La seconda sessione di prove libere è confusa. L’unica Ferrari SF-23 che “sopravvive” mette assieme buone tornate, compresa una mini simulazione con più benzina a bordo. Sebbene sia difficile dare un giudizio concreto, in quanto le due bandiere rosse spezzettano le prove libere e di fatto alterano il programma di lavoro, la rossa è la vettura migliore del venerdì.
Leclerc in soli 20 minuti d’azione ha dimostrato un grande adattamento alla pista, siglando la miglior prestazione in 1,24.809. Il tempo di Charles è stato effettuato a circa 10 minuti dalla fine delle Fp2, con una pista non ancora al massimo della propria evoluzione. La buona conoscenza del tracciato del monegasco che non ha girato nelle Fp1 per lasciare posto al giovane Schwartzman, è figlia di un ottimo lavoro al simulatore in fabbrica sommato alla video e data analisi effettuata nella pausa tra le due prove libere.
Più complicata la situazione nel box di Carlos Sainz. L’iberico è vittima di un sovrasterzo in curva 3 causato da un bump sull’asfalto che gli ha fatto perdere la monoposto. La vettura numero 55, non più controllabile, si è di conseguenza distrutta impattando ad alta velocità contro le barriere.
L’arco ridotto di attività in pista non ha permesso di capire il livello prestazionale delle vetture nei long run, ma ha comunque dimostrato come Norris e le Red Bull non siano molto distanti dalla SF-23 di Charles nel giro secco. Lando si è posizionato secondo a 43 centesimi dal pilota della Ferrari, mentre il campione del mondo in carica Verstappen ha chiuso terzo a meno di 2 decimi.
Entrando nello specifico della prestazione relativa ai 3 migliori piloti delle Fp2, si nota come in curva 1 Leclerc arrivi con una velocità superiore rispetto gli avversari, per poi frenare maggiormente. Il monegasco produce un delta velocistico in staccata di 131 Km/h contro i 125 km/h ed i 123 km/h di Norris e Verstappen. In trazione i tre raggiungono il 100% del gas quasi nello stesso momento con la SF-23 che permette a l ferrarista una percentuale media di accelerate superiore nell’arco della curva.
Il più veloce del primo settore è stato il britannico Norris, molto abile a sfruttare le buone doti in trazione della sua MCL60 e l’ottima scorrevolezza in appoggio nelle tre curve da percorrere in pieno. Un fattore che gli ha conseguentemente permesso di guadagnare due decimi sugli avversari.
Il settore centrale inizia con la staccata di curva 5 che immette nel lungo rettilineo opposto alla retta del traguardo. Leclerc, grazie all’assetto più scarico e alla cavalleria della power unit 066/10, è il migliore in tutti i tre le “speed trap” del T2. Per di più si nota una gerarchia ben precisa relativa alla potenza dei sistemi propulsivi. Il motore Honda montato dalla Red Bull Racing precede il propulsore Mercedes della MCL60 e si colloca alla spalle di quello Ferrari.
L’egemonia nelle velocità minime invece non è così delineata. Alla 5 è la SF-23 di Charles la migliore, con il monegasco che, oltre a possedere 2 e 3 km/h in più rispetto gli avversari, è il migliore sia in frenata che in accelerazione. Come mostrano i grafici relativi a throttle e delta, Leclerc riesce a staccare più tardi essendo il più efficace in trazione. Aspetto che gli consente un guadagno complessivo di circa un decimo.
Nel raccordo tra i due tratti ad alta velocità di percorrenza Verstappen mostra la trazione migliore dei tre, riuscendo a guadagnare ben 38 km/h (i dati: 106, 101, 99, si riferiscono alla top speed in curva 7) nel breve tratto tra curva 6 e 7, con la Ferrari di Leclerc che soffre un leggero sottosterzo in curva 7 che gli fa perdere abbastanza nella fase di accelerazione.
Nell’ultimo terzo di pista, il più tecnico, i tre competitor presi in esame registrano praticamente lo stesso tempo, ognuno sfruttando una dote della propria monoposto differente. Si può apprezzare qualche difficoltà di Leclerc in curva 9, il quale, avendo una vettura aerodinamicamente più scarica, mancato di qualche punto velocistico nella curva del circuito che richiede più downforce.
Sacrificare la curva ha permesso al ferrarista di preparare meglio l’uscita, pareggiando la velocità di Verstappen in curva 12. Il punto forte per l’ex Alfa Romeo è stato ancora una volta il motore, che gli ha permesso la top speed alla fine degli allunghi principali più proficua. Inoltre l’assetto di compromesso creato per lenire il sottosterzo ha consentito a Charles la rapidità migliore in curva 12 che si affronta con velocità inferiore ai 110 km/h.
McLaren dimostra una buona trazione da tutte le curve del T3. Norris va sul gas sempre prima rispetto gli avversari, raggiungendo anticipatamente il 100% e recuperando la velocità persa a centro curva. Red Bull da il meglio nel tratto che si snoda attorno l’Hotel. Il disegno sospensivo della RB19 concede grande stabilità in inserimento alle medie-basse velocità tra i 130 ed i 150 km/h. La buona interazione tra sistema sospensivo e telaio, generata tramite la giusta rigidezza della barra antirollio, concede a Max una velocità media superiore nel tratto tra curva 12 e 14 segnando le velocità di punta migliori.
Autori e grafici: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo – Alessandro Arcari – @berrageiz