesima. Gli viene detto di realizzare un giro pulito perchè i compound non avranno lo stesso rendimento di prima. Dopo avere messo assieme il giro, il pilota con doppio passaporto, piuttosto eccitato dalla situazione, chiede e ottiene un ulteriore tentativo.
Nel frattempo anche Carlos spinge. Il tempo non si abbassa rispetto al corno precedente, tuttavia la maneggevolezza della rossa resta buona. In conclusione possiamo definire buono il primo riscontro della Ferrari ad Abu Dhabi. Parliamo di un programma di lavoro mirato, per massimizzare la messa a punto dell’auto modenese. Tra qualche ora, nelle Fp2, arriveranno ulteriori riscontri più fattuali.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari