Formula 1

Red Bull: Perez (per ora) mette d’accordo Horner e Marko

Una rondine non fa primavera, si sa. Sergio Perez, pur rimanendo per un soffio fuori dal podio, è stato protagonista di un buon weekend brasiliano con un terzo posto nella F1 Sprint e un podio mancato per questioni di centimetri nella gara canonica. E non è un’espressione figurata. Si tratta proprio della fotografia (al fotofinish, è il caso di dire) dei fatti che hanno visto la Red Bull RB19 n°11 chiudere alle spalle della Aston Martin.

E’ servita una masterclass di Fernando Alonso per estromettere il messicano dai “magici tre”, ma resta una prestazione solida scaturita da una bella rimonta resasi necessaria perché in qualifica, stavolta per colpe non sue, era rimasto attardato a causa del caos esploso nei minuti finali. 

Il Gran Premio di Interlagos, dopo i colpi di scena delle prime fasi (citofonare Leclerc), non ha offerto un granché in termini di spettacolo finché Nando e Sergio non hanno deciso di riaccendere la gara con un duello duro ma corretto. Il pilota di Guadalajara è rimasto incollato per una decina di giri alla AMR23 n°14 per poi, al penultimo giro e dopo diverse e vane sortite, trovare la stoccata vincente alla Esse di Senna superando l’asturiano che, da par suo, non se l’è tenuta.

Il duello tra Fernando Alonso (Aston Martin) e Sergio Perez (Oracle Red Bull Racing) che ha animato le fasi finali del Gp del Brasile 2023

Alonso ha immediatamente provato a riprendersi il maltolto rispondendo alla Descida do Lago. Tentativo inefficace. La contro stoccata è giunta in Curva 4, proprio all’ultima tornata. Perez non ha mollato e si è incollato per tutto il giro dando vita ad una volata finale vinta dalla “Verdona” per soli 53 millesimi. Questione di centimetri, differenze infinitesimali per un gran divertimento.

Nel duello all’ultima staccata Alonso è stato freddo e preciso. E della cosa non v’era alcun dubbio. Perez, pur uscendo perdente, non ha commesso errori ed è stato una spina nel fianco di un pilota che è universalmente riconosciuto come il più tenace nei corpo a corpo, sia in difesa che in attacco. Una sorta di esame di maturità superato a pieni voti per Sergio che esce rafforzato dal José Carlos Pace potendo ora pensare a costruire un 2024 più solido e scevro dalle tante, troppe, topiche commesse in stagione. 

È stata una gran battaglia con Alonso, molto piacevole e mi sono divertito tantissimo. Lui aveva più velocità di noi in rettilineo, ma non sono sorpreso. Avevano meno carico di noi e riuscivano a gestirlo bene, quindi hanno tratto vantaggio da questo”. Così si è espresso un divertito Perez che ha allungato, probabilmente  in maniera definitiva, su Lewis Hamilton mettendo in cassaforte la seconda piazza iridata, quello che era l’obiettivo minimo stagionale.

La RB19 di Sergio Perez (Oracle Red Bull Racing) pronta per il giro di formazione del Gp del Brasile 2023

Red Bull: Sergio Perez mette d’accordo Horner e Marko

La buona gestione di un momento potenziale critico ha soddisfatto Chris Horner e Helmut Marko, due personaggi che, stando a certe cronache, negli ultimi tempi, non si prenderebbero troppo. I dissidi tra i due sarebbero di natura politico-economica, ma anche il modo di gestire Perez li ha visti spesso su piani lontani. L’inglese sempre più comprensivo, l’austriaco con la critica in canna supportata da commenti spesso caustici. Stavolta entrambi hanno espresso conforto per aver visto un pilota tornato sui suoi standard.

Horner è sembrato raggiante dinanzi ai microfoni dei media accreditati. E ne ha piena ragione visto che la sua Red Bull non sa fare altro che vincere dominando. “E’ stata una gara magnifica. in tutti i sensi. Max è stato fantastico. E’ rimasto davanti e ha gestito al meglio le gomme. La sua è stata una prestazione stellare, così come abbiamo visto per tutto il corso della stagione”. 

Anche Checo è stato brillante, è finalmente tornato alla forma a cui ci aveva abituato, la forma in cui volevamo che tornasse per le ultime gare della stagione. Ha fatto del suo meglio contro Alonso: che gran duello!”.

È stata una lotta affascinante – gli ha fatto eco Helmut Marko a Sky DeutschlandIncredibile: il cambio di posizioni, l’inseguimento, il modo con cui hanno lavorato tatticamente. Sergio ha corso la gara al meglio. L’errore dell’ultimo giro è stato non uscire bene a curva 3, ma è facile dirlo da fuori”.

L’ex pilota austriaco ha voluto certificare i miglioramenti di Perez dopo averlo strigliato per una stagione intera: “Il suo ritmo è stato buono fin dal Messico, sia in qualifica che in gara. Ha avuto un po’ di sfortuna ad Austin, ma ora ha 30 punti di vantaggio su Hamilton. Presumiamo che manterrà il secondo posto”. 

Scontro in casa Red Bull? Il rapporto tra Helmut Marko e Chris Horner non sarebbe più così solido

Va sottolineato che dal momento in cui Horner ha confermato Sergio per il 2024 mettendo fine a una ridda di voci incontrollate, le prestazioni del messicano si sono stabilizzate puntando al buono. Anche la comunicazione in ingresso al team sembra essere cambiata. Marko ha sotterrato l’ascia di guerra avendo compreso che per l’anno prossimo nessun pilota dello junior team che guida avrebbe fatto il grande salto nel team principale. Per ora i mari si sono calmati, ma conoscendo il personaggio alla prima occasione ripartirà il meccanismo mediatico che alla lunga ha logorato Perez

Se il sedile per l’anno prossimo è salvo non ci sono elementi per ritenere plausibile un prolungamento di contratto. E correre da dimissionario in una realtà che mette al centro di ogni cosa Verstappen non sarà affatto semplice. Forse per questa ragione il ruolo di secondo viene accettato senza troppe lamentele. Anche perché per battere uno come Max serve tutt’altra cifra tecnica che, non ce ne voglia, il buon Sergio non possiede.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1, Oracle Red Bull Racing

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Diego Catalano