La FIA cerca sempre di non fare errori nel gestire la F1. Anche se spesso non ci riesce ci prova, questo senza dubbio, nel tentativo di mantenere alta la regolarità in uno sport assai complicato a livello tecnico. Proprio per questo l’impegno profuso per evitare le così dette zone grigie è sempre molto tanto. Tuttavia gli ingegneri dei team hanno sempre mostrato una certa bravura nell’eludere il corpo normativo. Veri e propri “geni” che in qualche modo trovano spesso l’escamotage per eludere la struttura regolamentare.
Uno dei temi senza dubbio più interessanti in questo ragionamento riguarda il presunto conflitto di interessi che potrebbe crearsi nella collaborazione tra le scuderie, un aspetto difficile da controllare all’interno della massima categoria del motorsport. Parliamo specialmente del partenariato tra fornitori e clienti, dove la Federazione Internazionale, a quanto pare, sta lavorando per vederci chiaro una volta del per tutti.
Parliamo di una sorta di un campo minato per quanto concerne la stesura di norme relative alla cooperazione suddetta. Sebbene la stesura della pagine in merito alla collaborazione tra le scuderie non siano certo poche, pare che la legislatura in essere non fornisca le garanzie adeguate tanto quanto vorrebbe la FIA. Il discorso è sempre il medesimo e può essere riassunto con un paio di detti comuni: “l’unione fa la forza”, “Io do una cosa a te, tu dai una cosa a me”.
Senza ombra di dubbio la collaborazione principe in F1 è assai conosciuta. Parliamo del rapporto tra AlphaTauri e Red Bull che di fatto possiede la proprietà delle squadra con base a Faenza. Durante l’ultima decade si congetturato molto al rispetto. Questo nonostante non si possa certo sostenere che le vetture siano sempre state una copia con carta carbone. Arrivati a questo punto dello scritto una domanda sorge spontanea.
Il quesito riguarda la possibilità che i tecnici di Milton Keynes avrebbero, potendo far realizzare parte del proprio lavoro alla squadra B. Affermarlo con certezza non è possibile, almeno per quanto riguarda la nostra redazione. Tuttavia ipotizzando lo scenario appena descritto e ragionando su alcuni limiti relativi alle ore da spendere in determinate materie contingentate, è chiaro che un lavoro a stretto contatto di gomito risulterebbe assai fruttuoso.
Senza contare l’aspetto sul quale una certezza può trovare riscontro. Parliamo del propulsore Honda che in tempi non sospetti, dopo anni di batoste e delusioni mica da ridere racimolate con McLaren, fu adottato dall’allora scuderia Toro Rosso. Una specie di “campo d’esame” condotto con estrema perizia, grazie al quale la casa nipponica è cresciuta assai per pori fornire i propri propulsori a Red Bull una volta raggiunta l’eccellenza. Gli stessi motori che in questo momento sono gestiti e prodotti dalla Red Bull Powertrains utilizzando le proprietà intellettuali dei giapponesi.
Ma le congetture non terminano qui. Anche Ferrari, sebbene tramite modalità differenti, potrebbe beneficiare delle proprie collaborazione. Ad esempio possiamo discutere del rapporto con la Haas, una squadra di F1 che ha quasi sempre adottato le proprietà tecniche della rossa a livello aero-meccanico, comprando dal team ubicato in Via Abetone Interiore 4 gran parti della componentistica quali motori, trasmissione e schemi sospensivi.
Sotto questo aspetto possiamo riportare un fatto. L’ultimo step competitivo della VF-23 presentato in pista il mese scorso, ha senza dubbio destato molto interesse. Il Cavallino Rampante, infatti, secondo informazioni raccolte dalla nostra redazione, ha la possibilità di accedere al base dati della squadra di Kannapolis e di riflesso studiare il comportamento di una monoposto che per certi aspetti adottava una filosofia aerodinamica parecchio simile a quella delle vetture italiane.
Terminate le congetture arriviamo al dunque. La FIA ha tutta l’intenzione di porre rimedio a queste “presunte” partnership. Lo farà tramite uno stretto giro di vite grazie ad alcuni provvedimenti futuri che andranno in onda nella campagna agonistica 2024. Linee guida fattuali atti alla realizzazione di controlli sempre più solidi per evitare favoritismi. Il direttore tecnico della Federazione Internazionale non ne fa mistero.
L’ingegnere di origini greche, di fatti, ultimamente parecchio chiacchierone con la stampa, ha elargito alcune informazioni sul modus operandi che verrà adottato d’ora in poi. L’ex ferrarista ha reso noto che i controlli tra i team che collaborano sono sempre stati parecchio più stretti rispetto agli altri. D’altronde all’interno di un contesto del genere le preoccupazioni in merito alle irregolarità preoccupano senz’altro maggiormente.
Tombazis menziona Red Bull, AlphaTauri, Haas e Ferrari definendo le investigazioni verso queste scuderie complicate. Ecco perché, dopo aver ragionato sulle varie questioni in essere, fa sapere che saranno presto pubblicate dalla FIA ulteriori “raccomandazioni” che possano in qualche modo tutelare il resto delle squadre. Resta da capire se le manovre in questione avranno successo e se, soprattutto, faranno luce su alcuni sospetti che da qualche tempo non fanno dormire sogni tranquilli alla Federazione Internazionale.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – Oracle Red Bull Racing