Formula 1

Gp Abu Dhabi 2023: Ferrari sfodera l’arma 066/10. Set up mirato per ottimizzare il rendimento della SF-23

La Ferrari SF-23 non è una vettura vincente. Al contrario ha palesato una pletora abbondante di magagne tecniche che di fatto non sono state risolte del tutto durante l’arco della stagione. Farlo, lo sappiamo bene, risulta impossibile con l’attuale corpo normativo. Un regolamento che penalizza in maniera pesante chi deve inseguire e guarda un po’, invece, favorisce non poco chi ha fatto i compiti a casa durante l’inverno meglio degli altri.

Parliamo di una condizione che di fatto limita fortemente il lavoro che potrebbe essere fatto su una vettura. Il tetto spese ha fallito sotto questo punto di vista, per altro ottenendo esattamente l’effetto contrario a quello voluto. I team lo sanno, la Federazione Internazionale lo sa e per questo, come anticipato in tempi non sospetto dalla nostra redazione, il prossimo mese ci sarà una riunione tra le parte per cercare di modificare alcuni parametri sul budget cap.

Il cappello introduttivo del pezzo prosegue tornando al presente. La mera pista, quella che vedrà sfrecciare i 20 bolidi di F1 durante l’ultimo fine settimana di questa campagna agonistica 2023. Parliamo di un contesto competitivo assai interessante specie da quando, gli organizzatori del Gran Premio, hanno proposto e ottenuto il permesso di modificare il layout del tracciato mediorientale. Un tracciato che di fatto ha migliorato le sue caratteristiche.

il monegasco Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) on board sulla SF-23 – Gp Las Vegas 2023

A margine di questi provvedimenti l’importanza della power unit ha elevato il suo livello. Ragionando sul valore dei propulsori non sbagliamo affermando che quello Ferrari, al secolo 066/10, disponga della potenza massimale più alta del lotto. Per di più, dopo la modifica apportata al software dei mesi scorsi, il motore della rossa gode di un miglior recupero dell’energia ibrida. Fattore al quale va sommato un consumo medio minore se messo a confronto con quello mostrato nella prima parte del mondiale.


Gp Abu Dhabi 2022: l’importanza della power unit a Yas Marina. Ferrari SF-23 al top

Come accennato in precedenza, la variazione concernete alcuni tratti della pista hanno cambiato l’impatto che il motore endotermico produce ad Abu Dhabi. Parliamo quindi di una sforzo maggiore, un’impennata che porta al 68% (60% nelle precedenti edizioni) l’impiego full gas del propulsore a combustione interna. Si tratta di cambiamento piuttosto significativo che ha modificato il peso specifico della power unit nell’arco del week end a livello cronometrico.

Considerando dell’importanza relativa alla parte ibrida delle unità di potenza, l’elemento più sollecitato sarà l’MGU-H. Parliamo del moto generatore elettrico incaricato al recupero dell’energia prodotta dall’entalpia dei gas di scarico. Il suo impegno prevede un apporto misurato in Kj pari a 3.538 unità. Mentre l’MGU-K fornirà mediante l’utilizzo dell’impianto frenante circa 821 Kj per una somma totale di 4381kj. Rapporto peso/potenza: 10Cv equivalgono a circa 0.18″ di secondo.

La power unit Ferrari che equipaggia le due Ferrari SF-23

Cercando di tirare le somme grazie ai dati suddetti, possiamo asserire che in linea generarle il beneficio totale che verrà ricavato nel mero termine velocistico si attesta in circa 15Km/h che, ovviamente, andranno sommati alla top speed. Per quanto riguarda il tempo sul giro, invece, il vantaggio cronometrico è pari a 2.9 circa. Sotto questo profilo Ferrari sa di poter spremere al massimo la sua PU 066/10, componente della vettura che specie in qualifica è in grado di fare tanta differenza rispetto agi avversari.

Secondo le informazioni racimolate dalla nostra redazione, infatti, il team di Maranello ha studiato una particolare configurazione del sistema ibrido che, abbinata alla specifica da medio carico al posteriore, versione a cucchiaio per intenderci, fornirà un valore di EOSS tra i più elevati. In ultima istanza due parole sulla trasmissione. Il numero di cambiate per ogni tornata in gara non sarà tra i più alti della stagione, stimato approssimativamente in 2990 cambi di marcia. Un aspetto che mantiene su livelli ragionevoli le possibili preoccupazioni relative all’affidabilità del cambio nell’arco del Gran Premio.


Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz 

Immagini: Scuderia Ferrari – Nicolas Carpentiers – @NicolasF1i

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Pubblicato da
Zander Arcari