Aston Martin

Aston Martin non vuole appiattire la curva di sviluppo

Se volessimo tracciare un grafico che descrive la parabola evolutiva della Aston Martin osserveremo una ripida crescita alla quale, intorno alla metà della campagna sportiva 2023, è corrisposto un appiattimento che ha accompagnato le prestazioni della ARM23 fino alla fine delle operazioni, salvo qualche sporadico picco. 

Il direttore delle prestazioni della Aston Martin, Tom McCullough, aveva spiegato che uno dei problemi che hanno condizionato la stagione del team è stato svolgere troppa ricerca e sviluppo usando la vettura come “cavia” per impostare la direzione tecnica da prendere nel 2024. Fatto che, tra le altre cose, potrebbe aver dato ai rivali una sorta di vantaggio visto che questi avrebbero potuto capire quali sentieri ha preso la squadra.

In ogni caso, sacrificare i risultati è stato un momento obbligatorio per provare a crescere. Di questo avviso è Mike Krack che aveva detto, sul finale di stagione, che l’imperativo era quello di imparare il più possibile per il prossimo anno, anche a costo di sacrificare i risultati. Fernando Alonso, che oggi è salito sul terzo gradino del podio virtuale alle spalle di Max Verstappen e Lewis Hamilton come miglior pilota del 2023, aveva espresso più o meno analoghe considerazioni:

Penso che ci siano chiare indicazioni di alcune parti della vettura che non hanno reso in alcuni eventi. Credo che, con tutti gli esperimenti e le conoscenze acquisite in stagione, abbiamo compreso meglio la direzione verso la quale sviluppare la vettura. Ma queste cose sono in continuo movimento: non abbiamo la bacchetta magica o una ricetta per far evolvere l’auto. Se così fosse, sarebbe molto facile per tutti. Le cose che pensiamo adesso e di cui ci fidiamo diventano obsolete molto rapidamente, dobbiamo dunque tenere gli occhi aperti”.

il colloquio tra Fernando Alonso e Mike Krack (Aston Martin) – Gp Belgio 2023

Aston Martin: avanti con calma

Il lavoro svolto l’anno scorso ha quindi messo Aston Martin in una condizione migliore per l’anno venturo? Non è necessariamente così a leggere le parole del pilota spagnolo. Anche se la stagione si è chiusa con un quinto posto che ha deluso dopo lo slancio iniziale, non è detto che confermarsi – o addirittura migliorarsi – sia più facile o scontato. 

Forse per alzare il livello della concentrazione che recentemente sembrava essere venuto leggermente meno, Alonso ha ammonito che nel 2024 ci potrebbe essere una sorta di contraccolpo, una negativa e forse fisiologica reazione all’impennata imperiosa che la squadra inglese ha conosciuto nella prima metà del campionato dominato dalla Red Bull

Ora arriva il periodo difficile per Aston Martin. Penso che i prossimi due o tre anni saranno forse il più grande punto interrogativo che dobbiamo affrontare e credo che nessuno abbia la risposta”. In effetti il sodalizio di Lawrence Stroll, che ha categoricamente smentito le voci relative ad un clamoroso disimpegno, è ancora in piena fase di stabilizzazione che si sta completando dopo l’inaugurazione della nuova sede di Silverstone.

Il duello tra Fernando Alonso (Aston Martin) e Sergio Perez (Oracle Red Bull Racing) che ha animato le fasi finali del Gp Brasile 2023

Un passaggio chiave per il futuro prossimo della Aston Martin è la prima corsa della galleria del vento alla quale si sta ancora lavorando. Lo start è previsto per settembre 2024 per uno strumento fondamentale che di fatto è l’ultimo step prima dell’arrivo dei motori Honda. Ma si parla del 2026 e prima di quella data ci sono due stagioni da disputare nelle quali è necessario consolidare la crescita evitando cadute dolorose. Da qui il monito di Alonso che, sotto sotto, cova ancora la speranza di agguantare il terzo alloro iridato.  

La AMR24, dunque, nascerà senza il supporto del nuovo wind tunnel. E questa cosa può essere un fattore che ha una certa incidenza. McLaren, per esempio, ha potuto godere del nuovo impianto di Woking che è servito, in parte, a determinare la svolta tecnica della MCL60, specie nella fase finale della stagione quando è giunto l’ultimo pacchetto di update che è andato a raccordarsi con quello introdotto in Austria che era stato concepito nel vecchio impianto di Colonia di proprietà della Toyota

La squadra di Woking non viene citata a caso poiché – è idea piuttosto diffusa – viene considerata la possibile outsider in chiave 2024. Un team che vuole riuscire laddove Aston Martin ha fallito nel 2023: diventare il primo rivale della Red Bull, cosa che la AMR23 ha fatto per meno di metà campionato, prima di vedere la sua curva di crescita appiattirsi mestamente. 


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1, Aston Martin

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Diego Catalano