-2 alla pausa invernale. Il conto alla rovescia è ormai prossimo alla scadenza in casa Mercedes dove, oltre alla lotta per il secondo posto, si pensa al 2024 che deve rappresentare l’anno della svolta dopo stagioni deludenti che hanno determinato un cambio dei vertici tecnici con l’avvicendamento tra Mike Elliott, dimessosi dopo i flop W13 e W14, e James Allison cooptato nuovamente in pianta stabile nel comparto progettazione della scuderia.
Ma prima che tutti gli sforzi siano dedicati esclusivamente alla Mercedes W15 che sta prendendo forma nei mainframe di Brackley e nella galleria del vento adiacente, bisogna provare a chiudere al meglio un’annata tribolata nella quale la seconda piazza nella graduatoria Costruttori è diventato un obiettivo di rilievo ma che di certo non salva capra e cavoli.
20 i punti di vantaggio sulla Ferrari, 400 quelli di ritardo dalla Red Bull che ha più che doppiato la Mercedes. Numeri che fanno riflettere e che danno la cifra del dominio della vettura di Milton Keynes che è stata ingiocabile per la concorrenza fin dal giorno in cui ha messo per la prima volta le ruote in pista. Con questa grande onta a pendere sul capo, le nobili (un po’ decadute) della F1 si sfidano per il bottino di corredo.
Sia Ferrari che Mercedes non ci arrivano al meglio. La Rossa, in Brasile, ha chiuso un GP opaco con Sainz in sesta piazza e impossibilitato a fare meglio. Peggio è andata alla monoposto di Leclerc che, durante il giro di formazione, ha accusato un problema che l’ha costretta al ritiro con tanto di uscita di pista.
Se Atene piange, Sparta non ride. Mercedes, infatti, ha chiuso con uno stop per Russell resosi necessario per evitare rotture alla power unit e un modestissimo ottavo posto per Hamilton che ha lottato per tutto l’evento, quindi dal venerdì, con l’assetto e la gestione delle gomme.
Problemi indagati in maniera profonda a Brackley e per i quali, si dice, siano state comprese le cause. Sarà vero? Questo lo capiremo solo quando la W14 tornerà in pista. Toto Wolff ha assicurato che lo scempio paulista non si vedrà più; Lewis Hamilton gli si è accodato affermando, a Sky Sport News, che la squadra ha superato le difficoltà momentanee. Non di certo, però, quelle ataviche che hanno condizionato la stagione del trentottenne di Stevenage.
“Sappiamo al 100% cosa sia andato storto in Brasile. Non abbiamo fatto un buon lavoro, ma ne abbiamo tratto molti insegnamenti per capire come sviluppare le cose: attraverso i fallimenti si possono sempre imparare cose. Non sappiamo ancora come si comporterà la macchina qui, ma lotteremo per restare davanti alle Ferrari. Il fatto che siamo in lizza per il secondo posto nel titolo costruttori è incredibile se si considera da dove siamo partiti. La W14 non è una vettura da campionato e, credo, nemmeno da gara secca. È su questo che dovremo lavorare per il 2024“.
Russell, sempre mediamente più ottimista, spera di cogliere buoni occasioni dal Gp di Las Vegas: “Sarà sicuramente un’incognita perché gli pneumatici Pirelli sono stati sviluppati per funzionare con il caldo. Parliamo sempre di una temperatura dell’asfalto che si aggira tra i 30 e i 60 gradi, mentre qui le stime sono probabilmente tra i 10 e i 15 gradi. Quindi, in qualifica, sarà difficile mettere in temperatura le gomme e in gara ci sarà graining. Sarà quindi un weekend in cui dovremo cogliere le opportunità“.
“Siamo cautamente ottimisti per il prossimo anno – ha spiegato Russell lanciando uno sguardo a quel che sarà – Non siamo seduti qui a pensare ai motivi per cui siamo lenti. Le ragioni le sappiamo. Abbiamo tanti problemi con questa macchina e li vogliamo risolvere. Questo ci fa sperare che, se li risolviamo, possiamo fare un grande passo avanti. Ma dobbiamo scendere in pista e riuscirci con i fatti“.
La sensazione è che in Mercedes, pur ritenendo importante l’obiettivo piazzamento, non si dispererebbero se la cosa non venisse centrata. Stesso dicasi per la Ferrari. Il vero target è quello di impostare una macchina 2024 che sia in grado di non replicare i problemi emersi nel campionato che va archiviandosi.
Hamilton, che ne aveva già parlato qualche settimana fa, ha ribadito che sarà coinvolto nel lavoro invernale in fabbrica per stimolare tutti a fare quanto meglio possibile per agganciare la Red Bull: “Abbiamo già fatto tanto lavoro durante l’anno. Sono in contatto con diversi dipartimenti e mi terrò sempre aggiornato. Ma, ovviamente, staccherò la spina. Devo lasciare che i ragazzi facciano ciò che sanno fare meglio”.
Le possibilità di recupero della Stella a Tre Punte passano tutte per la definizione di un concept che sappia definitivamente abbandonare quello zero sidepod che ha deluso e ha fatto perdere troppo tempo. Oltre al ritardo tecnico, infatti, Mercedes deve affrontare quello temporale visto che i rivali di Milton Keynes sono avvantaggiati poiché sono loro ad aver definito la filosofia vincente verso la quale tutti stanno convergendo.
Qualche mese fa, precisamente dopo la sosta estiva, Hamilton non si diceva troppo fiducioso circa l’operazione ricucitura nel 2024. Nel frattempo, nei limiti del possibile, lo strappo si è ulteriormente aperto poiché la RB19, eccezion fatta per Singapore dove è stato del tutto sbagliato il setup, ha continuato a vincere con una facilità disarmante nonostante le direttive tecniche e la definitiva emersione di un altro soggetto: la McLaren.
Poco prima del Gran Premio d’Olanda, Leclerc si era detto pessimista sull’avvicinamento alla Red Bull nei prossimi anni: “Hanno un margine molto ampio e sarà molto difficile raggiungerli prima del cambio di regolamento. I distacchi sono molto più ampi in gara che in qualifica e stiamo tutti lavorando sul ritmo di gara perché la Red Bull è molto più avanti”. Dinamica che si è rafforzata da Zandvoort a oggi.
Lewis Hamilton, per tornare in casa Mercedes, si era accodato a questo giudizio quando aveva riferito le seguenti impressioni: “Non abbiamo un cambiamento di regole in arrivo. Il fatto è che loro sono in vantaggio e molto probabilmente hanno iniziato a sviluppare la macchina del prossimo anno mesi prima di tutti gli altri perché hanno 200 punti di vantaggio nel campionato [ora raddoppiati, ndr]. Quindi è molto probabile che Charles abbia ragione. Ma noi stiamo lavorando su un pendio ripido per cercare di sviluppare e colmare il divario. Se ci riusciremo o meno l’anno prossimo lo dimostreremo“.
Dopo due mesi e mezzo e otto gran premi archiviati, il gap si ulteriormente aperto. Fatto piuttosto normale considerando che, per motivi diversi, Ferrari, Mercedes e Red Bull non hanno lavorato per il 2023 ma piuttosto per la stagione prossima. Le prime due non hanno fatto mistero di dover abbandonare i propri concept aerodinamici per abbracciare quello deliberato da Adrian Newey. Basterà per riportarsi in scia o i campioni in carica hanno in serbo altre sorprese per tenere la forbice aperta? Lo capiremo tra qualche mese…
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG F1 Team