Formula 1

F1: divieto di sviluppo e rischi connessi

La FIA ha deciso: divieto totale di sviluppare le monoposto del nuovo ciclo regolamentare (2026) della F1 prima del primo gennaio 2025. Solo da quel momento in poi si potrà usare il CFD e la galleria del vento per la nuova generazione di monoposto. E’ una delle tante decisioni prese dal consiglio mondiale che si è tenuto a Baku qualche giorno fa.

La prima cosa che mi viene da pensare è se sia tecnicamente possibile, soprattutto se parliamo di calcoli computazionali, insomma di tutta quell’area legata all’uso dei computer per progettare la monoposto simulando le variabili in gioco per cercare la prestazione, far rispettare davvero tale divieto.

Magari nella sede delle varie scuderie, cui ha libero accesso la FIA, ovviamente si rispetterà il divieto, ma nessuno ci vieta (scusate il bisticcio di parole) di pensare che alcuni tecnici possano avere a casa delle workstation con software adeguati per portarsi avanti con il lavoro. Perché la decisione presa potrebbe essere piena di controindicazioni? Cerco di spiegarlo in alcuni punti.

L’acceso duello tra Sergio Perez (Oracle Red Bull Racing) e Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) nelle fasi finali del Gp d’Italia 2023

F1: il blocco dello sviluppo è un rischio

Primo: rischio di dominio Red Bull prolungato per due anni. Se tutte le scuderie dovranno dirottare la maggiore parte delle risorse, a causa del tetto alle spese, sul nuovo ciclo regolamentare, le monoposto 2025 saranno strette parenti di quelle 2024. E se quelle 2024 saranno concettualmente sbagliate, sarà impossibile per i team rivali di Red Bull colmare il divario tecnico.

Secondo (diretta conseguenza del primo): gli ascolti, le presenze in circuito. Se per oltre 40 gare avremo un dominio similare a quello del 2023, siamo davvero sicuri che lo spettacolo ne gioverà e, di conseguenza, l’audience? Ovvio che no!

Considerazione “politica”. Come sapete è in atto uno scontro fra la FIA e la FOM/F1 presieduta da Domenicali. Da una parte l’ente tecnico e regolatore, dall’altra quello finanziario/economico che incassa i diritti tv e spartisce la torta. Lo scontro si vede anche in questi particolari. E’ chiaro che arrivare ad una convergenza tecnica converrebbe a tutti: piloti, scuderie, F1 e spettatori.

Cerco di essere chiaro: qui non si tratta di dire che in Federazione devono mettere norme per favorire la convergenza tecnica punendo chi è più bravo. Ma neanche l’esatto contrario: cioè zavorrare chi ha lavorato meno bene impedendogli di migliorare.

Qualcuno mi dirà: e allora la McLaren? Sì, ma forse non è chiaro che parliamo di uno spazio temporale di ben due stagioni, e la prima inevitabilmente bloccherà la seconda. Proprio a causa di scelte eminentemente politiche. Ed è chiaro che una scelta di tale tipo confligge, inevitabilmente, con il tentativo (spesso eccessivo) di spettacolarizzare ogni cosa da parte di Liberty Media.

Già una volta era accaduto di dover sostanzialmente congelare le monoposto. Mondiale 2021. In piena era Covid, e con alle porte le monoposto ad effetto suolo, si decise di posticipare di un anno il loro avvento, e quindi i team giocoforza utilizzarono le monoposto del 2020 con qualche miglioramento.

Ma allora fu una scelta saggia dettata dall’emergenza globale. Ora invece è una scelta eminentemente politica. Senza una spiegazione neanche tanto razionale. A meno che, ipotesi non peregrina, si sia deciso di mettere questo divieto anche perché in effetti, i regolamenti tecnici del 2026 sono ancora in alto mare.

Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) a bordo della SF-23 – Fp2 – Gp Abu Dhabi 2023

Gli unici punti fermi sono legati al fatto che metà della potenza totale erogata dalla PU dovrà essere elettrica, con la scomparsa di un motogeneratore. Tutto il resto, compresa l’aerodinamica (attiva?) è ancora fonte di discussioni. Bel pasticciaccio anche questo no?

Ultima nota a margine che mostra come la Federazione sia spesso un carrozzone elefantiaco e quindi, come tutte le strutture iperburocratiche, quasi immobile. Mentre il mondo corre. Andate a vedere come è composto il Consiglio Mondiale della FIA e quanto pesi la F1 (che a mio parere avrebbe bisogno di un consiglio deliberante a parte). Non vi voglio togliere la sorpresa… Non restateci troppo male.


Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi

Immagini: F1, Scuderia Ferrari

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Pubblicato da
Mariano Froldi