Analisi Tecnica

Ferrari, analisi tecnica: l’impronta competitiva della SF-23 si “accende” solo in determinate condizioni

Red Bull vince l’ennesima gara a Yas Marina mentre la Ferrari, nonostante il secondo posto di Leclerc, deve arrendersi alla Mercedes nella lotta al secondo posto nel campionato costruttori. Per appena tre punti infatti, le frecce d’argento si confermano come seconda forza nel mondiale, nonostante la scuderia di Maranello abbia performato decisamente meglio rispetto al team di Brackley nella seconda metà di stagione.

La gara si è conclusa con una macchina per squadra sul podio, fornendo un’immagine pressoché accurata dei valori in campo visti questo weekend. Può essere utile e interessante ripercorrere l’ultimo fine settimana delle tre squadre e analizzare le varie sessioni per capire come abbiano impostato il lavoro poi culminato con il podio della domenica.


Gp Abu Dhabi 2023/Venerdì: pochi giri e molta incertezza, Ferrari SF-23 sui long run, Red Bull e Mercedes studiano l’assetto sul push lap

La prima giornata di prove libere è stata senza dubbio una delle più insolite della stagione: le Fp1 hanno visto ben dieci giovani piloti prendere il posto dei titolari, con la Red Bull che addirittura ha lasciato entrambe le macchine rispettivamente a Jake Dennis e Isack Hadjar. Mercedes e Ferrari hanno tenuto in “panchina” solo uno dei due piloti di punta, con Vesti e Shwartzman al posto dei colleghi Hamilton e Leclerc.

Oltre al turnover la sessione si è tenuta come al solito con il sole ancora splendente, nonostante Fp2, qualifica e gara si svolgano in notturna. I riscontri raccolti nella prima sessione lasciano un po’ il tempo che trovano, anche se Russell ha concluso in vetta con un buon margine sul secondo. Sainz, settimo, ha passato buona parte della sessione a validare l’assetto studiato a Maranello, evitando quindi di cercare la performance. Le due Red Bull chiudono in un’anonima sedicesima e diciassettesima piazza.

Robert Shwartzman a bordo della sua SF-23 – Fp1 – Gp Abu Dhabi 2023

Calato il sole scatta il semaforo per le seconde libere, dove le vetture hanno avuto a disposizione solamente una ventina di minuti sui sessanta a disposizione: dapprima, a causa di un dosso, Carlos Sainz perde il controllo della sua SF-23 in percorrenza della tre, finendo contro le barriere e causando una lunga bandiera rossa. Poi tocca a Hulkenberg che sulla Haas colpisce il muro in uscita di curva 1, determinando una nuova interruzione.

Nel tempo rimanente, i vari team hanno cercato di massimizzare ogni secondo rimanente della sessione: il programma di lavoro ha pertanto previsto lo studio sul passo di qualifica, con Leclerc davanti a Norris e Verstappen nella classifica finale, mentre solo alcuni, tra cui Ferrari, hanno deciso di riprovare un giro lanciato a discapito dei consueti long run del venerdì.

Si chiude quindi la prima giornata di prove libere con un’incertezza pressoché totale: Ferrari sembra aver iniziato con il piede giusto, specialmente tramite Charles, dato che anche il passo gara sulle medie era parso senza dubbio buono. Red Bull, insolitamente attardata ma comunque nella mischia, non ha dedicato tempo alle prove high fuel. Infine Mercedes ai margini della top 10, con qualche segnale positivo nei long run con gomma media.

Gp Abu Dhabi 2023/Sabato: Ferrari e Red Bull fanno la differenza grazie a Verstappen e Leclerc

Durante le Fp3 diverse squadre hanno dedicato una buna fetta del tempo a disposizione per simulare il passo gara, sia per completare i riscontri ottenuti il giorno precedente, che per ottenerne di nuovi. Per il resto, i test su gomma rossa indicano nuovamente Russell come il più veloce, con Leclerc quinto, Verstappen solamente sesto e i rispettivi compagni di squadra fuori dalla top ten.

Per il campione olandese la sessione è stata forse una delle più tese dell’anno, tanto che per due volte ha richiesto grossi cambiamenti sulla messa a punto. Una prima modifica è stata apportata alle altezze da terra, mentre la seconda ha visto i meccanici Red Bull mettere mano sulla barra antirollio anteriore. Generalmente in Fp3 si giunge con un set up ormai definito. Risulta insolito vedere Max stravolgere l’assetto prima delle prove ufficiali.

Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) a bordo della SF-23 – Gp Abu Dhabi 2023

La qualifica fornisce sorprese già dal Q1: Carlos Sainz non riesce a passare il taglio e si deve accontentare della sedicesima posizione. Nel Q2 è il sette volte iridato Lewis Hamilton a rimane escluso classificandosi in undicesima piazza. Il Q3 consegna per la dodicesima volta la pole position a Max Verstappen, davanti a uno splendido Leclerc autore di un giro fenomenale. In seconda fila Norris e Russell, mentre Perez delude nuovamente chiudendo nono.

Uno sguardo più attento ai giri veloci dei piloti più rapidi delle rispettive squadre, mostra come la Red Bull RB19 sia globalmente la vettura con più prestazione. Parliamo di un aspetto che ovviamente non stupisce affatto considerando l’intera annata. Tuttavia la differenza, almeno sul giro singolo, non è poi così marcata:

Verstappen17.15135.89430.4001:23.445
Leclerc17.21335.98630.3851:23.584 (+0.139)
Russell17.09736.23630.3651:23.788 (+0.343)

In nessuno dei tre settori la RB19 fa una netta differenza, ciononostante alcune scelte dei piloti sommate a doti e difetti intrinsechi delle monoposto hanno determinato i distacchi finali: Leclerc, ad esempio, perde 62 millesimi nel primo tratto e 92 nel secondo, salvo poi guadagnarne 15 nel terzo. Tutto sembra paradossale viste l’impostazione che ormai conosciamo della SF-23, ossia una macchina super efficiente in rettilineo, ma con gradi limiti nelle curve veloci.

Eppure Leclerc rimedia quasi metà del distacco finale nel primo settore, che di curve ne ha sostanzialmente solo una mentre, addirittura, guadagna nel tratto guidato dove Ferrari sa generalmente difendersi ma di sicuro non eccelle se paragonata alla RB19. Come si può spiegare questo comportamento? L’idea è che Charles abbia cercato di gestire al meglio la gomma nel corso del giro, spingendo un po’ meno nel primo e secondo settore dando tutto nel terzo.

Russell, al contrario, dispone di una macchina con più carico che gestisce meglio le coperture, aspetto che li ha concesso di attaccare in ogni settore, tanto che il suo T1 è il secondo migliore in assoluto, mentre il T3 è in cima alla mini-classifica dei tempi in quel tratto. Tuttavia i limiti della Mercedes si notano in rettilineo e non sorprende che nel tratto composto da due rettilinei intervallati da una chicane a bassa velocità, T2, la W14 si prenda 0.342s da Verstappen e 0.250 da Leclerc.


Gp Abu Dhabi 2023/domenica: Ferrari “tiene” con le Medium, Red Bull scappa via con le Hard

La gara è stata ancora una volta dominata da Max. Sebbene non siano molti gli spunti di riflessione meritano comunque di essere analizzati. Il primo run si è svolto quasi per tutti su gomma media, eccezion fatta per pochi piloti che han scelto la dura. Verstappen ha mantenuto la vetta imponendo il suo ritmo il quale, analogamente a Las Vegas, non era incredibilmente più veloce di tutti.

Il motivo è chiaro sotto questo aspetto: l’olandese ha potuto gestire la sa vettura senza accedere a quella prestazione extra nel taschino. Non era necessaria, insomma. Per questa ragione Leclerc, Russell e in parte anche le McLaren, hanno potuto reggere il passo e tenersi a distanza contenuta dal talento di Hasselt. Nella tabella che segue figurano i valori del passo medio mantenuti nel primo stint con le Pirelli a banda gialla:

Verstappen1:30.545
Leclerc1:30.631 (+0.086 s/lap)
Russell1:30.900 (+0.355 s/lap)
Norris1:30.784 (+0.339 s/lap)

Si evince che la SF-23 gradisce particolarmente la gomma media, situazione che si era verificata anche a Las Vegas e in Brasile con Carlos Sainz. Questo significa che “calzando” le coperture più morbide che agevolano warm up e mantenimento della finestra ottimale di temperatura, Ferrari ha mostrato un rendimento molto vicino alla Red Bull. Anche la tenuta in termini di giri è da considerarsi buona, tanto che Leclerc in sedici tornate è rimasto dentro un gap nell’ordine dei 2 secondi.

Più staccate la Mercedes di Russell e le due McLaren, nonostante i molteplici sorpassi e controsorpassi che hanno caratterizzato la loro prima fase di gara. Il secondo e terzo stint ha visto tutti sulle Hard. Da qui in poi, come accaduto una settimana prima in Nevada e molte altre volte in stagione, Red Bull si è accesa scavando in maniera progressiva un solco importante.

Ancora una volta ci possono aiutare a riassumere visivamente quanto detto le tabelle relative al passo gara del Gran Premio di Abu Dhabi edizione 2023. Questa volta son due le grafiche a disposizione visto che, come detto, le sezioni di gare che hanno visto montare le Pirelli a banda bianca sulle diverse vetture sono stati due, questo malgrado la strategia prevedesse come ipotesi la singola sosta:

2° Stint 2 – Hard

Verstappen1:29.226
Leclerc1:29.660 (+0.434 s/lap)
Russell1:29.778 (+0.552 s/lap)
Perez1:29.322 (+0.096 s/lap)

3° stint – Hard

Verstappen1:27.846
Leclerc1:28.660 (+0.814 s/lap)
Russell1:28.708 (+0.862 s/lap)
Perez1:27.960 (+0.114 s/lap)

Per meglio inquadrare lo strapotere Red Bull con il compound più duro della gamma, abbiamo riportato anche il passo di Perez, molto vicino in entrambe le fasi al compagno di scuderia. Appare chiaro che la RB19 prediliga pneumatici più rigidi, sintomo del fatto che la monoposto sia dotata di un ottimo grip meccanico che mascheri il minor grip offerto dalla mescola più dura.

Al contrario Ferrari , ma anche Mercedes, faticano nell’attivare la copertura ed estrarre aderenza nelle curve a minor velocità, pagando cosi l’importante distacco valutabile in termini di parecchi decimi al giro. L’effetto dato dal carburante che si consuma giro dopo giro non fa altro che ingrandire la forbice di prestazione, come si evince dalla tabella relativa all’ultimo stint.

Ai più attenti non sarà sicuramente sfuggito che nelle varie tabelle dei tempi e nelle considerazioni sulla gara non è stato menzionato Sainz. Innanzitutto l’omissione dei dati relativi alla macchina numero 55 è dovuta principalmente al fatto che, avendo speso gran parte della gara nel traffico, i dati legati al passo sarebbero irrealistici e troppo lenti per dare una reale misura del ritmo di Carlos.

A tal proposito possiamo dire che la gara dello spagnolo è stata un vero calvario oltre che un disastro strategico: partito con le dure, il madrileño ha nuovamente montato la mescola Hard al passaggio 22 e da li in poi ha iniziato un lunghissimo stint nell’attesa di una fantasmagorica Safety Car.

Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) Gp . Abu Dhabi 2023

Optando per strategie del genere si azzarda parecchio affidandosi totalmente al foto. Si spera quindi nell’intervento della vettura di sicurezza che di fatto a Yas Marina non si presenta. Dopo una breve sosta per montare la Soft e provare il giro veloce Sainz si ritira al giro 57, in quanto le lunghezze da recuperare su Mercedes con l’iberico furi dalla zona punti erano comunque troppi

Per concludere un paio di riflessioni a margine delle scritto odierno: durante la campagna agonistica 2023 Red Bull è stata sempre inarrivabile. La gara di Abu Dhabi è solo l’ennesima conferma di una stagione a dir poco perfetta. Solo uno scivolone momentaneo a Singapore ha evitato un taccuino segnato da sole vittorie olandesi o messicane, ma per il resto, contro questo pacchetto, c’è stato ben poco da fare.

I rivali, Mercedes e Scuderia Ferrari su tutti, ma perché no, anche Aston Martin nella prima parte della stagione e McLaren nella seconda, mostrano come il lavoro da svolgere per provare a colmare il gap sulla scuderia austriaca sia ancora parecchio. Il tutto nella speranza che il “geniaccio” della F1 Adrian Newey non disegni un’altra opera di ingegneria aero-meccanica iperuranica. Tra circa 3 mesi ne sapremo qualcosa di più…


Autori: Andrea Mauri – howf1works –  Alessandro Arcari – @berrageiz

Immagini: Scuderia Ferrari

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Pubblicato da
Zander Arcari