Il titolo che leggete in alto basterebbe da solo a chiudere qua lo scritto. La McLaren arrivava a Las Vegas con una serie di podi in dote che lasciavano immaginare ben altre prestazioni. Un team che da potenziale ago della bilancia nel duello Ferrari – Mercedes si è trasformato in spettatore incapace di spostare gli equilibri.
Nella seconda fase del campionato la MCL60, pur rimanendo a debita distanza dalla Red Bull RB19, è stata una vettura che ha dato la sensazione di poter approfittare di un passo falso dei più bravi. La cosa non si è concretizzata visto che è stata la Ferrari, con Carlos Sainz, a massimizzare un weekend nero per il team di Milton Keynes. Ma lì in agguato c’era proprio la monoposto color papaya che, come in altre circostanze, s’era messa in condizioni di poter agguantare il gradino più alto del podio.
In Nevada tutti si attendevano che Lando Norris e Oscar Piastri potessero essere i primi degli altri e invece le qualifiche hanno avuto l’effetto di un sonoro ceffone. Con l’inglese in sedicesima posizione e l’australiano in diciannovesima piazza, la McLaren sembra aver posizionato il datario ai primi di marzo, quando la vettura non riusciva, come oggi, a superare la tagliola della Q1.
Norris è apparso visibilmente deluso dal risultato delle qualifiche affermando però che le difficoltà della MCL60 sul circuito cittadino americano non sono state uno shock totale. Insomma, il timore che le cose potessero andare storte c’era. Quando gli è stato chiesto come si sentisse dopo l’eliminazione ha risposto con franchezza: “Non benissimo. Ma sì, il ritmo della macchina non era quello che siamo abituati ad avere, ad essere onesti. È dove siamo stati tutto il fine settimana”.
“Siamo stati molto lontani dal passo che avevamo, ma direi che siamo dove ci aspettavamo di essere. Devo essere onesto. È stato un fine settimana difficile, solo che la macchina non si è comportata come nelle ultime uscite, quindi è una situazione deludente. Fin dai primi giri sapevamo che non saremmo stati molto veloci. Preferisco che questo accada quest’anno piuttosto che l’anno prossimo”, ha saggiamente affermato il driver di Bristol.
I problemi della MCL60 su questa pista sono emersi sia con basso carico di carburante sia a serbatoi pieni. Ecco perché non si intravedono speranze di rimonta. la vettura inglese sembra ciò che la Mercedes è stata in Brasile. Ciò a conferma del fatto che alle spalle delle Red Bull c’è una massa informe dalla quale non emerge mai un soggetto dominante.
“Abbiamo visto tutti andare su e giù. Ad esempio abbiamo visto la Mercedes lottare così tanto in Brasile dove anche la Ferrari ha faticato molto. Qua, all’improvviso, sono diventate macchine più veloci della nostra. E’ giunto il momento di avere un po’ di down ed è positivo per farci capire che abbiamo ancora debolezze e alcune difficoltà da superare. Una giornata come quella di oggi, per quanto faccia male dentro, è anche una buona cosa“, ha chiosato Norris.
Piastri, che aveva concluso le terze libere al secondo posto nella classifica dei tempi, si è detto sorpreso da una McLaren sottoperformante. Da questo punto di vista l’australiano denuncia la sua poca esperienza considerando che, a differenza del compagno di squadra, non è riuscito a prevedere qualifiche difficili
“Penso che il passo nelle FP3 fosse buono. Le gomme erano a posto. Il ritmo all’inizio delle qualifiche era buono. Non ho intenzione di andare al casinò e spero che tutta la fortuna arrivi domani. Vedremo cosa succederà”. Questo il commento ironico in vista del GP. Ma poi arriva quello più tecnico:
“Ci sono molti lunghi rettilinei e curve strette. Le gomme sono molto difficili da far entrare nella finestra operativa, quindi forse questo coglierà di sorpresa alcuni team: dobbiamo solo assicurarci di essere con loro, faremo del nostro meglio. Penso che il ritmo della macchina sia discreto anche se le cose non sono andate secondo i piani“. Tra qualche ora sapremo se prevarrà il realismo di Norris o la speranza di Piastri. Certo è che sembra impossibile che la monoposto di Woking possa inserirsi per le zone alte della classifica.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, McLaren