Formula 1

La F1 va verso un biennio da “guardie e ladri”

La F1 è spaccata in due blocchi decisamente disequilibrati. Ce n’è uno che pesa tantissimo visto che è composto da ben nove team. Si tratta delle scuderie che lavorano per avvicinarsi alla vetta dopo aver battuto, in due anni, sentieri ciechi nel tentativo di avere la meglio della Red Bull. Poi c’è l’altro gruppo, snellissimo, che fa capo proprio agli uomini di Milton Keynes che hanno una sola premura: provare a tenere aperto il distacco per garantirsi altri due anni di imperio. 

Perché solo due stagioni e non immaginare di lanciarsi in un ciclo più lungo? Red Bull si accontenta? Affatto! Nel 2026 la Formula Uno conoscerà un rimestamento tecnico di tale portata che non è possibile, oggi, immaginare che i campioni del mondo possano automaticamente essere il riferimento in un contesto la cui sfera aerodinamica è ancora tutta da scrivere e definire. 

Le prossime due annate, quindi, si baseranno su questa specie di gioco a guardie e ladri con Red Bull sarà davanti a scappare con un vantaggio bello corposo e gli altri a inseguire da singoli perché è impossibile fare cartello per recuperare terreno come se il Circus fosse una classica primaverile del ciclismo. 

Lewis Hamilton (Mercedes AMG) segue Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) durante le qualifiche del Gp di Monaco 2023

La F1 è uno sport individualistico e questa caratteristica, unita alla stabilità normativa che il legislatore ha voluto imporre credendo di aver compattato il campo  con le nuove regole tecniche finanziarie e sportive, rischia di rinforzare la posizione di vantaggio che Max Verstappen e soci si sono costruiti un pezzetto alla volta, con pazienza, abnegazione e idee che hanno subito funzionato navigando sul “fiume del costante cambiamento” (citazione liberamente tratta da Firth of Fifth, straordinario brano dei Genesis più puri) che è la Formula 1.  


F1, Red Bull abbassa le aspettative ma non ridimensiona il suo ruolo da leader

Vincere è difficile, ripetersi lo è ancor di più specie se si viene dall’annata dei record. A Milton Keynes tutti sanno che metterne insieme tutte tranne una è un obiettivo impossibile (ma non irrealistico). Pertanto i protagonisti del team sono disposti a ridimensionare la portata delle eventuali vittorie ma non mettono in discussione il fatto che la RB20 possa essere la macchina da battere, anche senza un margine così noiosamente ampio come quello che il modello 2023 ha aperto sulle monoposto rivali. 

Realisticamente, ovviamente, non si può fare molto meglio di quello che abbiamo ottenuto – ha spiegato Max Verstappen al gala della FIA Credo che non si tratti sempre di cercare di vincere 20 gare. La questione è cercare di migliorare se stessi e la propria auto. Se l’anno prossimo avremo migliorato la macchina e potremo lottare di nuovo per il campionato, ma vinceremo solo 10 gare, andrà bene lo stesso. 

“Credo che la concorrenza intorno a noi è stata piuttosto altalenante. Un fine settimana c’era una squadra e dopo un’altra ancora. Quindi. Mi aspetto che l’anno prossimo, con questo regolamento, si imparino molte cose e che la competizione sia più serrata“. Il tre volte iridato, in pratica, sintetizza il concetto della convergenza tecnico-prestazionale, l’elemento sul quale Liberty Media punta (spera, sarebbe è corretto dire) per evitare di avere altri due campionati da monologo in salsa austro-olandese. 

Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) – Gp Las Vegas 2023

Bisogna essere però realisti ed ammettere che il rischio di stagioni monocorde si possa concretare. La stabilità normativa potrebbe quindi giocare a favore della Red Bull. Idea che Christian Horner, nel classico giochino ad allontanare i riflettori dal suo team normalmente sovraesposto dopo un mondiale da urlo come quello 2023, prova ad allontanare. 

Sono convinto che la griglia convergerà – ha detto il manager di Lemington Spa a Motorsport Si è già visto nella seconda metà di quest’anno e credo che nella prossima stagione non vinceremo la stessa percentuale di gare che abbiamo ottenuto nel 2023. Ho le idee abbastanza chiare in merito. Quello appena concluso è stato un anno eccezionale”.

Anche una vettura e un team che hanno rasentato la perfezione possono essere oggetto di miglioramenti. Alla base c’è la determinazione a continuare a evolversi e a spingere l’intera squadra ad andare avanti, ha spiegato Horner. Pierre Waché, direttore tecnico del sodalizio, ha spiegato quanto sia necessario essere perfetti in ogni ambito per primeggiare nel confronto con veri e propri colossi dell’automobile. 

Al nostro livello, non è importante la perfezione, che non si raggiunge mai, ma l’attenzione ai dettagli. Alla Red Bull abbiamo praticamente tutte le risorse e quindi non ci sono scuse se perdiamo. Almeno per quanto riguarda me. Sono un perfezionista. I tecnici sono severi, è così che facciamo la differenza. Nel nostro mestiere, una macchina che è più lenta dell’1% è una brutta monoposto, il che è bizzarro se ci si pensa“. Questo il manifesto programmatico di Waché e del team che vale da monito per i rivali. 

Checo Perez (Oracle Red Bull Racing) – Gp Abu Dhabi 2023

Proprio dalla ricerca di questi dettagli apparentemente piccoli si incastra la posizione di Max Verstappen che, secondo Horner, è uno dei segreti del successo di questo nuovo ciclo Red Bull che rinverdisce i fasti del quadriennio 2010-2013, quello del sovrano Sebastian Vettel. “Max è un talento speciale, credo sia attualmente il miglior pilota in Formula 1. Quello che ha ottenuto lo colloca già tra i più grandi. Abbiamo avuto modo di vederlo crescere anno dopo anno, vedevamo che gli ingredienti c’erano tutti, ma il modo in cui è maturato è stato eccezionale, come pilota e come uomo”.  

Basteranno questi ingredienti alla Red Bull per tenere aperto il gap? Una risposta non c’è, ma la questione verte tutta su quanto margine avrà nel taschino Adrian Newey e su quanta capacità di rimonta possono ancora mettere in campo i team rivali. Su questi argomenti si baserà la lunga attesa che ci porta ai test pre-stagionali che si terranno ancora una volta in Bahrain, dal 21 al 24 febbraio.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1, Oracle Red Bull Racing

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Diego Catalano