Analisi Tecnica

Gp Abu Dhabi 2023/Anteprima tecnica Ferrari SF-23: minor impegno del front end e tanto grip longitudinale

La Ferrari SF-23 poteva vincere a Las Vegas. Il team di Maranello ci è andato davvero vicino anche se diversi fattori tecnici lo hanno impedito. Per di più, ancora una volta, la fortuna ha strizzato l’occhio alla scuderia di Milton Keynes che di fatto ha saputo sfruttarla a dovere. Ma tutto sommato, punizione verso Sainz alquanto ingiusta a parte, aspetto che ha inficiato negativamente verso il raggiungimento dell’obbiettivo considerando la competitività della rossa, il fine settimana statunitense può essere archiviato con soddisfazione.

Nemmeno il tempo di pensarci troppo su e l’ultimo appuntamento iridato di questa campagna agonistica 2023 si presenta. Abu Dhabi è un circuito composto da varie zone differenti. Sebbene nel terzo settore facciano presenza diverse curve a media e bassa velocità, nel tratto centrale troviamo due rettilinei che contribuiscono ad aumentare l’importanza dell’efficienza aerodinamica, uno dei temi che verrà messo al centro di questo fine settimana.

Le monoposto con un livello di drag minore potranno trovare un vantaggio nel caricare maggiormente le ali, senza peraltro perdere troppa top speed nei lunghi tratti ad alta velocità di percorrenza. Parliamo in primis di Red Bull ma anche di Ferrari. Il team di Maranello dovrebbe montare una specifica al retrotreno a media incidenza aerodinamica sommata a una beam wing più carica. Un “setup ibrido” di compromesso, in pratica.

Durante le Fp1, il graduale aumento del livello di aderenza dell’asfalto aiuterà in maniera progressiva la squadra italiana nel scegliere una specifica più scarica. Red Bull, al contrario, cercherà più carico per trovare trazione in uscita delle curve a media velocità. In linea generale, ad esempio curva 9 che si percorre a medio alta velocità, le due RB19 si adatteranno al meglio. Non essendoci vere e proprie curve rapide in appoggio, l’unica presente quella appena menzionata, Ferrari non dovrebbe soffrire una condizione tecnica limitante di base.

Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) a bordo della sua SF-23 – Fp3 – Gp Las Vegas 2023

Parlando dell’asfalto di Yas Marina possiamo dire che il manto è pressoché liscio e non ci sono bump che possano inficiare negativamente sull’abbassamento del fondo. Curare l’efficienza tramite le altezze da terra risulterà pertanto molto importante, con l’obiettivo di estrarre tanta spinta “verticale pulita” dal gruppo del fondo diffusore. Altro fattore che dovrebbe aiutare la storica squadra modenese.


Gp Abu Dhabi 2023: Ferrari SF-23 “cura” il sottosterzo. Tanto lavoro per stabilizzare la rossa

Dal punto di vista meccanico il bilanciamento sarà ancora una volta spostato verso il posteriore, in modo da produrre la necessaria trazione in uscita dalle curve lente. Mentre l’inserimento come a Las Vegas non sarà molto impegnativo, altro aspetto che dovrebbe favorire Ferrari nel contenimento del sottosterzo, elemento che l’anno passato fece presenza sulla F1-75 in quanto i tecnici adottarono una messa a punto eccessivamente “puntata” sull’avantreno. Il tutto venne curato avanzando di poco il centro di pressione, in altre parole aumentando l’incidenza dei flap frontali.

Su circuiti come quello arabo dove si necessità parecchio grip longitudinale la SF-23 ha sempre mostrato una buona competitività. I cambiamenti al layout effettuati durante gli ultimi anni hanno reso più rapide alcune zona, trasformando il tracciato in una pista più “stop and go”. Anche Red Bull e Mercedes cercheranno di spostare il più possibile il bilanciamento verso il retrotreno per generare grip in fase di trazione.

Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) in azione a bordo della sua Ferrari SF-23 – Gp Las Vegas 2023

Tenendo presente questo fatto, ricordiamo come nel 2022 alcune squadre, tra cui appunto quella di Brackley, patirono diversi grattacapi. Questo perchè malgrado l’assetto venne “trasferito” verso il retrotreno, la vettura tedesca continuava a mostrare un’impostazione troppo puntata sull’anteriore. L’esperienza maturata attraverso la raccolta dati senza dubbio aiuterà non poco per evitare uno scenario competitivo del genere. Medesimo discorso per Red Bull.

Nel complesso, tracciando un’ipotetico approccio ala pista che sorge sulle rive del Golfo Persico, Ferrari punterà molto nell’ottimizzare le zone ad alta velocità d percorrenza per garantire tanta EOSS. Senza contare il lavoro meccanico per favorire l’ottima trazione di cui dispone la rossa specie nel terzo settore. Tanto lavoro sulla stabilità della monoposto, pertanto, tenendo presente che evitare i problemi sofferti 12 mesi fa resta l’obiettivo principale.


Autori e grafici: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccolò Arnerich – @niccoloarnerich

Immagini: Scuderia Ferrari

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Pubblicato da
Zander Arcari