Mercedes vuole arrivare davanti a Ferrari questo fine settimana. Ne ha bisogno per mantenere la seconda posizione nella classifica dedicata ai costruttori. La lotta serrata con il team di Maranello è pertanto aperta considerando che, malgrado l’obiettivo in palio non porti alcun trofeo, il prestigio di battere una scuderia rivale ha sempre il suo perchè. Per farlo la squadra tedesca ha curato tutto nei minimi dettagli, conscia che per fare la differenza, in F1, spesso basta davvero poco.
E allora ecco che i tecnici di Brackley si presentano a Yas Marina con una doppia configurazione aerodinamica al venerdì. Una differenza di carico al posteriore, diversificata sulle black car, per raccogliere dati e capire quale strada sulla messa a punto potesse offrire più resa. A quanto pare l’impostazione con più downforce ha offerto maggiori garanzie ed è proprio per questo che oggi, nelle Fp3, tale approccio utilizzato su ambedue le W14.
Come per il resto dei team anche Mercedes ha sofferto non poco del tempo limitato a disposizione. Tra giovani piloti e doppia bandiera rossa nelle Fp2 ecco che è i minuti buoni per testare le monoposto sono risultati assai insufficienti. Un po’ come se fosse un week end Sprint ha detto Leclerc che, sempre sulle auto tedesche, ha speso altre parole definendole competitive, molto di più di quello che hanno dato a vedere nell’arco delle libere spezzettate.
In effetti i lati positivi delle auto ex grigie si sono intravisti. Li abbiamo studiati attraverso i riscontri telemetrici, pratica che non mente. Innanzi tutto va detto che le W14 hanno mostrato una certa sofferenza con il posteriore non perfettamente stabile. Ciononostante il rendimento nel terzo settore, il più tecnico della pista, ha messo in luce ottime doti pareggiando le prestazioni delle Ferrari, team più in palla nella giornata di ieri.
Resta da capire per quando riguarda le altezze da terra come settare al meglio la W14, sia all’anteriore che al posteriore. Come sappiamo pochi millimetri di differenza possono fare le fortune di un fine settimana o al contrario renderlo un sorta di incubo prestazionale. I dati raccolti hanno confermato diverso potenziale inespresso e, secondo le informazioni raccolta dalla nostra redazione, estrarlo non dovrebbe essere nemmeno poi così tanto difficile.
Ma come ha sottolineato Hamilton nella sua intervista/lamentela, girare così poco oltre ad essere stato assai frustrante ha cancellato una parola fondamentale in F1: costanza. Parliamo di un aspetto che il venerdì viene ricercato con estrema assiduità da piloti, tecnici e ingegneri. Ciononostante il sette volte campione del mondo sostiene che i numeri per fare bene non mancano, si tratta solamente di sistemare a dovere le cose.
Si tratta di una “missione ” che Mercedes ha tutta l’intenzione di portare a termine quest’oggi durante l’ultima ora di prove libere che anticipa la sessione classificatoria del Gran Premio di Abu Dhabi edizione 2023. Riuscirci significherebbe, almeno secondo la squadra pluricampione, raggiungere il livello mostrato dalle SF-23 nella giornata di ieri e di riflesso poter lottare contro di loro ad armi pari. I target pertanto resta sempre lo stesso: battere Ferrari e avvicinarsi quanto più possibile a Red Bull.
In tutto questo non va dimenticato “un fatto” chiamato McLaren. Il team di Woking sembra fare davvero sul serio. Sappiamo che la scuderia capeggiata dall’ottimo Andrea Stella è capace di cose sorprendenti. Yas Marina potrebbe figurarsi come un campo di battaglia dove la MCL60 potrebbe disimpegnarsi molto bene. Un “terzo incomodo” che senza dubbio va tenuto in alta considerazione.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Mercedes AMG F1 Team