Mentre il Natale sta per arrivare e Ferrari ha un chiaro obiettivo per la campagna agonistica 2024: smetterla di perdere e tornare nella lotta al vertice. Altri target non sono contemplati e non potrebbe essere altrimenti. Proprio per questa semplice ragione le chiacchiere “stanno a zero”. Disquisire sul prossimo futuro ha senso sino ad un certo punto, specie se ci si lancia in promesse o voli pindarici sulla competitività della vettura. Quello che conta, l’unica cosa, è il lavoro svolto durante l’inverno per dare un senso al domani del Cavallino Rampante. Che deve smettere di inseguire.
Il team di Maranello ogni anno organizza un incontro con la stampa quando si avvicinano le festività natalizie. I media possono partecipare. Una cena con tavola rotonda imbandita dove solo pochi eletti e “ammanigliati” partecipano. Anche presunti esperti che, spesso, non lo sono affatto. Il contesto è perfetto, dal punto di vista della Ferrari, per veicolare l’informazione. Difatti sono proprio questi i momenti dove (a tavolino) si studiano le dichiarazioni da rilasciare ai giornalisti che come, sappiamo, faranno il giro del mondo in tutte le salse. Così è stato anche quest’anno. Tutto assolutamente prevedibile.
Ci sono poi i cosiddetti “microfoni spenti”, dove in teoria dovrebbero arrivare le informazioni private che fanno il punto sulla situazione. Spunti per scrivere qualcosa su carta stampata e varie web in un momento della stagione dove le notizie scarseggiano. Spiace illudere il lettore ma i protagonisti, lontani da registratori, taccuini e appunti vari, non fanno altro che ripetere le medesime cose, come detto e concordato con le gambe sotto il tavolo prima dell’incontro festivo.
Talvolta il mestiere del giornalista (sportivo e non), come un funambolo, corre sul pericoloso filo della mercificazione intellettuale. E, anche in questo, caso, niente di nuovo.
Viaggiare sino a Maranello, magari dall’altra parte dell’Italia per fregiarsi dell’onore di sedere al tavolo natalizio Ferrari fa gola a molti. D’altra parte non capita tutti i giorni di poterlo fare e ovviamente l’uomo, in quanto “animale dotato di emozioni”, non può far altro che essere attirato da uno scenario montato “ad hoc”. Su questo punto ci sarebbe da parlare per ore e non lo faremo. Un solo concetto possiamo e vogliamo esprimere riesumando una frase di un film cult: “Tieniti stretto gli amici, ma ancora di più i tuoi nemici“.
Sebbene nel caso delle pellicola diretta da Francis Ford Coppola le questioni fossero ben altre, è facile capire come tenersi stretto chi su di te scrive sia molto importante, specie se di nome fai Scuderia Ferrari. Del resto, specie in Italia, l’opinione pubblica conta molto più di quanto dovrebbe, mentre i fatti, quelli veri, in determinate occasioni vengono messi in secondo piano per meri interessi comuni. Espletato il concetto, possiamo aggiungere un’altra considerazione importante che fa il paio con la precedente.
“La nuova vettura che parteciperà al campionato del mondo di F1 2024 verrà presentata il prossimo 13 Febbraio“. Questa l’unica vera notizia che la Ferrari ha deciso di rilasciare. Per il resto si è parlato di cose che già si sapevano, peraltro in maniera molto fumosa e confusa, che noi di Formula Uno Analisi Tecnica, ad esempio, come altri, avevamo abbondantemente anticipato nelle scorse settimane. Si parla di un nuovo telaio che come sappiamo non era all’altezza sulla SF-23. Aspetto tecnico che ha prodotto limiti sugli aggiornamenti.
Stesso discorso per gli schemi sospensivi e trasmissione che per forza di cose saranno rivisti per massimizzare i concetti vincenti di questo corpo normativo che regola le wing car di nuova generazione. A differenza di tanti altri, durante l’arco del mondiale, tramite analisi puntuali, studio dati e comportamento in pista della vettura italiana, in più occasioni abbiamo sollevato le principali problematiche della rossa. Abbiamo cercato di spiegarle e soprattutto indicare dove intervenire per cambiare le cose.
“A bocce ferme”, se vogliamo prendere in prestito un termine calcistico, possiamo dire che non siamo andati molto lontano dalla verità pur non disponendo di grandi mezzi. Al contrario, senza falsa modestia, dire che in linea di massima abbiamo azzeccato tutto o quasi non ci rende affatto dei millantatori. Tutto questo ha un senso. Non si tratta di appuntare al petto medaglie, non è mai stato il nostro stile. Semplicemente raccontiamo questi fatti per sottolineare, appunto, come in F1 seguendo con perizia e passione le vicissitudini di una scuderia, il lavoro informativo vale molto di più di quello che si può ottenere ad un pranzo o ad una cena di Natale.
Qualcuno ci potrebbe accusare di essere la volpe con l’uva. Cioè che parliamo così perché noi ci possiamo sognare di essere a quel pranzo. Liberi di pensarlo ma, che ci crediate o no, partecipare ad un pranzo, per quanto prestigioso, non cambia chi siamo e cosa pensiamo. Non parteciparci, idem. Anzi, forse è meglio, non so se capite il filo del discorso. In ultima istanza la questione Alberto Antonini. L’ex giornalista ci ha purtroppo lasciato qualche giorno fa. Ferrari ha dedicato uno spazio per ricordarlo nell’incontro con i media. Bene, ben fatto.
Era il minimo considerando la sua militanza tra le fila della rossa. Tuttavia, la figuraccia legata all’assenza di cordoglio nel giorno della sua morte resta. Costava molto poco, alla stregua dei colleghi e non, scrivere due parole per ricordare una delle colonne del giornalismo sportivo italiano e un uomo che per quasi un lustro è stato a capo della comunicazione della Ferrari. Andava fatto a prescindere. Tanto per essere chiari: talvolta il silenzio è d’oro, talaltra fa più rumore (in negativo) di mille discorsi.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari